Da un giorno all’altro la tredicenne Kokoro ha smesso di andare a scuola. Senza una spiegazione, apparentemente senza un motivo. Trascorre le sue giornate chiusa in camera, lasciando che il tempo scorra. Questo fino al giorno in cui il suo specchio si illumina e la porta in un castello che non può esistere nella realtà. Ad accoglierla una misteriosa Bambina-lupo. È lei la signora del castello, l’unica che conosce i suoi segreti e che coinvolge Kokoro e altri sei ragazzi che non si conoscono fra loro in un’incredibile sfida: trovare una chiave magica che consente di entrare in una stanza nascosta nella quale è possibile esaudire un desiderio, qualunque esso sia.

Da questo momento per Kokoro inizia un nuovo, riluttante, percorso, il cui esito è incerto. Chi è la Bambina-lupo? Cos’è quel castello? Può fidarsi degli altri ragazzi? Perché proprio loro sono stati coinvolti in quest’esperienza fuori dall’ordinario? Qual è il suo desiderio più profondo? Davvero lo vuole esaudire? Ha il diritto di farlo, anche a discapito degli altri? E soprattutto, perché ha smesso di andare a scuola?

Sospeso fra la realtà e il mondo delle fiabe, che in un modo tutto da scoprire irrompe nella storia e ne definisce la vicenda, Il castello invisibile di Mizuki Tsujimura è una storia di crescita. Parla di ferite profonde, troppo difficili da condividere, di dubbi, di dolore, di un futuro incerto che arriverà comunque, indipendentemente da quanto possa essere forte il desiderio di fermare il tempo.

Al centro della storia c’è Kokoro con i suoi dubbi e le sue ferite. Le figure dei compagni sono illuminate gradualmente, man mano che Kokoro trova la forza di uscire da apatia e timori per interagire con loro, ma per ogni dubbio che viene svelato sembra sorgerne uno nuovo. Sulla vita e le sue incognite, sul castello e sulla sua realtà, sul rapporto che lega i sette ragazzi e che è celato in profondità. Su un ragazzo in particolare, in qualche modo diverso dagli altri, e sulla sua differenza che può portare alla comprensione del mistero.

Caratterizzato da un’atmosfera astratta, in alcuni momenti quasi surreale, il romanzo parla di perdita e di ferite, della fatica di crescere e del coraggio che serve per andare avanti. Indirizzato a un pubblico di adolescenti, al di là di una parte centrale un po’ lenta si lascia leggere con piacere.