Incubi da esperimenti come nel film La mosca? Tranquilli, a quanto pare la ricerca condotta dai professori Todd Mowry e Seth Goldstein della Carnegie Mellon University in Pennsylvania riguarda un tipo di teletrasporto "sicuro".

Infatti i due ricercatori stanno concentrando le loro attenzioni sulla semplice (si fa per dire) replica di oggetti tridimensionali da una massa di materiale composta di piccoli atomi sintetici, quindi senza affatto intaccare la materia vera originale. Il processo partirebbe da immagini catturate da macchine fotografiche, che costituirebbero l’informazione da dare in pasto agli atomi sintetici i quali volenterosamente si disporrebbero a formare una copia esatta dell’oggetto immortalato.

Per spiegare la loro idea i due ricercatori hanno portato l’esempio del claytronics (clay = argilla), la tecnica di animazione che consiste nello spostare leggermente, frame per frame, il modellino di argilla per animarlo. “Abbiamo pensato che una buona analogia per ciò che stiamo facendo sia claymation, qualcosa come gli show di Wallace & Gromit”, ha detto il Prof. Mowry al World Service's Outlook programme della BBC, “Quando si guarda qualcosa generata con claymation, si osserva un oggetto reale che sembra muoversi da solo. Questo è molto simile a quello che stiamo tentando... nel nostro caso, l'idea è che c’è elaborazione anche dietro l’argilla, nel senso che essa si sposta da sola. Per esempio, se fosse un cane e voi desiderate che il cane si muova, vedrete veramente il cane muoversi, ma si tratterà di un oggetto fisico davanti voi, non soltanto un’immagine o un ologramma o qualcosa di simile".

Al momento i due ricercatori stanno lavorando su oggetti relativamente grandi da replicare, come una pallina da ping-pong.

Il Prof. Mowry ha aggiunto che le macchine fotografiche funzionerebbero in maniera molto simile al processo di generazione del personaggio di Gollum, che partiva dalla cattura dei movimenti dell'attore Andy Serkis nella trilogia del Signore degli Anelli. Come sappiamo, Serkis indossava una tuta speciale dotata di punti di riferimento e il software delegato all’elaborazione delle fotografie poteva di conseguenza interpretare i suoi movimenti e riprodurli fedelmente.

Riguardo il teletrasporto il ricercatore dice: “In breve si cattura l’oggetto digitalmente, si spediscono le informazioni così raccolte attraverso internet e quindi si riproduce a destinazione un oggetto fisico che appare e si muove proprio come l'oggetto originale”, e sottolinea come questo sarebbe utile non solo per le videoconferenze. “Risulta molto artificiale comunicare con qualcuno tramite una parete di vetro, che è quello che effettivamente accade quando si ha uno schermo”, ha aggiunto, “A tutti piacerebbe dimenticare di essere in posti diversi".

Ci riserviamo di dubitare che sarebbe comunque la stessa cosa.