Carbonio Editore presenta La tuffatrice, romanzo distopico dell'esordiente Julia von Lucadou.

La tuffatrice viene presentato dall'editore come una possente approssimazione di futuro possibile se non a tratti già compiuto, dove svetta – all'interno di una conturbante società della prestazione e della performance raccontata da una incisiva prospettiva femminile – il tema del controllo sociale. Un romanzo che potrebbe essere letto anche come il racconto di una graduale disobbedienza civile nei confronti di un sistema socio-economico tanto vigilante quanto profondamente iniquo e classista.

Il libro è già disponibile in offerta lancio in ebook al prezzo di 4,99€ anziché 8,99, fino al 3 maggio. Allo stesso prezzo sono disponibili altri ebook, dell'editore. Per tutti i dettagli potete consultare il link in fondo all'articolo. Dal 14 maggio sarà disponibile inoltre la versione cartacea, a 16,50€.

Il libro

La tuffatrice
La tuffatrice

In un tempo indistinto ma plausibilmente a noi prossimo, in una megalopoli asettica quanto efficiente, Riva Karnovsky, stella del base jumping, smette all’improvviso di allenarsi. Nessuno la vedrà più compiere mirabolanti tuffi dai grattacieli.

L’inspiegabile ritiro di questa fuoriclasse da milioni di follower provoca sconcerto tra gli sponsor, gli agenti, gli innumerevoli fan. Ora Riva trascorre le giornate seduta sul pavimento del suo lussuoso attico, muta, restia a qualsiasi contatto umano…La tuffatrice segna un possente ingresso nella letteratura per Julia von Lucadou. In un romanzo che è allo stesso tempo thriller psicologico e indagine sociologica, la scrittrice tedesca ricrea perfettamente un mondo tecnologicamente avanzatissimo, dominato dall’auto-ottimizzazione compulsiva, dove ogni attività umana viene costantemente controllata e il concetto di privacy non esiste, lo stato psicofisico è monitorato da un dispositivo applicato al braccio, le relazioni personali sono gestite da un’apposita app. Le autorità impongono esercizi di fitness e mindfulness, qualsiasi devianza si risolve con corsi di felicità e resilienza. Vigono protocolli verbali per ogni tipo di conversazione e qualunque genere di reazione emotiva è stigmatizzato. Tutte le energie sociali sono finalizzate al compimento e al mantenimento della performance: qualunque deroga è una minaccia, un’estrosità inaccettabile e insensata, da far rientrare il prima possibile nel paradigma efficentista, pena la povertà e l’emarginazione.

È in questa dittatura del controllo che Lucadou colloca le due protagoniste de La tuffatrice: Riva, l’atleta che ai vertici del successo molla tutto improvvisamente per riprendere in mano la sua vita; e Hitomi Yoshida, psicologa del lavoro impegnata in una dura scalata sociale, oppressa dalla paura di fallire e di perdere i privilegi ottenuti. A Hitomi è stato affidato il compito di osservare Riva, attraverso un sistema di telecamere nascoste in ogni angolo della casa e attive senza interruzione, per capire il motivo della sua apatia e individuare qualsiasi spia, indizio, sollecitazione, utile a convincerla a ritornare sotto le luci dei riflettori. Eppure, col passare dei minuti, delle ore, dei giorni, mentre il tempo si accorcia e la realtà sembra dilatarsi, inizia un gioco di specchi in cui l’invisibile osservatrice finirà per trovarsi di fronte a se stessa.

Con uno stile asciutto e abrasivo, dialoghi scarni come una riga di codice, anglicismi asettici in linea con la glacialità delle situazioni descritte, Julia von Lucadou intercetta lo spirito del tempo e svela argutamente, per mezzo di una “distopia preterintenzionale”, ciò che è in fin dei conti già davanti ai nostri occhi.

Il mondo de La tuffatrice è così lontano dal nostro? Mettere la propria performance al servizio di un sistema iniquo senza possibili alternative non è forse già una consolidata realtà?

Quanto la nostra desiderabilità sociale dipende dalla nostra capacità di adattamento?  Quanta parte di umanità stiamo già cedendo all’interno di una società  dominata da una crescente sofisticazione digitale dei mezzi di controllo?In un mondo claustrofobico come questo, è davvero uno spiraglio di libertà o solo un conforto illusorio il tuffo nell’aria di Riva, quella danza spettacolare tra vita e morte in cui ogni volta, calibrando superbamente agilità e disciplina, galvanizzava folle adoranti?

Nel solco aperto da Yevgeny Zamyatin, George Orwell, Ursula Le Guin e Margaret Atwood, accanto a Dave Eggers, Kazuo Ishiguro, Naomi Alderman, passando da Metropolis a Black Mirror, Julia von Lucadou ci consegna un romanzo che incide le nostre coscienze smascherando le falle di un sistema in cui ci scopriamo meno liberi di quanto pensassimo.

In tempi di emergenza sanitaria planetaria, La tuffatrice diventa testo sinistramente attuale, emblematico di come il controllo sociale possa divenire realtà globalizzata e pervasiva dall’oggi al domani a causa di eventi imponderabili, emblematico di come l’uomo debba barcamenarsi in un delicatissimo equilibrio tra massiccia eterodirezione e istinto di libertà.

Evitare i seguenti argomenti: politica, religione, sessualità.

Evitare le opinioni personali, le battute, i pettegolezzi.

Evitare gli spigoli. Evitare la luce diretta del sole.

Evitare la sensazione di non avere una via d’uscita. 

[..]

"Quello che fanno è indicarci la versione migliore di noi stes­si, tutto qua” dissi.

“Ne sei sicura?".

Gli strilli

Più inquietante e più radicale di Matrix e 1984, la metropoli del futuro descritta dalla Lucadou è difficile da localizzare ma è pericolosamente vicina.

Frankfurter Allgemeine Zeitung 

Un debutto inquietante e profetico. 

Berliner Zeitung 

Questo romanzo è così vicino a noi perché ci dice non solo dove potremmo andare a finire con la completa automazione ma anche a che punto dell’evoluzione siamo. 

Neue Zürcher Zeitung 

Michel Foucault avrebbe letto questo libro con entusiasmo […]La fredda prosa di Julia von Lucadou ci introduce in un mondo da incubo. Difficile credere che sia il suo romanzo d’esordio.

Falter 

La tuffatrice è una distopia del possibile, dei device tecnologici e delle memorie digitali, della ghettizzazione periferica e del trionfo del capitalismo verticalizzato.Una lettura obbligatoria per comprendere il presente.

Nerdcore 

La penna di Lucadou è seducente, incalzante, riflessiva; il linguaggio, moderno e cinematografico, mescola primi piani veloci ma intensi, con fotografie e istantanee, flashback suggestivi e uno slang facilmente individuabile. […] un romanzo che coniuga distopia ed esplorazione intimistica, tecnologia e mindfulness.

Vivianasbooks

Il booktrailer

L'autrice

Julia von Lucadou ©Maria Ursprung
Julia von Lucadou ©Maria Ursprung

Julia von Lucadou è nata a Heidelberg nel 1982. Ha conseguito un dottorato in scienze cinematografiche e ha lavorato come assistente alla regia e redattrice televisiva. Attualmente vive tra Bienna, New York e Colonia. La tuffatrice è il suo romanzo d’esordio. È stato candidato al Klaus Michael Kühne Prize for Best Debut 2018 e allo Schweizer Buchpreis 2018. Ha vinto lo Schweizer Literaturpreis 2019.

Di seguito un video inviato dall'autrice alla neonata rubrica di Carbonio Editore Autori in Soccorso.

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L'offerta di eBook di Carbonio Editore

Julia von Lucadou, La tuffatrice, traduzione di Angela Ricci, Carbonio Editore, Collana Cielo stellato, pagg. 288, 16,50€ (cartaceo), 8,99€ (ebook)