“Road rage” è una locuzione inglese di cui non esiste un vero corrispettivo, nella lingua italiana. Traducibile come “rabbia da strada”, l’abbinamento di termini va a sottolineare la sedicente furia che colpisce le persone sottoposte allo stress del traffico quotidiano. Ne Il giorno sbagliato, questo furore si tramuta in un sanguinoso MacGuffin che alimenta una narrazione thriller dalle tinte horror che è decisamente sopra alle righe.

Trama

Il folle Tom Cooper (Russell Crowe) fa irruzione nella sua vecchia casa per massacrare malamente l’ex moglie e il suo nuovo compagno. Reduce dal duplice omicidio e braccato dalla polizia, l’uomo ritiene di non aver più nulla per cui vivere e si abbandona al vagare senza meta nel suo camion, stordendosi con psicofarmaci.

Fermo davanti a un semaforo verde, Tom si accattiva la frustrazione di Rachel (Caren Pistorius), donna fresca di divorzio e inacidita da una vita piena di piccoli fallimenti. Un paio di colpi di clacson troppo decisi, uno scambio di battute infelici e Tom, ormai privo di alcun freno inibitore, decide di dedicare quello che resta della propria esistenza al rovinare il futuro di Rachel, così da “educarla” sulle conseguenze dei propri atteggiamenti.

Tecnica

Il giorno sbagliato nasce sin dalla partenza come prodotto privo di alcuna ambizione. Diretto da un regista di poco conto (Derrick Borte) e scritto da un autore noto perlopiù per essersi occupato del telefilm di Mortal Kombat e di Xena: Principessa guerriera (Carl Ellsworth), questo prodotto cinematografico si limita a fomentare brividi faciloni, angosce tormentate che svampano in un battibaleno, quasi si fosse su un ottovolante.

Per 93 minuti, un pazzo in piena crisi psicotica tartassa automobilisticamente una povera sventurata. Né più, né meno. Un “guilty pleasure” da seguire senza troppe pretese o aspettative. L’abilità di Borte è stata semmai quella di rendere velocemente noto il tono della pellicola, ovvero ha immediatamente chiarito come questo film sia tutt'altro che da prendere sul serio. Volendo ci si può anche ridere sopra, tanto è eccentrico. 

Attori

Russell Crowe (Il gladiatore, L.A. Confidential) divora la scena. La carriera dell’attore sarà ormai in declino, ma i suoi talenti sono ancora integri. Vuoi per l’esperienza che ha accumulato negli anni, vuoi per la sua indole che in passato lo ha portato ad avere guai con la legge, la parte del pazzo violento dalle sfumature populiste sembra tessuta a misura su di lui. Il suo Tom risulta inquietante e credibile, qualcuno che legittimamente fa accapponare la pelle anche quando non compie nulla di apertamente malevolo. Le sfumature attoriali della celebrità regalano infatti una performance articolata, piena zeppa di multiforme forme di disagio.

La pellicola vanta anche la presenza di Jimmi Simpson (Westworld, Stay Alive), attore competente la cui presenza è però qui limitata a pochi – interessanti – minuti di girato.

Conclusioni

Il giorno sbagliato ricorda sotto molto aspetti una variante coatta del capolavoro di Joel Schumacher, Un giorno di ordinaria follia. Come il suo autorevole predecessore, la pellicola affronta in chiave thriller il come le pressioni della società possano influenzare in maniera deleteria la vita dei cittadini incanalandosi in una violenza cieca e autodistruttiva, tuttavia l’opera di Borte decide bellamente di ignorare ogni riflessione articolata.

Questo non vuol dire che il film sia orrendo, semplicemente è squisitamente sciocco, quel genere di mero intrattenimento che veniva denigrato ai tempi da Funny Games. Se lo si prende come tale ci si diverte anche, basta non pensarci su troppo.