La saga di Haxa giunge al proprio apice con il terzo volume Il cerchio di pietre, pubblicato da Bao Publishing e opera completa di Nicolò Pellizzon.
Trovate ora in libreria l'atteso finale della serie fantasy ispirata ai mondi e le tematiche care a Ursula K. Le Guin (La mano sinistra delle tenebre, La salvezza di Aka, la saga di Terramare) e J.R.R. Tolkien. Una saga tra autorialità pop e narrazione seriale, ricca di spunti sull'attualità.
Haxa è una serie che espone graficamente la fiamma della mutazione interiore
ha commentato Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ. Il venire a patti con l'instabilità alchemica dei sentimenti, grazie al lavoro incessante di un mago che nelle sue tavole immola a uno a uno gli stereotipi narrativi del fantasy sull'altare magico della creatività.
La recensione del primo volume.
Inizialmente la saga prevedeva quattro capitoli, tuttavia lo stesso autore ha ammesso che durante la stesura del terzo volume si è reso conto che la storia principale si stava esaurendo proprio in quelle pagine. Sarebbe stata una forzatura allungare ulteriormente la vicenda estendendola in un ulteriore libro. Il mondo però, rassicura, continua a esistere e non esclude che prima o poi possa tornare a esplorarlo, magari seguendo la storia di qualche altro personaggio. Tutto questo Pellizzon lo ha raccontato durante un incontro tenutosi qualche giorno fa tra giornalisti, che approfondiamo in sede di recensione.
Haxa – Volume 3. Il cerchio di pietre
La nostra recensione del terzo e conclusivo capitolo della saga mista fantasy e tecnologica di Nicolò Pellizzon.
LeggiSinossi
Anno 2110: la Terra è mutata inesorabilmente da quando una parte della popolazione può usare la magia. Sophia ha dei poteri unici, per questo è una fuorilegge ricercata. Si unisce a una gang di giovani maghe reiette che scelgono di vivere come outsiders mentre il resto del mondo le osteggia, per cercare di proteggere i segreti magici che non devono cadere nelle mani sbagliate e così salvare il mondo.
Commenti sull’opera
Afferma l’autore: Le opere di Ursula K. Le Guin sono state il mio punto di riferimento per il lavoro su Haxa, per la sua profondità e attualità. Mi sono domandato: Se nei romanzi di fantascienza brevi descrizioni possono aprire intere realtà e semplici azioni complesse relazioni sociali, è possibile spingere i fumetti verso questa profondità rappresentativa senza stravolgerne la natura?
Come ha affermato LRNZ (Lorenzo Ceccotti): Con il capitolo finale di Haxa, Nicolò Pellizzon si consacra definitivamente un autentico inventore grafico: se la sua elegantissima linea ci ha abituati a personaggi inconfondibili, è incredibile constatare la spericolatezza e la freschezza disarmanti con cui Nicolò concepisce, disegna, colora e compone il mondo in cui vivono la loro avventura. Haxa è una serie che espone graficamente la fiamma della mutazione interiore, il venire a patti con l'instabilità alchemica dei sentimenti, grazie al lavoro incessante di un mago che nelle sue tavole immola a uno a uno gli stereotipi narrativi del fantasy sull'altare magico della creatività.
L’autore
Nicolò Pellizzon è nato a Verona nel 1985. Il suo primo libro a fumetti, Lezioni di Anatomia (Grrrz Comic Art Books, 2012) ha vinto il premio Carlo Boscarato al Treviso Comic Book Festival come miglior fumetto dell'anno. Nel 2014 esce Gli amari consigli per BAO Publishing e a fine 2015 la raccolta autoprodotta Abraxas. A settembre 2016 Canicola pubblica Horses, il suo terzo libro, mentre a novembre esce una storia sul numero di Dylan Dog Color Fest Favole Nere firmata dall'autore. Nel 2017 è uscito il primo volume di Haxa, I confini del vento. A Settembre 2018 il Treviso Comic Book Festival cura la sua mostra personale From Ritual to Romance. Nel 2019 arriva in libreria il secondo volume di Haxa, Ombre d'acqua. Collabora come illustratore con Feltrinelli, Einaudi, Battello a Vapore, Edizioni El e ha pubblicato le sue storie anche nelle antologie dei gruppi Delebile e Teiera. Attualmente insegna alla Scuola Internazionale di Comics di Milano.
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