Nel 2017 parte la mostra itinerante di sette anni il cui obiettivo era quello di portare nel mondo ben 150 oggetti appartenenti al tesoro di Tutankhamon, scoperto nel  1922 dal celebre archeologo Howard Carter. In quella occasione viene chiamato a realizzare un accurato catalogo dei pezzi il fotografo Sandro Vannini, esperto da ben vent’anni di antichità egizie, che ha potuto osservare il tesoro da un punto di vista unico e fin nei più piccoli dettagli. Da qui nasce l’idea, insieme ad Ernesto Pagano regista e scrittore del soggetto, di un documentario che unisse tre piani di racconto: la vita del faraone, la scoperta della sua tomba e l’allestimento della mostra itinerante.

A legare questi tre piani narrativi è la voce di Manuel Agnelli (nella versione inglese sarà Iggy Pop), il cantante degli Afterhours, chiamato a raccontare come si è svolta la storia dello sfortunato faraone morto all’età di appena diciannove anni, e dell’incredibile eco che la scoperta della sua tomba ebbe in tutto il mondo. Tutankhamon morì nel 1323 a. C. e fu presto dimenticato proprio a causa della brevità del suo regno e, forse proprio grazie a questo, il luogo della sua sepoltura non fu mai depredato nell’antichità, cosa che permise al tesoro di rimanere intatto.

Gold Inlaid Canopic Coffinette of Tutankhamun Dedicated to Imseti and Isis CARTER ©Laboratoriorosso Productions
Gold Inlaid Canopic Coffinette of Tutankhamun Dedicated to Imseti and Isis CARTER ©Laboratoriorosso Productions

Grazie a materiali d’archivio il documentario ripercorre i passi di Howard Carter e del suo finanziatore Lord Carnarvon, e dell’incredibile fenomeno globale che influenzò la cultura di massa dell’epoca dopo la scoperta della tomba. La  moda legata all’antico Egitto non solo influenzò il cinema dando vita un celebre personaggio horror come quello de La mummia, ma salì agli onori della cronaca soprattutto per la leggenda della maledizione. Da sovrano dimenticato Tutankhamon per un caso fortuito si trasformò così nel più famoso faraone nell’età moderna.

Tutankhamon. L’ultima mostra si apre con la preparazione dell’esposizione itinerante, bloccata nel 2019 a causa del covid e mai più ripresa. Il documentario mostra come sia stato possibile allestire un progetto tanto ambizioso e tutte le precauzioni prese per assicurare l’incolumità degli oggetti, dando voce, tramite interviste ai tutti i curatori e tecnici che hanno reso possibile il progetto. Già in passato, in particolare negli anni ’70 con un allestimento a Londra e New York alcuni pezzi del tesoro del faraone erano stati spostati.

La valle dei Re ©Laboratoriorosso_Productions
La valle dei Re ©Laboratoriorosso_Productions

Quella raccontata da Tutankhamon. L’ultima mostra sarà però l’ultima esposizione itinerante poiché l’Egitto ha deciso di non muovere mai più reperti di questo incredibile valore storico, lasciandoli custoditi nel museo del Cairo dove risiedono abitualmente.

Erano in sala a Milano a presentare del documentario Ernesto Pagano, regista e scrittore del soggetto, Sandro Vannini, direttore della fotografia e produttore esecutivo, e Manuel Agnelli.