Eve Macarro assiste alla morte del padre quando è ancora una bambina. Non sa perché, ma un gruppo di uomini con una cicatrice a forma di X sul polso la stanno cercando, devastando la casa in cui si trova e rendendola orfana. Ad aiutarla arriva Winston Scott che la conduce sotto l’ala della Direttrice, grazie alla quale inizia il suo addestramento nelle letali tradizioni della Ruska Roma. Diventata una killer professionista Eve è decisa a vendicarsi, e scopre la pista giusta quando, durante una missione vede un uomo con una cicatrice cruciforme al polso. Tutti le intimano di non percorrere quella strada per non provocare una guerra con quella che sembra una vera e propria setta, ma quando Eve incontra una bambina finita nell’obiettivo dei suoi carnefici, decide di non tirarsi in dietro.

Era il 2021 e più precisamente No Time to Die, la pellicola in cui Daniel Craig salutava 007, quando Ana de Armas una bellissima attrice ma fino ad allora abbastanza sconosciuta, bucava lo schermo con la sua Paloma. Una manciata di minuti per una scena d’azione rimasta nella testa di molti, tanto da desiderare un film action che vedesse la de Armas come protagonista assoluta. Non è un caso che l’idea di Ballerina, ovvero di uno spinoff dell’universo di John Wick iniziasse a prendere forma proprio all’inizio degli anni ’20, quando fu assunto  Len Wiseman (regista e sceneggiatore della saga di Underword), e la de Armas fu chiamata ad essere la protagonista. Nel 2022 iniziarono le riprese e fu annunciato che nel cast sarebbero stati presenti anche  Keanu Reeves, Ian McShane, Anjelica Huston e Lance Reddick che avrebbero ripreso i loro ruoli dai film precedenti del franchise. Il film però richiese una lavorazione piuttosto lunga tanto che la post produzione iniziò nel 2023 ma ancora l’anno dopo, Chad Stahelski, regista della serie di John Wich ma produttore di Ballerina, continuava a girare scene da aggiungere alla versione definitiva, senza la presenza di Wiseman sul set.

La pellicola che finisce oggi sul grande schermo è senza dubbio figlia di un rimaneggiamento in corso d’opera, che pare mettere a confronto, dentro il film stesso, due anime del cinema action. Da una parte c’è quello svogliato, dove le coreografie da combattimento sono al minimo sindacale, dall’altra quello che cerca l’originalità proprio nell’azione. Che il punto forte di Ballerina non sia nella trama è chiaro per entrambe le sue anime: si tratta della più classica storia di vendetta declinata al femminile. È praticamente ovvio dalla prima sequenza in cui la protagonista rimane orfana che cosa accadrà, il punto sta tutto nel come, e se si sceglie di andare al cinema a vedere John Wick ciò che gli si chiede sono delle coreografie che paghino da sole il prezzo del biglietto. Ed è proprio qui che si vede la doppia anima di Ballerina, dove sequenze pigre, senza nessuna fantasia, come quella in discoteca, si susseguono ad altre, come l’incontro tra la protagonista dotata di pompa idraulica e il cattivo con lancia fuoco, in un duello in stile spade laser di Star Wars impossibile da dimenticare.

A causa del suo essere ondivago e della solita eccessiva lunghezza, Ballerina non è un film perfetto e non sempre risulta divertente, ma è comunque un ottimo spinoff, che non sfigura nell’universo di John Wick, potendo inoltre contare sulla giusta protagonista. Ana de Armas ha abbastanza carisma per non scomparire mai neppure quando sullo schermo si trova faccia a faccia con Keanu Reeves, il che già da solo è un mezzo miracolo. Ci sarebbe poi da fare un lungo discorso sul perché la saga di John Wick più di altre sue contemporanee abbia avuto un enorme successo, e su come Chad Stahelski fino all’altro ieri stuntman abbia saputo prendere dall’oriente un’idea di action e portarla ad Hollywood, dando al pubblico quello che realmente voleva.