In un futuro prossimo venturo gli esseri umani sono diventati insensibili al dolore e inattaccabili dagli agenti patogeni. Come conseguenza, discipline della medicina come la traumatologia e la chirurgia sono diventate obsolete. Non solo, molti esseri umani hanno sviluppato nuovi organi, la cui funzione non è ancora del tutto ben compresa. Tra questi Saul Tenser (Viggo Mortensen), che si esibisce come artista in spettacoli che si basano sulla mutilazione del suo corpo e l'asportazione di questi organi, asportati dalla sua compagna di esibizioni Caprice (Léa Seydoux). In questa nuova società, esiste una nuova Polizia, una Nuova Buoncostume che cerca di prevenire gli abusi dei nuovi organi, per la quale lavora Timlin (Kristen Stewart), ossessionata dalla Saul e Caprice. Ma esistono anche delle frange di popolazione che predicano l'avvento di una nuova evoluzione della razza umana.

Léa Seydoux, Viggo Mortensen e Kirsten Stewart in Crimes of the Future
Léa Seydoux, Viggo Mortensen e Kirsten Stewart in Crimes of the Future

Il quadro complessivo di Crimes of The Future, nuovo film di David Cronenberg, regista in attività dagli anni '70, autore di film di culto come Videodrome,  e di mainstream come La Mosca, sembra più ampio di quanto visibile seguendo le vicende dei personaggi.

Uno dei temi centrali è esplorare cosa accadrebbe se gli esseri umani smettessero di provare dolore. Ne risulta una rivoluzione dei costumi, ma anche dei rapporti. Una anestizzazione che disorienta, spiazza chi ha conosciuto le precedenti dinamiche, imponendo loro un cambio completo.

Un altro tema, che poi diventa preponderante è l'evoluzione del corpo umano plasmato dall'ambiente inquinato e devastato in cui viviamo. Sottotraccia, emerge dal momento in cui comprendiamo la natura delle mutazioni ormai dilaganti.

Le intenzioni però si scontrano con una sceneggiatura zoppicante, densa di infodump in troppi momenti, con filoni narrativi aperti che non sfociano in una direzione precisa.

David Cronenberg e Viggo Mortensen in Crimes of the Future
David Cronenberg e Viggo Mortensen in Crimes of the Future

Visivamente il film ha una sua eleganza compositiva, sfruttando al meglio l'ambientazione minimalista che riporta quasi il regista agli allestimenti delle sue origini, nella quale inserisce però un campionario di dispositivi che ricalcano quanto visto nelle opere di Giger, ma anche in Inseparabili o Crash.

Cronenberg è uno di quei registi che non conoscono mezze misure. Anche nei suoi fallimenti riconosci un'attenzione, una cura nel dare al progetto una personalità. Non sempre riesce nell'intento ma, anche se Crimes of the Future non è il migliore passaggio della sua cinematografia, è comunque un film che si distingue da una produzione basata solo sul jumpscare a buon mercato.

L'ottima prestazione di Mortensen e Seydoux, in perfetta sintonia, varrebbe da sola la visione, facendo la tara di un film che forse avrebbe meritato la severa revisione di uno script doctor.