Le case che abbiamo perso e altri racconti del Trofeo RiLL e dintorni è la ventunesima uscita della collana Mondi Incantati, curata dall'associazione RiLL ed edita da Acheron Books.

L'antologia 2023 Le case che abbiamo perso contiene dodici racconti: i primi cinque classificati del 29esimo Trofeo RiLL, i quattro vincitori di SFIDA 2023 e tre racconti vincitori di concorsi organizzati all’estero (in Europa e non). Dodici racconti, per un viaggio nei mondi dell’immaginario.

La prima parte del libro è dedicata ai racconti premiati del 29esimo Trofeo RiLL. Segue la sezione RiLL World Tour, che ospita i racconti premiati in alcuni concorsi esteri con cui il Trofeo RiLL è gemellato: il premio Visiones (Spagna), il premio Ataegina (Portogallo) e la NOVA Short Story Competition (Sud Africa). Infine, a chiudere il volume, i quattro racconti vincitori di SFIDA, il concorso che dal 2006 RiLL riserva agli autori/autrici giunti/e una o più volte in finale al Trofeo RiLL, e che per il 2023 è stato organizzato da RiLL in collaborazione con l’associazione internazionale KomunIKON.

I racconti premiati del 29esimo Trofeo RiLL sono Le case che abbiamo perso, di Francesco Corigliano, che dà anche il nome alla raccolta; Tutt’apposto, di Giorgio Cappello; I colori del Campo Santo, di Giorgio Smojver; Un ragazzo, di Valentina Schiaffini; È stata la Palude, di Francesco Pone.

Le case che abbiamo perso è un racconto distopico che affronta il tema del ricordo e della morte, ambientandolo in una steppa arida in cui si muovono mandrie non di animali ma di case. Il protagonista, in prima persona, ripercorre la sua vita dall'infanzia, segnata dalla porte della madre, fino alla vecchiaia intrisa di ricordi e rammarichi. Una storia più contemplativa e riflessiva piuttosto che un racconto di azione.

Ben diverso il caso di Tutt'apposto ed È stata la palude, in cui la narrazione è molto più serrata e vede mostri, forse fin troppo provvidenziali, alle prese rispettivamente con un capo mafioso e con un gruppo di popolani asserragliati dentro una taverna sulla riva di una misteriosa palude. I colori del Camposanto, invece, è un esercizio di stile che vede protagonisti i pittori trecenteschi Buffalmacco, Bruno e Calandrino impegnati a realizzare gli affreschi del Camposanto di Pisa con colori fin troppo vividi e reali. Una novella in stile Boccaccio piena di riferimenti storici e artistico-letterari.

Per quanto riguarda i racconti vincitori di concorsi letterari esteri, cioè I fiori che sbocciano nel deserto, di Guilherme Pires Correia (vincitore del Premio Ataegina 2022, Portogallo; traduzione: Emiliano Marchetti), La Pinza Storica, di Talita Isla (vincitore del premio Visiones 2023, Spagna; traduzione: Serena Valentini) e Substrato, di Philip Machanick (vincitore della NOVA Short-Story Competition 2022, Sud Africa; traduzione: Gianfranca Gastaldi), senza dubbio la fantascienza la fa da padrona rispetto al genere fantasy. Si parla di mondi in cui l'automazione ha preso il posto degli esseri umani "biologici", in cui il lavoro è diventato l'unico mezzo per nobilitare l'uomo, la produttività l'unico valore possibile, ma a prezzo di sacrificare le emozioni e tutto ciò che è proprio dell'essere umano; di mondi in cui la vita sta sparendo sulla terra, e tutto ciò che rimane all'umanità è una realtà virtuale storicamente ricostruita, tra sfide gladiatorie e tornei cavallereschi, dove spengersi pian piano; di mondi in cui entità digitali cercando disperatamente di salvare il genere umano da se stesso e da una minaccia aliena.

Arriviamo infine alla sezione di certo più interessante di questa antologia: ai racconti vincitori di SFIDA 2023: Dove i morti viaggiano veloci, di Alessandro Izzi; Segni di pista, di Nicola Catellani; Petricore, di Marta Bonaventura; Assuntina e la Luna, di Laura Silvestri.

Conoscevamo già gli stili di Catellani e Silvestri, di cui abbiamo già recensito una raccolta di racconti.

La luna e l'Eden

La luna e l'Eden

Articolo di Irene Grazzini Lunedì, 21 dicembre 2020

Nove racconti fantastici, sia fantasy che di fantascienza, dell'autrice romana Laura Silvestri.

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Gli autori non si smentiscono, inserendo elementi fantastici in cornici storiche, rispettivamente il periodo fascista e lo Stato pontificio del 1094. Racconti ben scritti, piacevoli, e con colpi di scena finali costruiti ad arte, come anche il racconto Dove i morti viaggiano veloci: dei tre, forse quest'ultimo è quello che affronta di più il tema di Sfida 2023, cioè la lingua visuale Ikon. Una vera chicca di delicatezza ed elegismo è Petricore: ammetto che il titolo non l'ho ancora capito, ma la storia, ambientata in un mondo fantastico e distopico in cui un virus provoca una precoce quanto grave malattia neurodegenerativa che "toglie le parole", può essere calata anche nella nostra realtà, in cui con l'invecchiamento sempre più spesso le demenze con Alzheimer e Parkinson trasformano i nostri cari in gusci vuoti. Questo è quello che accade anche a Leda, la protagonista della storia, che fino alla fine resta accanto alla madre comunicando con lei tramite la lingua visuale. Ma qual è il vero modo per comunicare l'amore?

E con questa domanda che pone il racconto chiudo questa recensione, dopo aver letto con piacere l'antologia Le case che abbiamo perso, che forse dovrebbe far riflettere più che altro su "le cose che stiamo perdendo"… E non per colpa delle macchine. Non per colpa di virus. Non per colpa di fantomatici alieni.

Non è solo un luogo comune che si dice tutti i giorni o che si legge, sublimato in mondi fantasy o fantascientifici nei racconti e nei romanzi, che "l'uomo è il peggior nemico di se stesso"…