L’Italia è l’ultima tappa del suo tour internazionale, primo appuntamento a Milano, alla libreria Feltrinelli di via Torino per l’occasione presa d’assalto da un esercito di ragazzi. A loro sono dedicati tutti i posti a ridosso del palco preparato in occasione della presentazione di Eldest, il secondo libro della trilogia che Christopher Paolini sta completando.

Il giovane scrittore è alto circa 1.70, indossa una camicia perfettamente stirata ed è saltellante come un folletto. Sprizza entusiasmo e vitalità e si dichiara eccitato da questa sua prima volta in Italia.

Sul palco si presenta insieme a Eragon, il drago blu del suo primo libro, parliamo di un attore che indossa una maschera di cartapesta. 

Nel corso della presentazione lo stesso Paolini ha letto un brano del suo nuovo libro, dopodiché ha lasciato che i numerosissimi ragazzi intervenuti lo tempestassero di domande.

Dalle risposte di Paolini non è trapelata alcuna indiscrezione, nulla di ciò che già non si sapesse, ma comunque molta disponibilità e simpatia. 

E’ bella Milano?

Sì è un posto meraviglioso, e le persone sono molto piacevoli. Vorrei tornare con il resto della mia famiglia.

Quando esce il film di Eragon?

Dicembre 2006.

Perché hai scritto questo libro, cosa ti ha ispirato?

Sono stato ispirato dai libri fantasy che ho letto, come i libri di Tolkien, Le Guin e molte altre letture.

Qual è il nome del terzo drago verde che ci sarà nel terzo libro?

Paolini con il drago Eragon
Paolini con il drago Eragon

Se leggi il libro lo saprai.

Ci saranno dei cambiamenti nel film oppure sarà fedele al libro?

Spero che il libro sia un’ispirazione importante per il film, ma qualsiasi adattamento è l’interpretazione di qualcun altro di quello che scrivi, io non ho visto la versione finale della sceneggiatura, quindi non posso dirvelo, speriamo che vada tutto bene.

Ti sei ispirato a te stesso per creare Eragon?

Ottima domanda. In effetti per creare Eragon ho preso ispirazione da me stesso, ma mentre proseguivo con la scrittura ho visto che lui faceva cose che io non ho mai fatto come cavalcare draghi, uccidere mostri e salvare bellissime elfe, ed ecco che il personaggio si è sviluppato con una propria personalità, quindi nel primo e nel secondo libro è solo se stesso.

Cosa ti ha ispirato il nome Eragon?

In inglese Eragon è Dragon (drago) con il cambio di una lettera, è anche Era gon by, quindi un’era che è trascorsa, un buon titolo per un libro fantasy.

Quanto hai impiegato per scrivere questo libro?

Tre anni e mezzo per scrivere Eragon, lo stesso periodo per Eldest, speriamo che non ci vogliano altri tre anni e mezzo per scrivere il prossimo.

Qualche consiglio su come scrivere un libro?

Innanzitutto bisogna imparare bene la lingua in cui si vuole scrivere perché è un importante ferro del mestiere e se scritto bene, poi si fa meno fatica quando bisogna fare editing del libro, in secondo luogo bisogna amare il soggetto di cui si vuole trattare, perché è difficile scrivere, per cui se si è appassionati veramente per qualcosa lo si porta a termine, qualcosa magari anche più lungo di Eldest; in terzo luogo trovare qualcuno che in modo costruttivo vi dica cosa avete sbagliato in modo da correggerlo, e bisogna avere tanta buona fortuna e tanta costanza.

Cosa pensa un quindicenne che si siede alla scrivania e decide di scrivere un libro?

Vi piace guardare i film? Sì? Avete mai visto un film e pensato che avrebbero potuto farlo in modo diverso? Immaginate di guardare un film e questo film è esattamente quello che vorreste voi, questo è quello che Eragon ha rappresentato per me. Non volevo fare lo scrittore da piccolo, alla vostra età, perlomeno, quando ero piccolo volevo fare quello che Eragon faceva, cioè cavalcare draghi e combattere mostri, quindi praticamente non ho fatto altro che trascrivere i miei sogni a occhi aperti e sono tanto fortunato da essere pagato per farlo. E’ il miglior lavoro possibile.

Cosa pensi di fare dopo la trilogia?

Sicuramente al termine farò una bella, lunga pausa, poi continuerò a scrivere, non necessariamente di fantasy.