Premessa
Come reagirà una fan della F1 ad un film sulla F1? Andiamolo a scoprire per gradi.
Sono una fan della F1 leggermente atipica. Mi fanno paura le auto, la velocità e le piste ma adoro il mondo del “dietro le quinte” del paddock ed impazzisco per le strategie messe in atto dai vari ingegneri di pista. Tra i team radio da segnalare, Bryan Bozzi che si fa emozionare dalla vittoria di Charles Leclerc a Monza 2024 “ma come mi fai sognare!!”, Peter “Bono” Bonnington che mostra forza e rispetto a Lewis Hamilton “You’re the man”, Gianpiero “GP” Lambiase che rimbrotta Max Verstappen ed i suoi comportamenti “childhis” ed il tenerissimo Riccardo Adami che suggerisce ad un emozionato Carlos Sainz di cantare “smooth operator” sono tra gli audio che preferisco in assoluto. L’uscita di un film dedicato alla F1 quindi mi ha incuriosito e spaventato in egual misura. Sarà possibile trasmettere il clima e la sensazione che un gran premio trasmettono nei tifosi? La risposta è sì. Sia per i non tifosi, che troveranno un film action piacevolissimo per trascorrere ben 2 ore e 35 minuti, sia per i tifosi che troveranno tutti i riti, le emozioni, i rumori ed i veri protagonisti che sono abituati a vedere per la maggior parte dei week-end.
Sinossi
Ma qual è la trama del film? Ci troviamo in un camper/van dove troviamo un uomo, Sonny Hayes (Brad Pitt), che sta dormendo sognando una gara di F1 di parecchi anni fa. Viene svegliato di soprassalto da un incidente nel sogno e da una assistente che lo chiama per prepararsi a correre la propria parte di gara nella 24 ore di Daytona. Con una guida “sportiva da ritiro di patente” il nostro Sonny riesce a risalire tutta la griglia di gara ed a portare la sua squadra al trionfo. Sonny è una sorta di “randagio” del mondo delle corse, conosciuto negli anni ’90, perso negli anni attuali e sempre alla ricerca di una corsa, non tanto per soldi quanto per correre. Eccolo quindi rifiutarsi di correre con un “posto fisso” e partire per nuove avventure. Avventure interrotte dall’arrivo del suo ex compagno di corse, Ruben Cervantes (Javier Bardem) che in qualche modo riesce a convincerlo ad aiutarlo nella missione di salvare la sua squadra di F1, la APX, che viaggia da ormai un paio d’anni all’ultimo posto senza aver mai guadagnato un solo punto e guidata dal primo pilota Joshua Pearce (Damson Idris), un “rookie” più propenso a sponsor e soldi rispetto che allo sviluppo dell’auto.

Accetterà Sonny questo duro compito di mentore/pilota salva squadra? E qui partono i titoli iniziali, tra un Lewis Hamilton produttore del film, un Toto Wolff produttore del film ed uno Stefano Domenicali consulente massimo… direi che le premesse si mettono proprio bene. E così entriamo da un punto di vista privilegiato nel fantastico mondo della Formula 1!
Da subito nel box iniziano i primi dissidi, un “pivello” contro un “fallito guru cow-boy”, un team principal ex meccanico alla posteriore sinistra che nessuno rispetta (Kim Bodnia), un direttore tecnico donna (Kerry Condon) che cerca di limare un decimo alla volta per far andare più forte l’auto, una giovane meccanica donna alle prime armi (Callie Cooke), un giovane race engineer dai capelli rossi (Will Merrick) pronto a comunicare le varie strategie “plan A”, “box, box”, “copy” per la gioia delle mie orecchie ed i fan dei team radio.
Prima gara, ed ecco che tutta la disorganizzazione e gelosia tra i due piloti salta fuori, disastrosamente entrambe le auto vengono distrutte. Sonny, tramite una guida che ricorda molto il fu pilota Nicholas Latifi, famoso per incidenti e disastri totalmente evitabili, prende per mano la scuderia e traghetta tutti verso una nuova strategia, il famigerato e mai provato “plan C”… il “piano caos”! Assistiamo così a dei veri e propri GP, con protagonisti i nostri piloti ma come co-protagonisti anche i veri piloti, con riprese effettuate direttamente dalle F1 in pista e podi (con vincite sempre pro Red Bull ma con Sergio Perez…) e paddock con le vere persone che vivono i week-end motoristici.

Fantastico il cameo del “vecchio” Fernando Alonso che si complimenta con uno ancora più vecchio di lui (Brad Pitt)! E giugniamo così al gran premio che sta a cuore a tutti gli italiani: Monza. Succede un po’ di tutto a Monza, compreso quello che darà la svolta a tutta la squadra, ai rapporti tra i piloti e alla gestione del team. Nessuno spoiler perché non voglio rovinare nulla e lasciare il piacere della visione del film.
La messa in scena
Cast: azzeccatissimo. Brad Pitt, che interpreta Sonny Hayes, è in uno stato di grazia e migliora e ringiovanisce col tempo, stile Benjamin Button. Centratissimo nel suo ruolo di pilota esperto, con vizi, scaramanzie e passione che ci vogliono per essere un mentore ed un leader. Azzeccato in un mix tra stilosaggine, tecnicismo e carisma che ricorda un Lewis Hamilton, il bravo Damson Idris. Fisico da fotomodello, lo rivedremo sicuramente. Il capo scuderia Ruben viene impersonato da Javier Bardem, che deve aver fatto qualcosa al viso perché ha dei lineamenti diversi… sarà la barba… ma attore poliedrico e centratissimo nel ruolo. Carry Condon è la parte femminile, impersona Kate, il direttore tecnico della scuderia, che non potrà essere neutrale quando si troverà davanti uno splendido Brad Pitt.

Ma il cast è fatto anche da camei, apparizioni, sfondi, commenti di tutti i protagonisti del paddock F1. Quindi ecco che ci compare Roscoe, il cane sette volte campione del mondo di Lewis Hamilton, che ci porta a spasso tra i vari box. O Stefano Domenicali, gran capo della F1, che si complimenta coi vincitori. O Toto Wolff, CEO e team principal Mercedes, che offre offerte di lavoro a tutti.
Senza dimenticarci un Max Verstappen che fa realisticamente Max Verstappen e si lamenta per essere stato spinto fuori o un George Russell che crea investigazioni, sua specialità in ogni GP che si rispetti. Divertentissima ma, soprattutto, verissima la battuta su Carlos Sainz, splendore che illumina il paddock. Poteva mancare Gunther Steiner? Direi proprio di no… così come la Ferrari è qui presente con Fred Vasseur e Charles Leclerc… anche se (spoiler alert) manco qui riesce a vincere… Sic! Gran finale con Lewis Hamilton e tutta la sua aurea mistica. Degno di nota anche l’apparizione del “mio” race engineer preferito, Bryan Bozzi, pronto a guidare Leclerc e la Ferrari.

Le riprese, la fotografia di Claudio Miranda ed il montaggio di Stephen Mirrione, sono fantastiche. Vivi proprio l’esperienza della velocità ed il fatto di essere dentro l’abitacolo e girare a 300 km/h in pista. Registrate direttamente nel corso di un paio d’anni in occasione di vari GP (da notare i cambi di tuta del team Ferrari che un occhio esperto non può non notare), rende il tutto ancora più realistico e immersivo.
Il regista e sceneggiatore, Joseph Kosinski, fa di nuovo centro dopo il gran bel lavoro fatto con Top gun: Maverick. Audio e colonna sonora strepitosi, grazie al tocco di Hans Zimmer. Da godersi un intero giro di pista a Yas Marina con la sola colonna sonora. Brividi. Energia, emozione, ritmo e tensione sono fondamentali per ogni film prodotto da Jerry Bruckheimer, re indiscusso dei film fracassoni.
Assolutamente da vedere per chiunque ami i film action e per tutti gli amanti della F1. Voto 4/5 per i non appassionati, anche alla luce di una trama un po’ ingenua che però visivamente e sul lato dall’azione funziona. Voto 5/5 per i fan di F1 perché è assolutamente imperdibile.
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