Con Marvel Zombies il Marvel Cinematic Universe compie un'ulteriore passo nell'esplorazione dei generi e sottogeneri. Questa volta, ca va sans dire, siamo nel territorio dell’horror apocalittico, come visto nell’episodio What If… Zombies?! della serie What If…? del 2021. La domanda è: cosa accadrebbe se gli eroi più potenti della Terra venissero colpiti da un virus che li trasforma in zombie? 

Alla domanda rispondeva una celebre miniserie a fumetti pubblicata nel 2005 e firmata da Robert Kirkman, autore che nel 2003 con The Walking Dead, fumetto adattato anch'esso in una serie TV che ha creato vari spinoff, ha rilanciato il genere nel terzo millennio.

Come è accadauto in tutto il MCU, anche questa prima miniserie di quattro episodi, diretta da Bryan Andrews, e scritta da Zeb Wells, non è un adattemento diretto di una precisa saga fumettistica, ma ottempera alla necessità di restare uno spinoff della serie What If…? (sempre gestita da Andrews), e quindi coerente con la costruzione del multiverso animato del MCU. 

Il tono è horror/splatter, si tratta infatti della prima serie animata dei Marvel Studios classificata come adatta a un pubblico adulto, e sottoposta probabilmente al parental guide.

Ma resta l'ispirazione al fumetto, ovvero: come si possono contrastare degli zombie che conservano i superpoteri che avevano da vivi? Il mondo di Marvel Zombies, che è Terra 2149 nel fumetto, non saprei invece quale numero abbia quello della miniserie, è stato ovviamente devastato dall’epidemia zombie. Una buona parte dei supereroi che un tempo difendevano la Terra sono stati infettati, e proprio le loro abilità li hanno resi avversari formidabili e difficili da fermare.

Protagonisti della vicenda sono alcuni eroi sopravvissuti che intraprendono un  viaggio attraverso paesaggi distrutti, braccate dalle orde zombie, mossi dalla speranza che esista un modo per fermare l'epidemia.

Marvel Zombies
Marvel Zombies

I quattro episodi ripetono sostanzialmente lo stesso schema di fuga, raggiungimento di un possibile rifugio sicuro, minaccia che arriva, battaglia e nuova fuga. Cambiano i paesaggi, dalla città ai deserti, alle profondità marine fino allo spazio, ma non lo schema di ogni episodio. 

Questa ripetitività uccide (mi si consenta di scherzarci) la suspense, che si limita solo nel non sapere se e quando qualcuno dei protagonisti verrà ucciso, come è lecito aspettarsi da una struttura survival horror.

C'è una minima riflessione su cosa sia diventato un mondo che ha perso i suoi eroi, e dove anche gli esseri umani non infettati possono diventare degli avversari. Però, a differenza dei capisaldi del genere, da Romero a Kirkland, al momento del dunque, il nemico più significativo resta l'orda zombie, che non è quella forza incolpevole, quasi come un fenomeno naturale, catalizzatrice di dinamiche relazionali tra gli esseri umani.

Marvel Zombies
Marvel Zombies

Credo che sia il maggiore tradimento nei confronti del sottogenere zombie, o forse la sua peculiarità, decidete voi. Dal mio punto di vista avrei preferito una riflessione più profonda su cosa sia l'eroismo in un mondo dove chi proteggeva è ora la minaccia, e su quanto bastardi possano essere gli esseri umani "sani".

Se lo guarderete in originale scoprirete che il cast vocale riunisce numerosi attori già noti al pubblico del MCU, che tornano a dare voce alle versioni animate dei loro personaggi: Elizabeth Olsen come Wanda Maximoff, Simu Liu come Shang-Chi, Florence Pugh nei panni di Yelena Belova, Hailee Steinfeld come Kate Bishop, Iman Vellani come Ms. Marvel, David Harbour nel ruolo del Red Guardian, Tessa Thompson come Valkyrie, Paul Rudd come Scott Lang, insieme a Dominique Thorne, Randall Park e altri ancora. Speriamo che il doppiaggio italiano sia coerente con i film e serie precedenti. Come è noto, in Marvel Zombies è attesa inoltre  la presenza di Blade, il cui destino nel MCU è ancora però nebuloso.

Marvel Zombies
Marvel Zombies

Con soli quattro episodi a disposizione, la serie stenta a trovare un equilibrio tra ritmo narrativo serrato e approfondimento dei personaggi, che risultano schiacciati dalla iterazione dello stesso modulo narrativo.

Il livello delle animazioni è ormai quello alto a cui ci hanno abituato le serie Marvel e lo spettacolo non manca. La durata è tale che i quattro episodi possano essere consumati come un unico film, oppure, data la ripetitività, centellinati come piccoli bocconi sanguinolenti.

In attesa dell'inevitabile seguito.