Dopo quasi 10 anni tornano i Cavalieri, il gruppo di prestigiatori, ladri e giustizieri che è stato protagonista di due film, Now You See Me (2013) e Now You See Me 2 (2016).
Nel frattempo il mondo è cambiato, e anche nel loro mondo narrativo i Cavalieri non agiscono più da anni. Ma è tempo di tornare in azione, per fermare e smascherare le macchinazioni di Veronika Vanderberg (Rosamund Pike), industriale invischiata con tutte le scarpe nel commercio dei blood diamonds, i diamanti sporchi di sangue.
Ai cavalieri originali però si affiancherà un gruppo di giovani prestigiatori che vuole ripercorrerne le orme. Nella fedeltà alla regola dei sequel per cui è necessario mescolare qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo, agli originali Danny Atlas (Jesse Eisenberg), Merritt McKinney (Woody Harrelson), Jack Wilder (Dave Franco) e Henley Reeves (Isla Fisher) si affiancheranno i giovani Charlie (Justice Smith), Bosco Leroy (Dominic Sessa) e June (Ariana Greenblatt). Ciliegina sulla torta, il gruppo di prestigiatori troverà sulla sua strada una vecchia conoscenza, ovvero Thaddeus Bradley (Morgan Freeman), che riprende il suo ruolo di mentore per L'Occhio, la società segreta dei maghi.
Da New York alla Francia, fino ad Anversa e Abu Dhabi, tra colpi scena, numeri magici fughe rocambolesche, nuovi incontri tutti da scoprire, il gruppo contenderà a Veronika Vanderberg sia il possesso del preziossimo diamante chiamato Rosa del Deserto, sia le informazioni necessarie a svelare al mondo i suoi loschi traffici.
Riusciamo ancora a sospendere l'incredulità di fronte ai Cavalieri? È questa la domanda che, in modo meta-narrativo, sembra porsi all'inizio L'illusione perfetta – Now You See Me: Now You Don’t, diretto da Ruben Fleischer, regista con una onesta carriera action con titoli delle saghe di Venom, Zombieland e Uncharted.
Non delude sul fronte dell'azione e dello spettacolo questo terzo capitolo della saga dei Cavalieri, miscuglio di heist movie e "magia", con alcuni momenti intriganti come un piano sequenza denso di giochi di prestigio e lo spettacolare finale ad Abu Dhabi.
Purtroppo a penalizzare il film è proprio il tentativo della sceneggiatura di superare iperbolicamente le trovate dei film precedenti, con situazione risolte talvolta dando improvvise abilità a personaggi che prima non le avevano. Se l'amalgama di un gruppo è proprio data dall'avere ciascuno una propria peculiarità, per esempio, è decisamente forzato che un personaggio la cui principale abilità è il travestimento si cavi d'impiccio con la forza bruta in una scazzottata. Non è un arco di trasformazione, ma proprio una forzatura del personaggio, che lo snatura e tradisce il patto tra lo spettatatore e il film.
Come se in un film Marvel Spider-Man potesse improvvisamente volare nello spazio con il suo solito costume.
Alcune intuizioni, come quella di contrapporre la logica delle escape room a quella dello scassinamento, e alcune illusioni ottiche sono ben congegnate. Pertanto se si sorvola sulle forzature narrative e ci lascia trascinare dall'incalzante ritmo narrativo, che non perde un colpo, L'illusione perfetta – Now You See Me: Now You Don’t (ma c'era veramente bisogno del prefisso italiano iniziale al titolo?) è un film godibile, recitato con senso del divertimento dai suoi protagonisti, che mostra scene e location di impatto spettacolare. Nulla di originale, ma abbastanza piacevole da non annoiare.



















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