La Universal Pictures realizzerà un film sulle ore che precedettero l'eruzione vulcanica che distrusse Pompei.

Il film - scrive Variety - sarà diretto da Fernando Meirelles (regista di City of God) e prodotto da Barry Mendel, attualmente in Italia per le riprese di The Life Aquatic di Wes Anderson. "Voglio ricostruire la città di Pompei in maniera realistica per far capire al pubblico com'era la vita nel Mediterraneo 1924 anni fa e rappresentare la connessione tra la fine dell'impero romano e i giorni nostri" dice il regista. Autore della sceneggiatura sarà Clark Gregg (Le verità nascoste), che non realizzerà il tradizionale film catastrofico e darà alla storia uno stile differente da classici come Ben Hur o Il Gladiatore. Fernando Meirelles girerà il film dopo aver terminato le riprese - previste per il marzo del 2004 - di The Constant Gardener, tratto dall'omonimo romanzo di John Le Carrè e interpretato da Ralph Fiennes.

L’eruzione del 79 d.C. è stata dettagliatamente descritta dalle celbri lettere di Plinio il Giovane a Tacito. Così sappiamo che il giorno 24agosto del 79 d.C, alle 13.30 circa, la terra ruggì e una colonna di fumo, fiamme, pietre e polvere esplose dalla sommità della montagna adorata.

Molte piccole scosse telluriche avevano fatto tremare l'area nei giorni precedenti la catastrofe; le fonti si erano asciugate, i cani avevano ululato e gli uccelli avevano smesso di cinguettare. Ma i Pompeiani ignorono tutti i segnali premonitori dell’eruzione che già 17 anni prima aveva fatto crollare case e Templi.

L’eruzione ebbe inizio verso mezzogiorno del 24 Agosto quando un’enorme nube di ceneri, pomici, blocchi solidi e gas fu lanciata a diversi chilometri di altezza. Dalla ricaduta da questa nube si depositarono in poche ore diversi strati di pomici che seppellirono completamente Pompei.

Dopo poche ore il fenomeno sembrò volgere al termine, e molti cittadini fecero ritorno alle loro abitazioni, presumibilmente per cercare oggetti preziosi, trascurati per la fretta di scappare. All’improvviso però, la camera magmatica del vulcano, che si era precedentemente svuotata del suo contenuto, andava riempiendosi di acqua proveniente dalle falde vicine.

La repentina conversione dell’acqua in vapore e la sua diffusione all’interno della residua massa magmatica generò l’innesco del processo di frammentazione e la formazione di un’elevatissima pressione. L’eruzione riprese in modo molto violento alle 6 del mattino del 25 Agosto. Dal cratere fuoriuscì un’enorme massa di vapore acqueo e di frammenti solidi. Come conseguenza dell’elevata pressione venne prodotta una nube eruttiva carica di gas tossici, polveri e vapore acqueo ad alta temperatura, con un movimento espansivo orizzontale oltre che verticale. Questa pericolosa nube raggiunse velocemente Pompei e investì gli abitanti che erano nel frattempo ritornati alle loro abitazioni, causandone la morte per soffocamento. La grande quantità di vapore nell’atmosfera causò abbondanti piogge che solidificarono i depositi di cenere, depositati sui fianchi del vulcano, trasformandoli in enormi colate di fango. A queste colate si deve il seppellimento della città di Ercolano.

Il successivo collasso della colonna eruttiva provocò la formazione di nubi ardenti, composte da gas e particelle solide ad elevatissima temperatura, che viaggiando a velocità superiori ai 100 Km/h, in poco più di 10 minuti raggiunsero il mare, devastando tutto ciò che intralciava il loro cammino.