Poniamo stiate leggendo un libro su di un turpe assassinio e ne dobbiate riassumere la trama.

Una perfida nobildonna assetata di potere sobilla il marito perché compia l'omicidio del proprio sovrano: un rimorso ricorrente spingerà l'uomo a cercare di purificarsi, mentre spettri e fantasmi lo attorniano infestando il castello, principi in incognito si aggirano per il paese, attori e teatranti inscenano le loro opere per il sollazzo delle corti e diverse avventure turbano il corso normale della vita nel reame.

Senza contare il costante intervento di tre singolari streghe, sempre direttamente coinvolte nel corso degli eventi con i loro straordinari poteri.

Chi ha immaginato dinanzi a queste poche parole introduttive che si stesse trattando una esposizione di tematiche shakespeariane, soprattutto in riferimento alla vicenda del "Macbeth", è andato fuori strada.

Anche se non del tutto.

Si tratta, infatti, dello spunto alla base di Sorellanza stregonesca di Terry Pratchett, il quale in questo caso ha deciso di dirigere la verve dei romanzi del Mondo Disco verso obiettivi per lui un po' inusitati, saccheggiando l'opera del Bardo con un'avventura ove i riferimenti letterari si susseguono continuamente.

In una notte buia e tempestosa, infatti, le tre streghe entrano in scena.

La terribile Nonnina Weatherwax, la grassa e bonaria Nonna Ogg, la giovane e romantica Margrat si incontrano per una del tutto formale e cortese riunione tra colleghe giusto in tempo per diventare le protettrici dell'unico infante scampato al colpo di stato di Lancre, piccolo regno nelle Montagne Ramtop, presso il Centro del Disco.

Da allora in poi le situazioni paradossali ed esilaranti saranno numerose: spettri che si devono abituare lentamente alla propria condizione - impossibilitati a trascendere il piano dell'esistenza finché il proprio assassino non sia stato punito (e in buona compagnia con una legione di spiriti aventi lo stesso problema...), usurpatori intenti a cancellare le macchie di sangue dalle proprie mani con mezzi che vanno dal sapone alla carta vetrata (mezzi non molto efficaci e che, anzi, paiono aggravare lo stato delle cose - chissà perché?), evocazioni demoniache effettuate con attrezzi da bucato e assi per lavare (bisogna ben arrangiarsi con ciò che si ha a disposizione), una scalcinata compagnia teatrale itinerante e il suo scrittore (intenti a finanziarsi per la costruzione del più innovativo teatro esistente: Il Disco).

In questi ambienti si muovono le streghe, fra l'iniziale riluttanza a intervenire nel succedersi dei fatti della Storia e la successiva decisione di mostrare a tutti la loro importanza e autorità.

Perché la stregoneria sul Mondo Disco è una cosa molto seria...

Essa segue una deontologia professionale ben precisa: impressionare e suggestionare i "clienti" tramite un abbigliamento comprendente cappello da strega e vestiti usati, curare l'aspetto fisico (soprattutto i porri e le verruche d'ordinanza), non interferire con i poteri dei governanti e dei maghi maschi.

Ma c'è anche una norma non scritta che tutti devono osservare e che si rivelerà predominante: mai fare arrabbiare la Nonnina Weatherwax...

In tal caso ha la precedenza un’altra e ben più importante legge della magia: se devi infrangere una regola, fallo di brutto!

E ben presto i malvagi di Lancre scopriranno le conseguenze dell’ira delle fattucchiere, quando essi minacceranno la dignità della stregoneria cercando di far perdere al popolo il rispetto nei suoi confronti.

E soprattutto quando il Paese stesso reclamerà a gran voce il suo legittimo Re.

Come si accennava sopra, l'impianto principale di "Sorellanza stregonesca" è essenzialmente quello della parodia letteraria.

Lasciato in disparte l'umorismo sui temi del fantasy classico, l'autore mette in scena una vicenda ove fa riferimento alle più rilevanti tragedie di Shakespeare, nella quale le varie citazioni vengono inserite nell'ambiente incongruo di Lancre allo scopo di accentuare la comicità.

Nello stile di scrittura - come sempre brillante e animato - spiccano ovviamente le caratterizzazioni delle streghe.

Così, la Nonnina Weatherwax è un dirompente concentrato delle particolarità tipiche delle fattucchiere. Scorbutica, tradizionalista e pungente, ma fondamentalmente con un cuore d'oro, la Nonnina è la mente pensante del gruppo e ad essa si deve la maggior parte delle decisioni.

Margrat, viceversa, è l'elemento più inconsueto del trio: più giovane delle altre due, è una sorta di allieva volenterosa pervasa da un certo progressismo.

La stregoneria che ella pratica risulta particolarmente "new age", segnata dall'uso di candele, amuleti, incensi e profumi e per questo un pochino malvista dalla "vecchia scuola". Il carattere della ragazza non è immune all'amore: proprio la love story che ella si troverà a vivere animerà alcune delle pagine più divertenti del romanzo.

Nonna Ogg, infine, è una strega urbana e buontempona, talvolta apparentemente svanita, dotata di una schiera pressoché interminabile di figli, nuore e nipoti, e particolarmente dedita ai bagordi, alle bevute e a una certa condiscendenza nei confronti dei piaceri della carne.

Non meno accurata è nel libro, però, la descrizione delle ambientazioni. In particolar modo il mondo del Teatro risulta trattato con ironia nella sua attitudine a voler rappresentare la Vita.

Le streghe sono usate dall'autore per svelare il dualismo fra Verità e Finzione, fra Realtà e Letteratura, ironizzando sulla limitata capacità imitativa e sul tono ridicolo che possono avere corone finte, attrezzi di scena e edifici di cartapesta. Ma se il divertimento investe soprattutto le limitate capacità mimetiche di una povera compagnia di attori itineranti, emerge anche la forza quasi magica della parola e della recitazione, che sono in grado di rendere credibile qualsiasi cosa e di rivestire di potenza e significato anche gli aspetti più grossolani e squallidi del reale.

In quest'ottica, anche i travagli del processo creativo del nano Hwel non sono altro che un affettuoso omaggio alla capacità propria del dramma e del palcoscenico di dare forma attraverso i versi ai sogni ed ai sentimenti imperituri dell'animo umano.

Possiamo lasciare in sospeso l'esito della vicenda: si sarà già intuito come sia in Teatro che a Corte certe storie non possano che correre grossomodo verso determinate conclusioni…

Basti solo aggiungere che quando i due mondi si troveranno a convergere la Scena si animerà vorticosamente e chi potrà dire ove cessa la realtà e incomincia la recitazione? E chi potrà dire per gli Attori dove finisce il Ruolo e inizia la Realtà?

Come sempre, l'unica soluzione per il lettore non può essere che sedersi in poltrona, mettersi comodo e godersi lo Spettacolo, nell'attesa che si abbassi il Sipario.

[b]Nota:[/b] è possibile che l'edizione Tea manchi delle pagine 27 e 28 per un refuso. Nel caso vi capiti una copia fallata, la soluzione più semplice è contattare la Tea grazie al link sottostante: http://www.tealibri.it/contattaci.asp