Il numero tre fa venire strane idee ai registi. Così per il terzo episodio della serie ‘Lo squalo’ ecco tornare in voga gli occhialini colorati che, una volta indossati, davano l’impressione allo spettatore che le immagini schizzassero fuori dallo schermo.

Per il terzo episodio di Spy Kids, Robert Rodriguez (El Mariachi, C'era una volta in Messico) non ti va a rispolverare la stessa idea. Ora, la scelta è duplice: non indossare gli occhialini, e vedere quasi tutto il film in una sorta di fuori sincrono ottico e cromatico, effetto che alla lunga può provocare mal di testa; oppure indossare gli occhialini e vedere l’incarnato trasformarsi in un bel color verde Hulk e, per effetto delle lenti rossa e blu, alterarsi tutti gli altri colori, con il rischio di uscire dal cinema con il mal di testa. Non bastasse, gli occhialini vanno messi e tolti in virtù del girato.

La soluzione, si sarà capito, mi ha provocato solo un bel mal di testa, che i tanto decantati effetti tridimensionali non giustificano. Lo spettacolo dello stesso tipo che si tiene nei nostri grandi parchi giochi mi pare funzioni meglio (ed è lungo dieci minuti!).

Nel film qualcuno deve aver creduto, oltre ai soliti Antonio Banderas e Carla Cugino troviamo tutta una serie di star che hanno contribuito con un cameo, da (Salma Hayek a George Clooney, Da Steve Buscemi a Elijah Wood.

I fatti danno loro ragione: la pellicola, costata 39 milioni di dollari, ne ha incassati più di 111 negli Stati Uniti.

Menzione particolare per il cattivo di turno, un inedito Sylvester Stallone in costume di velluto, lamè e pelle di serpente che bisticcia con tre alter ego: un militare stile prussiano, un hippie e un reporter imbranato (aspetti diversi della stessa personalità)

La sceneggiatura è poca cosa: il nemico contro cui la famiglia di agenti segreti dell’OSS questa volta deve fare i conti è il temibile Giocattolaio, interpretato da Sylvester Stallone. Il gioco da lui ideato soggioga la mente dei piccoli giocatori che diventano irraggiungibili da qualsiasi stimolo; Carmen, nel tentativo di interrompere il gioco, viene intrappolata a sua volta, e toccherà al fratello Juni lottare contro il tempo per riuscire dove la sorella ha fallito (e ricompattare la famiglia). Combattimenti con titani metallici, corse folli con improbabili mostri muniti di ruote, surf sulla lava, ogni prova corrisponde a un livello che gli agenti devono superare ed è una delle attrazioni del parco divertimenti per gli occhi che il regista ha deciso di farci visitare.

Tron, di cui questo film è figlio illegittimo, sapeva regalare più emozioni. Dalla Disney è lecito aspettarsi qualcosa di meglio. Le trilogie lasciamole fare a chi se ne intende.