Per Sir Ian McKellen, classe 1939, l'agenda del 2006 è ricca di appuntamenti: l'imminente uscita del Codice Da Vinci e di X-Men: il conflitto finale e quella del film d'animazione Flushed Away.

Lo straordinario attore, che dalla partecipazione alla trilogia del Signore degli anelli di Peter Jackson sembra vivere una seconda giovinezza, dal 19 maggio sarà nei cinema di tutto il mondo nei panni del professor Leigh Teabing, serio e rinomato studioso del Santo Graal implicato suo malgrado nella folle fuga che porta il professore americano Robert Langdon e la poliziotta francese Sophie Neveu dal Louvre nel cuore della Parigi vecchia alla Rosslyn Chapel in Scozia.

 

Impegnato nella promozione dell’atteso e contestato Codice Da Vinci, McKellen ha cercato di non entrare nel merito delle dispute religiose e di riportare l’attenzione sull'ottimo lavoro svolto dal regista Ron Howard. “Chiunque abbia lavorato al Codice Da Vinci” ha assicurato “vi dirà che Ron Howard è sicuramente il regista ideale. Quando ti dice che si inizierà a lavorare un dato giorno, si lavorerà. Quando decide di affrontare le scene in un determinato modo, sai che lo farà. Niente è lasciato al caso. Gli anni gli hanno insegnato che più sei efficiente maggiore sarà l’impegno di chi lavora con te, e che più comunichi loro cosa esattamente stai per fare meglio le persone lavorano. Tutti saranno più rilassati e così faranno meglio  la loro parte di lavoro.”

L’attore, comunque non si è potuto esimere dal commentare il polverone sollevato intorno al film tratto dal romanzo di Dan Brown. “Il Vaticano non ha commentato, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Anche l’Opus Dei non ha espresso pareri.  Il Vaticano e l’Opus Dei non vogliono attirare l’attenzione, per loro sarebbe meglio che il tutto passasse il prima possibile.  Ho accusato la Sony di aver organizzato tutta questa protesta al fine di guadagnare le prime pagine dei giornali. Il che è ciò che è accaduto. Tuttavia” ha concluso “non credo che qualcuno avrebbe potuto orchestrare una simile campagna pubblicitaria.” 

Sarà interessante confrontare l’impegno e le energie che McKellen impegnerà nel risolvere il mistero celato dietro alla morte dell’anziano e prestigioso curatore del Louvre, Saunière, con quelli che metterà, nell’ambizioso progetto di creare un nuovo mondo in cui saranno i mutanti a dominare.

Sopravvissuto alla follia distruttiva del nazismo, Magneto risponde con la violenza all’emarginazione e ai pregiudizi nei confronti dei mutanti, alimentando così il clima di terrore e odio. Guiderà la Fratellanza in guerra contro gli esseri umani, contro la loro ignoranza e la loro paura. Solamente gli X-Men del professor Xavier possono contrastare l’avanzata delle sue truppe: i mutanti Tempesta, Wolverine e Rogue torneranno ad affrontare il più pericoloso dei nemici.

Anche nelle interviste rilasciate in vista dell’uscita di X-Men: il conflitto finale,  McKellen, piuttosto che di sé ha preferito parlare dell’ottimo lavoro svolto dal regista.

"Bryan Singer ha lasciato il progetto piuttosto tardi e Brett Ratner non l’ha rimpiazzato che otto settimane dall’inizio delle riprese. Normalmente occorrono otto mesi per preparare un film, non otto settimane. Per questo non deve stupire il fatto che il film uscirà tre settimane dopo aver girato le ultime scene. Ratner ha corso contro il tempo per tutte le riprese. Comunque tutto è andato bene e siamo tutti estremamente soddisfatti del lavoro fatto.”

 

Per McKellen il 2006 ha in serbo un altro ruolo da cattivo, un altro scontro con il buono Hugh Jackman. I due, infatti, si sono ritrovati in sala di doppiaggio nel corso della realizzazione di Flushed Away (notizie/4019/).

"Flushed Away è stato realizzato dalla stessa società che ha girato  Wallace & Gromit, che ha vinto l’Oscar quest’anno, e parla di un topo, doppiato da Hugh Jackman che viene risucchiato in uno scarico. Finisce nelle fogne, nelle quali è Toad il rospo a dettar legge. Toad è un personaggio frustrato, ma ricco e potente.”

L’attore inglese ha rivelato di non essersi troppo divertito nel corso della realizzazione del film animato. “E’ una strana sensazione. Non mi diverte tanto quanto la recitazione convenzionale. Sei lì solo per dare la voce, che viene prima delle immagini.”