FantasyMagazine si era già occupata dell’esalogia Chronicles of Ancient Darkness, firmata da Michelle Paver: una storia incentrata su un orfano e il suo amico lupo e ambientata all’età della pietra (http://www.fantasymagazine.it/notizie/4190/).

Vi avevamo anche già anticipato che Hollywood ha in progetto lo sbarco della saga su grande schermo (http://www.fantasymagazine.it/notizie/2362/) per la regia nientemeno che di Ridley Scott.

Impariamo adesso qualcosa in più sull’autrice, che ha recentemente rilasciato una lunga intervista al Guardian svelando i dietro le quinte del proprio lavoro.

La Paver, ex avvocato quarantasettenne, respinge per prima cosa ogni accostamento con J.K. Rowling, autrice del famosissimo Harry Potter. Se ne sente lusingata perché ama i suoi libri, in particolare i primi tre, ma li reputa radicalmente differenti rispetto ai propri e dunque non accostabili, in quanto le sue storie sono profondamente radicate nel mondo reale in una dimensione dove ciò che scrive avrebbe potuto veramente accadere

Per arricchire questa dichiarata verosimiglianza con la realtà, la Paver ha adottato una sorta di metodo Strasberg applicato alla letteratura: ha viaggiato a lungo tra le montagne e le foreste dell'Europa centrale, ha frequentato i cacciatori di balene, ha maneggiato serpenti, ha studiato dal vivo i cuccioli di lupo e ha assaggiato gli occhi di pesce e cuori di cervo.

L'autrice dichiara di non aver inteso lanciare volutamente particolari messaggi attraverso le pagine dei suoi libri, ma di aver cercato di abbattere quell'iconografia semplicistica sull'età preistorica che nell'immaginario collettivo corrisponde ai Flinstones, dimostrando che vivere in quelle epoche era molto più duro che avere i capelli arruffati e la barba lunga o andare in giro avvolti di ruvidi panni e pellicce per proteggersi da temperature sotto lo zero.

Ma tutto questo non è nato semplicemente da un'idea. E' stato invece il frutto di un lungo processo di maturazione interiore. Vediamone dunque le tappe principali.

Dopo aver esercitato, negli anni '80, la professione di avvocato specializzato in brevetti, e dopo essere riuscita a guadagnare una fortuna in un'epoca in cui i legali donna erano, rispetto agli uomini, uno su cinque, la Paver ha iniziato ad avvertire sempre di più la pressione di quel mondo, cominciando a detestarlo. La continua tensione le provocava attacchi di depressione e una pericolosa propensione all'abuso di alcolici.

La svolta cruciale arriva per lei nel 1996, anno in cui suo padre si sta lentamente consumando a causa di un cancro. Un'esperienza che la obbliga a interrogarsi sul senso che ella ha dato fino a quel momento alla propria vita e a ripromettersi che l'anno successivo le cose saranno diverse. Decide di prendersi un anno sabbatico, impiegato per viaggiare e per scrivere un romanzo intitolato Without Charity, quindi ritorna alla vecchia occupazione. Ma rimpiombare nella vecchia vita dopo un anno di stacco è traumatico.

E' allora che inizia a calcolare accuratamente quanto tempo le ci vorrà ancora all'interno di quella professione prima di riuscire a pubblicare e a rendersi autonoma. Ben presto si rende conto che i suoi calcoli sono comunque irrealistici: qualunque sia quel lasso di tempo, la su resistenza è ormai al limite. L'unica soluzione sembra il classico 'salto nel buio'... E alla fine si risolve infatti ad abbandonare la professione prima ancora di avere una proposta editoriale fra le mani. Vende la casa da yuppie e ne acquista una più piccola e funzionale, vende molte delle proprie cose, passa dagli abiti griffati Armani alle t-shirt e, soprattutto, inizia a scrivere furiosamente.

Dopo qualche tempo la casa editrice Transworld la mette sotto contratto per una modesta somma e due romanzi. Si tratta di storie d'amore, un genere che la Paver non avverte come particolarmente congeniale ma che le permette di raggiugere una certa notorietà all'interno di quella nicchia, per la quale alla fine confeziona un totale di cinque volumi.

L'esperienza le serve però a capire ciò di cui le interessa veramente scrivere. "Mi sono divertita a creare tutti quegli uomini meravigliosi" - ha dichiarato infatti la scrittrice - "ma se leggete quei libri, vedrete che i pezzi migliori riguardano il tornare al passato. Ecco dove la prosa prende veramente fuoco".

La Paver si risolve così a tirare fuori dal cassetto una vecchia bozza su una storia che riguarda un ragazzo e un lupo, spostandone l'ambientazione temporale dal nono secolo avanti Cristo all'età della pietra. In una settimana traccia lo schema per un'esalogia, di cui il suo agente si innamora letteralmente, riuscendo a venderla molto in fretta.

La porta del successo è stata imboccata e la Paver non tornerà indietro.

Nel 2003, l'editore Orion, nella speranza di avere fra le mani la novella J.K. Rowling, le paga 1.800.000 dollari di anticipo per l'intera serie di cui sinora sono stati pubblicati quattro volumi.

Alla scrittura Michelle Paver ha sacrificato tutto, sia la carriera forense che la vita privata. "E' un circolo vizioso" - ha dichiarato a quest'ultimo riguardo. "Dal momento che mi sto godendo questi libri, non voglio un marito e dei figli perché interferirebbero con la scrittura. Ma non mi sento sola perchè ho i miei personaggi accanto a me".