Avviso ai più sfegatati fan di Harry Potter.

Se abitate a Roma o nei suoi dintorni, non perdete l’occasione di venire a visitare l’esposizione delle tavole originali di Serena Riglietti, illustratrice dell’edizione italiana delle avventure del maghetto di Joanne Rowling.

La mostra ci conduce attraverso un percorso multimediale, la cui visita completa richiede 50 minuti. Entriamo in gruppi, con i bambini accompagnati dai genitori; una guida ci coinvolge tutti, in particolare i più piccoli.

Nella prima sala ci immergiamo nell’ambiente incantato di una foresta, con alberi di cartapesta, ragni, civette e gnomi.

La guida ci fa sedere nel mezzo del bosco e consiglia di poggiare l’orecchio sui tronchi degli alberi, per ascoltare i loro bisbigli: non sentiamo niente, forse perché siamo troppo cresciuti.

All’improvviso si spegne la luce e siamo ancora seduti, mentre il bosco si anima  grazie alle creature in cartapesta di Serena Riglietti: ci consegnano delle torce elettriche, che una volta accese rivelano particolari che prima non avevamo notato: elfi e fate nascosti tra i rami degli alberi.

Resteremmo volentieri in questo luogo magico un altro po’, ma, come la guida ricorda, dobbiamo proseguire.

Raggiungiamo la sala degli specchi, illuminata da fari multicolori, dove ognuno di noi è invitato a scegliere il proprio colore preferito. Effettuata la scelta, passiamo nella stanza successiva, dove camminiamo su un pavimento occupato quasi per intero da un disegno di Harry Potter, il primo e il più monumentale della mostra.

Un maxi schermo mostra rapidamente la creazione dell’opera apparentemente semplice e spontanea, la cui realizzazione ha in realtà richiesto ore di preparazione.

Nella stessa tavola c’è un autoritratto della Riglietti, che si raffigura con la testa staccata dalle spalle e sorretta dalle braccia: una vera e propria “testa tra le nuvole”.

Ammiriamo, poi, le illustrazioni che riguardano la Sirenetta e rispettano la trama originale di Hans Christian Andersen, quindi tocca a Peter Pan e, in ultimo, finalmente, eccoci alla sezione dedicata al maghetto di Hogwarts.

L’originalissimo divano a forma di tavolozza al centro della sala, ospita ciascuno di noi, seduto sul cuscino dal colore preferito, rilassato e pronto a lasciarsi suggestionare dal segno della Riglietti

Nell’ultima parte della mostra osserviamo le copertine italiane dei primi sei libri di Joanne Rowling (pubblicati dalla Salani) e le illustrazioni di inizio capitolo.

In bianco e nero o a colori, i disegni della Riglietti raffigurano un Harry Potter dal tratto vagamente surreale, che probabilmente non si sovrapporrà all’immagine mentale che ci siamo fatti di lui, ma che mantiene intatto il suo carattere fiabesco.

Confrontiamo con interesse le prime illustrazioni della Riglietti, ideate quando non aveva ancora letto il libro, e quelle successive, più precise,  in cui lo stile caratteristico della illustratrice è ben riconoscibile.

Ciliegina sulla torta: nell’ultima sala al termine dell’esposizione possiamo ammirare le edizioni internazionali di Harry Potter. Paragonando traduzioni e copertine, comprendiamo quanta fatica comporti interpretare una storia e disegnarla in modo fedele e originale.

Le edizioni che  più ci affascinano?

Quelle in greco antico e in latino curate dalla Bloomsbury (casa editrice inglese di Joanne Rowling) e quella mediorientale, che un bambino, dopo aver dato un’occhiata ai caratteri arabi, scambia per un autentico testo di magia.

La mostra, organizzata presso la Casina di Raffaello, a Villa Borghese,  rimarrà aperta fino al 9 dicembre; le visite si possono effettuare tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9:30 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00; il biglietto costa 3 euro.