«Echo è giovane. Ha un nome da ninfa eppure non si sente a suo agio: un brutto anatroccolo. Ha una madre troppo bella, un angelo o una dea, e un padre troppo intelligente, un artista maledetto. Quando il padre si ammala gravemente e la madre si dedica soltanto a lui, troncando qualsiasi legame con il mondo esterno, Echo esplode. Va in pezzi. Si tinge i capelli di verde, dimagrisce, si fascia in abiti punitivi. Inizia a vagabondare pericolosa e pericolante tra i rischi e le facili attrattive di una città che sembra uscita dal mito ed è invece fin troppo reale, "una città di maghi, stelle del cinema e pagliacci innamorati".»

«Fantasmi e vampiri e fate e sirene e scheletri, ma anche ragazzi e ragazze alla disperata ricerca di dolcezza e verità, la accompagnano o le sbarrano il cammino. Echo vuole essere vista, considerata. Vuole essere amata, e per questo è disposta a rinunciare a tutto. Anche a se stessa, con il rischio di non rimettere a posto i tanti pezzi in cui si è rotta, con il rischio di rimandare un lieto fine nel quale inconsapevolmente spera.»

Francesca Lia Block firma con Echo (Echo, 2001) un romanzo fantasy non perfettamente inquadrabile in questo genere, perché Echo oltrepassa i confini della narrativa tradizionale per fondere assieme fantasia, erotismo, fiaba, realtà di tutti i giorni, sogno ed esperienze tutte anticonformiste. Come già era successo nel primo romanzo giunto in Italia di questa pregevolissima autrice, Angeli Pericolosi, in Echo ritroviamo atmosfere uniche, oniriche, appartenenti a un “mondo fuori dal mondo” crudele e raffinato allo stesso tempo.

Echo è una ragazza come tante, non bella, per nulla particolare, ha per madre una donna bellissima, un angelo caduto o forse una dea in terra, e per padre un pittore e artista maledetto, che ama, venera e adora la moglie, e che in essa si perde totalmente. L’amore dei due genitori, l’uno perso nell’altra, è solo uno dei tanti dolori che vanno a colpire Echo, estranea a questo sentimento assoluto. Lei non ha nulla di speciale.  Lei è la crisalide nel bozzolo che aspetta solo di spiccare il volo.

Ma un volo non sempre può riuscire, e nella vita di Echo subentra presto la caduta. La malattia del padre porta la protagonista del romanzo sull’orlo del baratro, ma a differenza di molti altri romanzi, dove il protagonista evita di cadere, di ferirsi, di restare scottato, Echo cade, si ferisce, va in mille pezzi.

Leggere Francesca Lia Block è allora come prendere una boccata d’aria

Angeli Pericolosi
Angeli Pericolosi
fresca. Ci si allontana da tutto il fantasy noto, precedente, che sa di già letto, a volte di stantio, e ci si immerge nell’altro. In temi anche molto importanti, conditi con elementi fantastici. La malattia, l’anoressia, la morte, i rapporti che s’instaurano tutti i giorni con le persone – anche le più insospettabili – che si possono incontrare per strada. L’amore, il sesso, la violenza, il dolore, la follia.

La struttura del romanzo – nato inizialmente da racconti sparsi, come afferma la stessa autrice –, permette di toccare ognuno di questi temi con una delicatezza e una introspezione impressionanti, mentre la protagonista si destreggia tra club underground, discoteche e locali di una Los Angeles tanto bella quanto straniante, confusa, surreale, dove non è difficile incontrare naiadi dalla bellezza straordinaria, magari figlie di un qualche attore di Hollywood, o vampiri, o angeli, il tutto condito con aromi inediti, lontani, e che sanno di zenzero e tofu, di alghe wakame e kombu, di soia e tequila. Una corsa contro il tempo per allontanarsi da tutto e da tutti, per trovare se stessa, per iniziare a respirare finalmente libera.

Echo cambia, si trasforma, scolpisce con l’attività fisica il proprio corpo nel tentativo, forse, di dare una forma a quell’interiorità sconvolta che la porta a ballare in locali alla moda fino alle prime ore dell'alba, a “sudare alcol e droghe”, a privarsi del cibo, a fare i più strani incontri, in cerca di un amore incondizionato che le dia la pace che cerca.

Il successo dei romanzi di Francesca Lia Block sta in questa combinazione perfetta di verità, magia, anticonformismo, prelibatezze letterarie e sonorità inedite. I colpi di scena non mancano, l’inatteso arriva grazie anche a una struttura particolare del romanzo, che in ogni nuovo capitolo vede apparire un personaggio nuovo, una tessera nuova di un mosaico ben più ampio, che ci permette di sondare varie vite, anime affini a quelle della protagonista. E fino alla fine non è chiaro quale sarà il destino di Echo.

Il fantasy è solo un pretesto per raccontare una storia. La storia, la trama, è solo un pretesto per descrivere un personaggio, un volto, un’anima, un’emozione: Echo.