L’offerta di libri per l’infanzia e per i lettori in erba è vastissima con case editrici specializzate oppure con  un settore specificatamente dedicato.

È il caso della Mondadori con le sue molte collane di narrativa, saggi, manuali e quant’altro ma anche con un settore di collane che coprono in pratica ogni fascia di età: da pochi anni all’adolescenza e oltre.

Una collana che si rivolge a lettori in età pre-scolare e fino ad otto anni è: Fiabe a Merenda. Sono racconti che possono essere letti dall’adulto a favore del bambino, con belle illustrazioni sia in copertina che all’interno, e sicuramente lo invoglieranno a future e più difficili letture.

La collana attualmente è composta da dodici titoli, ne abbiamo preso in esame tre, i cui testi sono stati curati da Laura Locatelli. I titoli sono:

Giacomino e il fagiolo magico, pagg. 45, euro 6,90

Giacomino e il fagiolo magico è un’antica fiaba inglese le cui origini sono sconosciute. Ne esistono infatti numerose versioni, benché nessuna possa essere considerata definitiva.

Venne pubblicata una prima volta nel 1734, poi non se ne ebbe più notizia fino al 1807, quando fu trascritta da Benfamin Tabart, studioso di fiabe inglesi. Nella versione di Tabart le azioni di Giacomino hanno una giustificazione morale perché il bambino si vendica dei torti subiti, visto che l’orco aveva rubato la gallina e l’arpa a suo padre e poi lo aveva ucciso.

La versione più nota della fiaba è però quella di Joseph Jacobs, apparsa la prima volta nella raccolta English Fairy Tales del 1890, ed è quella riportata nel volume.

Il lupo e i sette capretti, pagg. 45, euro 6,90

Questa favola, che ha come protagonisti solo degli animali, è ampiamente diffusa in Europa, Asia, America e Africa. Compare già in una raccolta del 400 d.C., dove però il capretto è uno solo ed è tanto giudizioso da non aprire la porta, evitando così di venire mangiato. Una versione molto simile (cioè non sette, ma un solo capretto, che non apre la porta) viene raccontata anche da La Fontaine, famoso favolista francese (1621-1695), che la intitola Il iupo, la capra e la capretta.

Intorno al 1800, invece, i capretti diventano sette e aprono la porta, venendo così mangiati dal lupo. La favola ha comunque un lieto fine, perché i capretti vengono liberati dalla mamma. La conclusione ricoda molto da vicino quella di Cappuccetto Rosso.

La favola del Lupo e i sette capretti è molto simile anche a quella dei Tre porcellini; si tratta infatti di fiabe «pedagogiche » che intendono mettere in guardia i bambini dagli estranei pericolosi.

L’acciarino magico, pag. 45, euro 6,90

La fiaba dell’Acciarino magico si basa su un tema originario probabilmente dell’india, che si è poi diffuso nel continente europeo in diverse varianti: la trama di base prevede che un giovane di umili origini, grazie alle indicazioni di una vecchia, ottenga un oggetto magico (un acciarino, una tabacchiera, un libro di magia, un flauto e così via) con il quale può chiamare uno spirito al suo servizio. In questo modo, il giovane si riscatta socialmente, per lo più attraverso il matrimonio con una principessa.

Questo tema, a noi noto soprattutto grazie alla fiaba orientale Aladino e la lampada magica (inclusa nella raccolta delle Mille e una Notte), si va a sovrapporre alla convinzione, affermatasi nell’Europa critiana che con l’aiuto del diavolo fosse possibile attirare a sé la persona desiderata.

Hans Christian Andersen era un profondo conoscitore della favolistica, e non solo di quella danese; anche se il soggetto dell’Acciarino magico si ritrova in un racconto popolare danese, per questa e altre fiabe risulta evidente l’influsso della tradizione araba, in particolare appunto delle Mille e una Notte.