Recentemente abbiamo avuto modo di giocare e recensire Kill the Unicorns, primo party game dalla neonata Primus Games. Interessati dal loro passato e incuriositi dal loro futuro, abbiamo contattato Riccardo Zulian, fondatore e CEO della casa editrice.

Kill the Unicorns

Kill the Unicorns

Articolo di Walter Ferri Martedì, 28 gennaio 2020

Primus Games, neonata casa editrice di giochi da tavolo, debutta nel campo della produzione ludica localizzando il titolo francese Kill the Unicorns, party game sorprendentemente accattivante.

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Walter Ferri: Voi siete nati da un’associazione ludica. L’idea che hanno i più è che questi siano contesti da “nerd da scantinato” o per persone che giocano a giochi ipercomplicati. Avete infranto questo mito muovendovi nella direzione opposta, come mai?

Riccardo Zulian: Noi veniamo tutti da un’associazione ludica che si chiama Magnogato, a Vicenza. È una delle realtà più importanti tra quelle affiliate a La Tana dei Goblin. Nel corso del tempo siamo cresciuti tantissimo (70/80 soci)! Tra tutte le persone ce ne erano due, Filippo Brigo e Filippo Riva, che hanno una conoscenza enciclopedica degli autori, delle case editrici, delle meccaniche.. sono veramente dei mostri di conoscenza dei giochi. A un certo punto abbiamo deciso che volevamo provare a vedere se potevamo portare un po’ di innovazione nel mondo dei giochi da tavolo e abbiamo fondato Primus Games. Per Kill the Unicorns (il primo gioco che abbiamo localizzato) abbiamo ricevuto molti feedback positivi. Lo avevamo scelto perché dovevamo avere un gioco di partenza per la neonata Primus Games e volevamo un gioco che non avesse come target i giocatori hardcore. Volevamo avere questo gioco che fosse a mezzo tra un party e un family, ma che fosse anche adatto ai giocatori [più navigati].

WF: Sul vostro sito avete una sezione dove i progettisti vi possono proporre i loro giochi, avete dei binari guida?

RZ: [Il sito] é uno dei canali che utilizziamo per permettere agli autori di giochi (o agli aspiranti autori di giochi) di mandarci dei prototipi. Non è l’unico canale da cui riceviamo proposte, solitamente funziona meglio come primo contatto di un eventuale autore che vuole sentirci per sapere se siamo interessati al suo progetto. Penso che siamo stati abbastanza chiari sul tipo di giochi che cerchiamo. Abbiamo escluso i giochi di carte e quelli su licenza (che sarebbero troppo onerosi per noi), per il resto valutiamo di tutto. Il nostro target di riferimento sono i giochi facili o medio-facili, magari che abbiano poca necessità di localizzazione.

WF: Alcune case editrici si affidano a Kickstarter, nel lanciare i loro nuovi progetti. Lo farete anche voi o la gestirete internamente?

RZ: Te lo anticipo, noi stiamo lavorando attualmente a tre giochi nostri e probabilmente dovremmo riuscire ad affiancarne un altro, per quest’anno. La nostra idea è di focalizzarci su giochi nostri, non puntare sulle localizzazioni (come fanno moltissimi altri). Nell’ambito dei giochi nostri non prevediamo di utilizzare le campagne di Kickstarter. Pensiamo di portarli avanti direttamente noi, con la nostra produzione, facendo del marketing in maniera diversa. Per fare Kickstarter ci servirebbe un altro tipo di organizzazione e poi servono anche un certo tipo di giochi […] che siano predisposti per il Kickstarter, che abbiano una certa struttura. Ci si trova a fare reverse engineering per creare delle strutture che siano appetibili a una campagna Kickstarter. Tra l’altro, siccome il nostro target di riferimento non è il giocatore attuale, ma il possibile giocatore.. diciamo che non pensiamo che i possibili giocatori siano su Kickstarter.

WF: Qual'è la prossima occasione in cui vi si potrà incontrare e vedere i vostri giochi?

RZ: Siamo sicuramente a Modena Play, a inizio aprile. Quella è la presenza ufficiale. In verità i nostri prodotti saranno anche a Bologna Nerd [8-9 febbraio], però l’evento lo copre Raven Distribution (distributore con cui lavoriamo) e i nostri giochi li portano loro. Sicuramente ci saremo (in carne) al Modena Play!