Lucca, Padiglione Napoleone, l'area più prestigiosa dedicata al fumetto a Lucca Comics & Games 2025. Per Fantasy Magazine ho potuto incontrare due web-cartoonist di alto livello ovvero Stephanie Hermes (in arte s0s2tagram su Instagram) e Jenny Jinya, autrici rispettivamente di The Little Trashmaid e Loving Reaper.
Ma di cosa parlano queste opere nate come serie online e finalmente approdate sul mercato cartaceo italiano grazie a Silly Studios che ne ha curato la versione tradotta?
The Little Trashmaid è la storia di una dolce e ingenua sirenetta di nome Tidy che affronta giorno dopo giorno la vita nel mare attuale ovvero ricolmo di spazzatura di ogni tipo. Per la tenera creatura non si tratta solo di evitarne il contatto, ma di sopravvivere a lenze che si impigliano, a cerchi di plastica che strangolano e ami che feriscono. Eppure per lei c'è ancora speranza, c'è ancora gioco e spensieratezza nonostante tutto. La aiutano nei casi più difficili, ma non sempre risolvendo la situazione, due ragazzini umani. Le storie non sono corredate da baloon, ma le tavole sono tutte a colori.
Loving Reaper tratta l'eterna “vita” della Morte che preleva le anime, ogni tanto di esseri umani, ma soprattutto di quelle degli animali. Se The Little Trashmaid vi strapperà delle lacrime vi garantisco che Loving Reaper vi strapperà direttamente il cuore. La Morte preleverà di volta in volta animali che hanno subito maltrattamenti, sevizie, ma anche animali fortemente amati e arrivati, come è naturale che sia, a fine esistenza. Tutti gli animali: sia domestici che selvatici.
Sono entrambi racconti carichi di forti insegnamenti su quello che è il regno animale, la natura, il rispetto per l'ecosistema e che puntano con forza il dito contro i nostri comportamenti scellerati.
Non solo…
Intervistando Jenny Jinya ho potuto constatare che tratta anche temi legati agli esseri umani quali la solitudine, l'abbandono soprattutto di persone anziane e con demenza senile, o l'accettazione della morte anche giovanile.
Invece c'è come una sorta di fiera allegria nella collaborazione fra i ragazzi sia umani che acquatici creati da Stephaine Hermes.
Parlando con quest'ultima mi ha spiegato quanto sia fondamentale riuscire a trasmettere il rispetto per la natura, tema che lei sente prepotente dentro di sé percependo quanto il mare sia ormai arrivato a un punto troppo vicino al collasso. Ne è la prova quanto accade al Re dei Mari, il padre di Tidy il quale ha la coda completamente intrappolata nelle lenze da pesca abbandonate e si capisce dalla colorazione bluastra che rischia la cancrena, ma non voglio anticiparvi nulla della storia. L'autrice per il padre della sirenetta ha voluto mostrare l'estrema crudeltà e sofferenza in cui si trovano gli animali del mare a causa della nostra incuria. Stephanie ha deliberatamente evitato di utilizzare baloon per le sue storie perché il problema del mare inquinato è internazionale e assoluto e una qualsiasi lingua sarebbe stata una barriera, un ostacolo alla comprensione. Così come oggetti di uso comune che diventano spazzatura e che sono riconoscibilissimi nel nostro quotidiano vivere Stephanie Hermes ha utilizzato la figura della sirenetta rendendola un personaggio attuale, moderno. Per quanto riguarda il rapporto che questa creatura ha con i suoi amici umani c'è una crescita di consapevolezza da parte dei ragazzini che all'inizio non comprendono il gravissimo problema dell'inquinamento nel mare, ma poi man mano acquisiscono consapevolezza.
Parlando invece di Loving Reaper è interessante constatare la dicotomia Morte/Vita, non vi è solo la prima, ma anche la Vita di tanto in tanto fa capolino nelle storie di Jenny Jinya perché non c'è Morte senza Vita e viceversa. Jenny ha risposto alla mia domanda sui disagi umani in quanto non a tutti può colpire il problema degli animali, ma i problemi legati all'umanità sono per la nostra specie universali quindi problemi legati alla morte giovanile, ai disturbi mentali, alla demenza senile. Una domanda legata al pappagallino Shut Up è invece legata alla socialità di questi animali che non devono stare in gabbia e isolati in quanto sono animali che intrecciano importanti legami fra loro e soffrono terribilmente la solitudine. Ovviamente vi sono molte storie sui rifugi e sugli animali abbandonati. Jenny ama moltissimo il suo cane e sente che curandolo, nutrendolo e standogli vicino è ricambiata e compresa perché gli animali ci danno davvero tutto se stessi. Inoltre, ci confessa, ama molto anche il caffè, sia italiano che americano, ma con un po' di latte di soia, ovviamente.
Ringraziamo Silly Studios per averci concesso del tempo con queste due autrici e vi invitiamo a seguirle online e leggere i loro lavori.















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