Dopo oltre due anni di lavoro a tavolino sul progetto, HBO ha deciso di passare all’azione e di tornare nel continente di Westeros. Dopo Il trono di spade e House of the Dragons, sarà la volta di Dunk ed Egg di apparire sul piccolo schermo, quanto meno per una stagione, anche se non è esclusa la possibilità di realizzare altre stagioni se la prima dovesse avere il successo sperato. Con altri progetti legati al mondo creato da George R.R. Martin ancora in fase di sviluppo, al momento l’ipotesi è di realizzare una miniserie di sei episodi, anche se il numero potrebbe cambiare.

Dunk ed Egg, le origini

I due personaggi sono nati nel 1998, quando il racconto Il cavaliere errante è apparso nell’antologia Legends curata da Robert Silverberg. L’antologia comprendeva racconti di giganti della narrativa fantasy ambientati nel loro mondo più famoso. Gli autori erano undici, insieme ai testi di Martin e Silverberg comparivano quelli di Stephen King, Terry Goodkind, Orson Scott Card, Ursula K. Le Guin, Raymond E. Feist, Terry Pratchett, Tad Williams, Anne McCaffrey e Robert Jordan. In quel momento, dopo tanti anni trascorsi a lavorare per la televisione, e con solo il primo romanzo della serie pubblicato due anni prima, lo scrittore meno noto era proprio Martin, e il fatto che gli altri autori fossero molto famosi per lui si è rivelata una fortuna. Gli appassionati delle altre serie infatti hanno comprato l’antologia per leggere una storia del loro scrittore preferito e, in gran numero, hanno letto anche il racconto di Martin, lo hanno apprezzato, e hanno cercato A Game of Thrones e poi anche A Clash of Kings, pubblicato non molto tempo dopo Legends. Il cavaliere errante quindi, insieme a un elogio della saga firmato da Jordan e comparso nel 1997 sulla copertina dell’edizione paperback di A Game of Thrones, sono stati fondamentali nel far conoscere al grande pubblico la saga.

Segnali di stile

Se Le cronache del ghiaccio e del fuoco intrecciano il respiro epico della lotta fra forze elementali a intrighi di corte e guerre devastanti, per il racconto Martin si è spostato un po’ indietro nel tempo, 72 anni prima della caduta di Casa Targaryen, in un’epoca in cui regna la pace e il tono della storia è molto meno cupo. Non che non ci siano pericoli mortali, ma il pericolo riguarda le singole persone che sono coinvolte, non rischia di avere ripercussioni di portata immane. Il tono è più picaresco, a volte malinconico, come all’inizio, quando Dunk compare, intento a scavare una tomba. Un gesto semplice, un mondo semplice, ma in Martin niente è mai semplice come appare a prima vista, ed entro breve Dunk si troverà coinvolto in un’avventura dalle conseguenze imprevedibili, e dalla portata molto più vasta di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare.

Mentre nella saga Martin ha a disposizione migliaia di pagine per spaziare in più continenti e ingrandire la storia a piacimento, in un racconto, anche se si tratta di un racconto lungo come questo, lo spazio è limitato e deve essere usato bene per contenere tutto quanto può far apprezzare la vicenda anche a chi non conosce la saga. Eppure al suo interno avvengono diverse cose che, per Westeros, avranno conseguenze enormi. È una delle caratteristiche della scrittura di Martin: parte da un singolo momento, ed espande la sua vicenda avanti e indietro nel tempo, creando un mondo molto complesso. E se qui Dunk è un semplice cavaliere errante, nel tempo la sua rilevanza crescerà a dismisura, e in qualche caso le sue gesta saranno citate anche all’interno della saga principale. E non solo le sue: altri personaggi che lui avrà modo di incontrare, o i loro discendenti, giocheranno un ruolo cruciale nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco.

Nuovi sviluppi

Il racconto è rimasto isolato fino al 2003 quando, nell’antologia Legends II, è comparsa The Sworn Sword, una seconda storia avente per protagonisti gli stessi personaggi. La terza, The Mystery Knight, è stata pubblicata per la prima volta nel 2010 nell’antologia Warriors, curata dallo stesso Martin e da Gardner Dozois. E, con il trascorrere del tempo, le avventure del cavaliere errante hanno fatto scoprire che anche durante il regno dei Targaryen gli intrighi erano all’ordine del giorno e che quanto è avvenuto in passato potrebbe avere conseguenze enormi in futuro.

Il primo dei racconti a essere tradotto nella nostra lingua è stato Il cavaliere errante, comparso nel secondo volume in cui è stata divisa l’edizione italiana di Legends nel 2002, poi in antologie monografiche dedicate a Martin quali I re di sabbia (2008) e I canti del sogno. Volume secondo (2016). Fra queste due pubblicazioni si colloca Il cavaliere dei Sette Regni (2014), volume interamente dedicato alle avventure di Dunk ed Egg che comprende anche la traduzione dei racconti La spada giurata e Il cavaliere misterioso. Nel 2016 Il cavaliere dei Sette Regni è stato ripubblicato in una versione illustrata da Gary Gianni.

Dal racconto al fumetto

Da tutti e tre i racconti sono stati realizzati graphic novel, con l’adattamento curato da Ben Avery e le illustrazioni realizzate da Mike S. Miller. Solo le prime due storie sono state tradotte in italiano, ma ormai sono entrambe fuori catalogo.

La copertina dell'adattamento a fumetti di The Hedge Knight
La copertina dell'adattamento a fumetti di The Hedge Knight

Martin vorrebbe scrivere altri racconti dedicati agli stessi personaggi, nel suo blog ha scritto un titolo, The Village Hero, ma ha anche citato un’avventura a Grande Inverno, una a Dorne che si colloca fra The Hedge Knight e the Sworn Sword, e ha lasciato capire di averne in mente molte altre. Da accenni presenti nei romanzi, ma anche nell’enciclopedia Il mondo del ghiaccio e del fuoco, è evidente che l’importanza dei personaggi per la storia dell’intero continente di Westeros non farà che aumentare. Fra Martin e quei racconti però c’è un ma enorme che si chiama The Winds of Winter, e che è atteso ormai da quasi 12 anni.

La nostra recensione di Il cavaliere dei Sette Regni

Il cavaliere dei Sette Regni

Il cavaliere dei Sette Regni

Articolo di Martina Frammartino Lunedì, 5 maggio 2014

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