Un film ispirato ai videogame non crea l'aspettativa per una grande trama e personaggi indimenticabili, può però offrire grandi scene d'azione e grafica spettacolare. La formula ha già riscosso successo in passato con altri giochi (vedi ad esempio Resident Evil) e anche Silent Hill della giapponese Konami, giunto alla terza edizione, ha avuto il suo momento di gloria sugli schermi nel 2006.

Samuel Hadida ha partecipato alla produzione del primo Silent Hill e dei vari Resident Evil, ed è della partita anche oggi con un gruppo internazionale di produttori e finanziatori comprendente Don Carmody, canadese sul campo da quarant'anni, Victor Hadida fratello di Samuel, e il coproduttore Laurent Hadida.

Per riportare sullo schermo il mondo di Silent Hill, delle creature che vi abitano e dell'Ordine di Valtiel che governa la piccola comunità è stato scelto Michael J. Bassett, regista che gli amanti del fantasy ricorderanno per aver diretto Solomon Kane. "I film con un aspetto metafisico mi interessano molto" ha dichiarato il regista. "La complessa struttura mitologica di Silent Hill [...] ci permette di esplorare tematiche importanti, su come la religione e il fanatismo possano corrompere le persone, oltre a riflettere sul fatto che la fede assoluta non è assolutamente una fede." Michael J. Bassett, che è anche un appassionato di giochi per computer, si è preso carico della sceneggiatura oltre che della regia.

Abbiamo così questo Silent Hill Revelation 3D, un film chiaramente di genere ma dove non si è badato a spese per creare un cast di indubbio interesse. Forse il nome di maggior spicco è quello di Sean Bean, visto nel Signore degli Anelli e nel Trono di Spade: qui è il padre di Heather, la protagonista, nei cui panni troviamo Adelaide Clemens, attrice australiana già vista in X Men Origins: Wolverine. Scelta a detta del produttore anche per una certa somiglianza con il personaggio ludico che deve interpretare, la Clemens è un'attrice giovane ma di provata esperienza anche per il lavoro svolto nelle produzioni televisive. Nei panni di Claudia Wolf, leader dell'Ordine che comanda sulla comunità di Silent Hill, troviamo Carrie-Ann Moss, ovvero la Trinity di Matrix, vista anche in Memento. Un anziano prigioniero dell'Ordine, Leonard Wolf, è interpretato da Malcolm McDowell, una vecchia gloria che molti ricorderanno per il controverso Arancia Meccanica.

Abbiamo inoltre Radha Mitchell nei panni di Rose, la madre di Heather imprigionata a Silent Hill, Debora Kara Unger a interpretare Dahlia Gillespie, madre di Alessa, la creatura "maledetta" del villaggio. Vincent Carter, un giovane compagno di scuola di Heather desideroso di aiutarla, è interpretato da Kit Harrington. E infine abbiamo Douglas Cartland, detective privato sulle tracce di Heather: lo interpreta Martin Donovan.

Presentato il cast, va detto che la trama è praticamente incomprensibile. Senza anticipare troppo, abbiamo una parte facile da comprendere, ovvero alcuni "livelli da superare" come in un videogioco: artefatti da recuperare e personaggi da visitare. La logica si perde malamente però nelle motivazioni per cui certi personaggi sono legati ad altri, alcuni commettono il male a fin di bene, altri lo commettono tanto per fare: le forze malvagie di Silent Hill operano in maniera piuttosto contorta e il tutto potrebbe condurre lo spettatore a confondersi se prendesse troppo sul serio la storia. Alla fine comunque c'è poca introspezione da fare, visto che gli incontri si risolvono generalmente nel sangue. Potremmo aggiungere che Silent Hill: Revelation 3D è inaspettatamente debole sul lato dell'horror e delle scene spaventose, avendo principalmente l'azione a sostenerlo. Le creature (le infermiere, "testa a piramide," il ragno fatto di parti di manichini) sono piuttosto ingegnose e alcuni scenari e paesaggi assai godibili. In definitiva, film da evitare se volete una trama e dei personaggi sensati, da vedere se amate l'estetica da videogame.