Ciao Francesco e grazie per la disponibilità: puoi dirci qualche particolare sul contenuto del tuo nuovo romanzo, L'età sottile? Qual è il tema portante e che rapporto c'è fra realtà e magia?

È un libro in cui i rapporti umani sono centrali: amore, amicizia, padri, figli. Tutto quello che rende meravigliosa, e difficile, la vita di una persona.

Poi. La caratteristica più interessante, credo, è che il libro è del tutto 'magickally correct' (la 'k' non è casuale). Le parti magiche sono completamente realistiche, ispirate a pratiche reali. Tutte.

Il mio obiettivo era scrivere un libro fantastico che fosse assolutamente realistico. Usare il minimo dell’immaginazione nelle parti che di solito sono considerate ‘fantastiche’, e lasciarla andare a briglia sciolta in quelle che di solito sono considerate ‘realistiche’. In modo da confondere gli steccati quanto più possibile.

Può essere letto come un libro mainstream che, tra le altre cose, parla di magia, o come un libro fantastico che ha un forte impianto mainstream.

A quali testi hai fatto riferimento? Sono presenti collegamenti con l'alchimia?

Testi cui ho fatto riferimento… tanti. Ho una discreta biblioteca personale, che consulto ossessivamente, e che spazia da testi di storia, a narrativa scritta da tipi come Gardner e Dion Fortune, a rituali. C'è molto Crowley (non solo i rituali, ma anche altri testi in cui si occupa di aspetti, diciamo così, tangenziali), Golden Dawn, voudou, alcune cose della Wicca gardneriana, tradizioni di folk magic, e altro, compresi alcuni movimenti moderni. Però detta così sembra un saggio, e non lo è: sono letture che faccio da una vita, e che entrano in quella che è prima di tutto una storia di personaggi. Non credo nella documentazione formato wikipedia, ma neanche nella documentazione fine a se stessa, che di solito, da lettore, mi fa due palle così: se vuoi fare un saggio, fai un saggio. In un romanzo storia e personaggi devono essere al centro, e tutto è al loro servizio.

Quanto all'alchimia… non c'è alcun riferimento diretto all'alchimia operativa, ma chi ne capisce un po' inevitabilmente noterà un paio di cose. L'alchimia occidentale è legata a filo doppio alla storia dell'ermetismo, e quindi a tutta la tradizione esoterica occidentale: alcuni concetti espressi da Crowley, per dire, sono pari-pari concetti alchemici.

Ci sono riferimenti con i tuoi libri precedenti? Viene ripreso il discorso degli Aspetti, La Carne l'Incanto e il Sogno?

Ci sono collegamenti con tutti i miei libri precedenti, come al solito, e con il mio universo. Alcuni espliciti, altri che potranno trovare solo i lettori più affezionati.

La questione degli Aspetti… il libro parla d'altro, ma non nega gli Aspetti. Non posso dire molto senza spoilerare, su questo.

È un romanzo di formazione e di magia. È la cosa più realistica che abbia mai scritto, credo, anche più di La Ragazza dei Miei Sogni. Sono sempre addosso ai personaggi, al loro sviluppo. La domanda che mi ponevo è: cosa succederebbe se, nel mondo reale, qualcuno offrisse a un sedicenne (a un certo tipo di sedicenne, almeno: non è che siano tutti uguali) la possibilità di studiare magia? E intendo 'magia' nel senso in cui si intende storicamente, soprattutto a partire dal Rinascimento in poi. Tutti gli aspetti magici del libro sono filologicamente corretti – ogni parola che i personaggi dicono, ogni tecnica che usano, ogni erba che nominano.

Niente adolescenti che scoprono superpoteri e che tutti vogliono. Ma neanche adolescenti depressi che si scambiano frasi depresse in modo molto intenso. Ho cercato di scrivere una storia vera. Vera, come ogni storia di magia.

In questo periodo è uscito in Francia il primo volume di Cutting Edge, la serie a fumetti che stai realizzando con Mario Alberti: l'ambientazione ha un qualcosa in comune con il tuo universo fantastico?

Dei collegamenti potrebbero esserci, ma è una storia diversa. Cutting Edge non è un ‘mio’ progetto, è un ‘nostro’ progetto, mio e di Mario insieme, 50-50. L’abbiamo concepito insieme fin dall’inizio, in uno scambio di email fittissimo, in cui abbiamo lavorato su personaggi, mondo, tutto. È