Nella fortunata serie Le Cronache di Narnia dello scrittore britannico C.S. Lewis si parla di una terra fatata, a cui quattro bambini accedono attraverso il passaggio nascosto in un armadio: a Narnia incontrano animali parlanti ed esseri mitologici come il Fauno, e la Strega Bianca che ha imposto sulla regione un eterno inverno.

Lo scrittore inglese era un grande ammiratore della romanità e il sospetto che abbia derivato il nome della regione fatata da una località romana è sempre esistito, tanto più che Narnia esisteva veramente: si tratta, oggi, della città di Narni in Umbria. Il nome Narnia fu imposto dai Romani per la vicinanza del fiume Nera (ai tempi Nar): la nuova denominazione fu decisa quando la località, il cui primo nome era Nequinum, venne elevata a municipalità dal governo di Roma, nel 299 A.C.

Lewis aveva letto sicuramente i riferimenti degli scrittori romani Livio, Tacito e Plinio il Vecchio. Inoltre si sa di un atlante del mondo romano antico dove l'autore aveva sottolineato il nome della cittadina umbra.

Tutto ciò ovviamente ha stuzzicato l'attenzione dei locali: mentre Narni, che ha già il vantaggio di una ben conservata architettura medievale, approfitta della notorietà per farne un'attrattiva in più a vantaggio dei turisti, un suo cittadino ha compiuto una ricerca accurata partendo da questo collegamento: si tratta di Giuseppe Fortunati, che ha seguito le testimonianze storiche lette anche da C.S. Lewis, riscoprendo la Narnia dell'epoca, cittadina che è sopravvissuta a mille vicissitudini dall'epoca romana in avanti (devastata dai Romani per non aver collaborato contro Annibale, saccheggiata dai Goti di Totila, punita dal Barbarossa per la sua resistenza, e di nuovo saccheggiata nel '500 dai Lanzichenecchi...), ma ha dato anche i natali a personaggi di rilievo come l'imperatore romano Nerva e il Gattamelata, condottiero medievale.

Fortunati ha avuto la conferma definitiva da Walter Hooper, segretario di C.S. Lewis e poi suo biografo: nonostante Lewis, a quanto sembra, non abbia mai visitato Narni, scelse proprio il nome latino della località per la sua saga fantasy. Hooper ne ha la certezza per colloqui diretti con l'autore. Quanto alla possibilità che il personaggio di Lucy abbia una relazione con una religosa di Narni, la Beata Lucia Brocadelli, suora dominicana, Hooper non ne ha mai avuto una conferma diretta da parte di C.S. Lewis, quindi potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza. Questo secondo collegamento pare pertanto destinato a rimanere nel mondo delle ipotesi.