La scrittrice inglese J.K. Rowling ha confessato, davanti ad un’affollata platea di giovani studenti e di orgogliose famiglie, che quando le è stato offerto da Harvard lo straordinario onore di tenere il discorso di saluto ai laureandi della classe 2008, ha vissuto “settimane di paura e nausea”, che le hanno fatto perdere peso, alla ricerca dell’argomento da trattare nel suo discorso.

Interrogando la sua mente e il suo cuore, infine, ha trovato la risposta giusta scegliendo come tema: “I vantaggi del fallimento e l’importanza della fantasia”.

L'autrice dell'universo di Harry Potter ha ripercorso le tappe della sua vita, dalle speranze degli anni dell’università all’incontro con il mondo classico e la mitologia greca, dalle difficoltà di un matrimonio infelice, alle fatiche di essere senza lavoro e unico genitore, prima di decidere che la cosa veramente importante per lei era scrivere romanzi.

E investire per ricostruire la sua vita su questa forte passione.

Secondo la Rowling, senza il fallimento non avrebbe imparato cose essenziali: “Il fallimento mi ha dato sicurezza interiore, ho scoperto di avere una forte volontà e più autodisciplina di quanto credessi, ho anche scoperto che avevo amici che valevano un tesoro”.

Su questa base, dopo l’esperienza di lavoro presso la sede di Londra di Amnesty International, la ‘mamma di Harry Potter’  ha maturato la consapevolezza dell’importanza della fantasia, non solo per il ruolo che ha giocato nella ricostruzione della sua vita, ma per il suo potere di immaginare “il meglio”.

“L’immaginazione non è solo la singolare capacità umana di rendere visibile ciò che non esiste, ma è il potere che ci rende capaci di condividere le esperienze degli altri [...] Questo è un potere, come la mia bacchetta magica, eticamente neutrale. Può essere usato per manipolare o controllare, così come per capire o comprendere”.

Rivolgendosi ai laureati, la Rowling ha affermato: “La vostra intelligenza, la capacità di lavorare sodo, l’educazione che avete ricevuto vi danno una singolare responsabilità. Il modo in cui votate, il modo in cui vivete, il modo in cui eserciterete pressioni vanno oltre di voi. E' vostro privilegio e vostro onere. Se sceglierete di usare la vostra posizione sociale e la vostra influenza per dare voce a chi non ha voce, se sceglierete di identificarvi non solo con i potenti ma anche con chi potente non è, non solo sarete l’orgoglio delle vostre famiglie ma avrete aiutato a trasformare la realtà in meglio. Noi non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo, noi abbiamo il potere necessario dentro di noi: noi abbiamo il potere di immaginare il meglio”.

Il discorso della Rowling è stato attentamente seguito e punteggiato da applausi e risate, ogni qualvolta la scrittrice ha usato l’incanto delle sue parole per ironizzare o alludere ai suoi romanzi, fino alla conclusione, accolta da una standing ovation lunga più di tre minuti, con una dotta citazione da Seneca: “Come un racconto così è la vita: ciò che conta non è quanto sia lunga, ma quanto sia buona”.

Per chi voglia leggere il discorso o vedere il video della cerimonia di laurea di Harvard, questo è il link: harvardmagazine.com/go/jkrowling.html