Erano gli anni della contestazione, si sentivano gli echi del ’68, e dalla fredda Svezia arriva al mondo, grazie alla scrittrice Astrid Lindgren, l’emblema della vita alternativa, della irriverenza a regole e convenzioni sociali e anche politico-giuridiche: Pippi Calzelunghe. La bambina con le trecce rosse all’insù, con le calze a righe, magra come un chiodo, ma con un forza sovrumana e una furbizia degna del re delle volpi, vive da sola, o meglio in compagnia di uno splendido cavallo bianco a pois neri, chiamato Zietto e di una scimmia chiamata Signor Nilsson. Non si sa niente della mamma né del papà, un marinaio in giro per il mondo.

Nonostante ciò non c’è spazio per il melodramma, anzi.

La fiction, arrivata in Italia nel ’70, fece grande clamore. Nella cattolica Italia, Pippi era il simbolo dell’irrequietezza balorda e pericolosa, una bambina ribelle che la faceva in barba ai due poliziotti, alla maestra, a tutti i grandi, che non aveva una dirittura, né genitori che la inquadrassero. Libera di vagabondare, trascorreva le sue giornate in allegre avventure, condivise con i due amici Tommy e Annika, due bambini attratti dalla vitalità prorompente della lentigginosa Pippi, che forse rappresenta, con certe differenze, l’incarnazione dell’ideale di Rousseau.

Gigi Proietti, in collaborazione con la moglie Sagitta Alter e la figlia Carlotta, che hanno curato la versione italiana dell’adattamento teatrale di Staffan Gotestam, supervisionerà la messa in scena, prodotta dal Teatro di Roma, del musical le cui musiche sono di George Riedel e Anders Berglund. La regia e le coreografie sono di Fabrizio Angelini, mentre scene e costumi di Susanna Proietti.

Il cast è composto da Eleonora Tata, Emiliano Geppetti, Alessandro Salvatori, Alessio Conforti, Alice Lussiana Parente, Altea Russo, Maurizio Palladino, Chiara Costanzi, Andrea Gherpelli, Enrico D'Amore, Alex Mastromarino.

Il debutto è previsto per il 26 febbraio al Teatro Argentina e si replicherà fino al 6 marzo, poi sarà la volta del Teatro Quarticciolo dal 7 al 10 marzo, del Teatro India dal 12 al 22 marzo e del Teatro di Tor Bella Monaca dal 25 al 29 marzo.

Confidiamo nella bravura degli attori-ballerini, scelti attraverso un bando pubblico, che dovranno utilizzare tutte le loro qualità per reggere un simile impegno.

Senza dubbio sarà un successo, visto che oggi, più che mai, si ha la necessità, il desiderio di rompere regole strette, stantie e svuotate del loro senso originario.