La maggior parte del mercato internazionale di film è in lingua inglese, e questo significa che, grazie alla diffusione crescente dell'inglese tra i ragazzi, oggi ci sia sempre più attenzione per i film americani e anglosassoni in lingua originale. Il mondo dell'animazione giapponese invece non può che vivere grazie all'adattamento e al doppiaggio, senza i quali produzioni splendide sarebbero incomprensibili al pubblico internazionale.

Il forum di studioghibli.org riporta un'interessante spaccato sulla realizzazione del nuovo doppiaggio di Totoro, (titolo originale Tonari no Totoro, il mio vicino Totoro) film d'animazione di Hayao Miyazaki del 1988 che arriverà nelle sale italiane in questi giorni per la distribuzione di Lucky Red. Il film fu doppiato parecchi anni fa, ma poi non fu distribuito nelle sale. Ora è stato effettuato un nuovo doppiaggio con un copione più fedele all'originale, nel quale però sono rimaste alcune voci del precedente. La storia completa la trovate cliccando sul link diretto al forum, in fondo a questa pagina.

Gualtiero Cannarsi, direttore del doppiaggio e adattatore, puntualizza come adattamento e doppiaggio siano lavori delicati, che richiedono cura del dettaglio, empatia e, se possibile, passione per il prodotto che si sta realizzando. Magari evitando la trappola del manierismo, sempre dietro l'angolo.

I problemi principali nell'adattare una lingua complessa e profondamente distante dalla nostra come il giapponese sono molti: la quasi impossibilità di rendere adeguatamente concetti e riferimenti culturali, la scorrevolezza, e ovviamente nel caso del doppiaggio la necessità di adattarsi a tempi obbligati e ai movimenti labiali dei personaggi. 

Per dare un'idea del lavoro di ricerca necessario per un adattamento corretto, mi limito a riportare un passaggio di Cannarsi: "La corretta comprensione e resa di "ryuunohige", letteralmente 'baffo di drago', materiale con cui - nella lettera che Satsuki scrive alla madre - erano legate le foglie di bambù che costituivano il pacchettino di semi donatogli da Totoro. Sono infatti riuscito a scoprire che "Baffo di Drago" è in giappone il 'nome comune' di un vegetale, e non quello che le parole lascerebbero supporre. Il testo italiano è stato così correttamente adattato."

Per chi non conoscesse la storia, Totoro racconta di Mei e Satsuki, due sorelline che, insieme al padre, si trasferiscono in una casetta di campagna per stare vicine all'ospedale in cui è ricoverata la madre. Ma vicino alla casa c'è un bosco, e dentro il bosco creature misteriose.