L'inaspettato successo di Le tre pietre ha lanciato alla ribalta la quindicenne francese Flavia Bujor. Edito in Francia dall'audace editrice Anne Carrière, il romanzo ha venduto oltre ventimila copie in poche settimane e ancora meglio è andata in Germania. Sonzogno l'ha pubblicata anche in Italia, ma già si parla di Stati Uniti e, perché no, di diritti cinematografici in direzione Hollywood. "I sogni sono meglio della realtà, per questo scrivo fantasy", così risponde alle provocazioni di Antonio Dipollina (giornalista di Il Venederì di Repubblica) che le chiede come mai, così giovane, non le piace già la realtà. Sarà che da noi, per far esplodere casi letterari, ci vogliono colpi di spazzola e sesso, ma è confortante vedere come il fantasy, sicuramente trascinato dai successi di Harry Potter e del Signore degli Anelli, stia emergendo prepotentemente un po' dappertutto. Eppure di Tolkien la Bujor dichiara, in tutta la sua ingenuità: "vorrei tanto che un giorno si smettesse di citarlo come modello". Lei adora Buzzati e Baricco, ma legge Shakespeare, Balzac, Prévert e Kundera, anche se il suo romanzo è molto più simile a Il talismano di Stephen King. E' la storia di tre adolescenti che nel giorno del loro compleanno vengono convocate da una forza nel bosco con il compito di salvare il mondo dal malvagio Consiglio dei 12, grazie al potere delle tre pietre magiche che portano con loro da quando sono nate. Ai nostri giorni, intanto, una ragazzina molto malata sta soffrendo in un letto di ospedale e sogna le tre protagoniste.

Vedremo come risponderà il pubblico italiano, intanto, nonostante lo scetticismo che certi episodi portano con sé, annotiamoci questa nuova autrice, sperando che nei prossimi anni continui a far parlare di sé. Un'altra buona notizia per il fantasy internazionale.