Il vento soffia, cambia le cose, anche le pietre diventano rose...”

 

È il vento scatenato dalla frizzante fantasia di Moony Witcher, già autrice delle saghe pubblicate dalla Casa Editrice Giunti Nina, la bambina della Sesta Luna e Geno.

Se la prima, che raccontava le vicende di una giovane alchimista veneziana, ha scatenato un vero e proprio tornado di vendite (oltre un milione e mezzo di copie solo in Italia), la seconda ha prodotto qualche timido refolo, proponendo le avventure di un geniale allievo nella scuola per superdotati Arx Mentis.

Passata ora a Mondadori, Moony torna per travolgerci con il primo romanzo di una trilogia pieno di ingegnose novità. Sarà un nuovo ciclone editoriale?

 

Morga, la maga del vento per protagonista una dodicenne piena di determinazione e risorse alchemiche. Capelli nerissimi e lentiggini violette, Morga abita sul pianeta Emiòs, dove ogni sentimento è proibito. Lo sancisce l'Imperalegge dei Fhar, i potenti maghi alchimisti che da cinquecento anni governano il pianeta, ma non tutti sembrano rispettare questo crudele divieto: Eremia, l'altissima sciamana che vive in solitudine nella foresta di Samhar, ha nascosto e insegnato la magia del vento a una bambina nata per amore e non attraverso il consueto raggio fecondante.

Si tratta appunto di Morga, che a causa della sua nascita anomala prova emozioni e sentimenti, diversamente da tutti gli altri. Questo fa di lei un'imperfetta, un pericoloso fallimento che rischia di compromettere l'autorità dei Fhar e il rigoroso ordine del pianeta.

 

La storia presenta temi già proposti dalla Witcher nelle sue precedenti saghe: il desiderio di libertà, il futuro nelle mani dei bambini, la lotta per un mondo diverso, il recupero di antichi valori dimenticati.

La ripresa di tematiche già trattate non si può tuttavia definire ripetizione nella Witcher: la scrittrice le intesse abilmente in una trama avventurosa, trascinante e mai scontata.

Il mondo magico di Emiòs, nel quale si svolge la vicenda, è costruito con una perizia fantasiosa e impeccabile. Un'appendice è interamente dedicata a spiegare ingredienti di alchimia estraniante, formule di medicina karmica e bevande energetiche, tutti dai nomi insoliti e attraenti: Galanga Marfica, Aloe Fasciosa, Ammonio Combinato.

Simili creazioni non rappresentano una novità per chi ha letto Nina, la bambina della sesta luna e possono essere considerate come una caratteristica vincente dello stile dell'autrice.

 

Per quanto riguarda i personaggi, Morga è una bambina dotata di una personalità forte e appassionata, in grado di spezzare la gelida concezione dei rapporti umani accettata dagli altri abitanti di Emiòs, un popolo che da troppo tempo ha dimenticato l'amore e le sue origini terrestri. Un'antica profezia lo ha preannunciato: spetterà a Morga recuperare misteriose chiavi, pietre e lamine d'argento, che sveleranno le menzogne dei Fhar, bramosi solo di ottenere la vita eterna, e permetteranno all'intero popolo di Emiòs di riscoprire la commozione umana.

Ad accompagnare Morga nel pericoloso viaggio verso la città delle Cento Torri, dove dimorano tutti i Fhar con i loro segreti, saranno tre ragazzi della Colonia Briosa: Yhari, il bel giovane dagli occhi dorati; Horp, il campione dei piattelli e Drima, la timida ancellante.

 

Sotto la patina della magia, la storia discute problematiche del mondo contemporaneo, quali la decadenza dei valori e l'importanza dei sentimenti umani in una società che, a tratti, sembra dimenticarli, presa com’è dalle occupazioni di tutti i giorni. Allo stesso modo il popolo di Emiòs non si pone domande né sulle proprie origine né sul sistema del pianeta, riponendo piena fiducia nelle leggi dei Fhar e servendoli con ingenua devozione. Questo aspetto rende il libro realistico pur appartenendo al genere fantastico e apprezzabile anche da chi ha superato il suo target (dieci/dodici anni).

 

Se la storia può, a prima vista, sembrare stereotipata, il lettore si renderà conto sin dalla prima pagina che solo l'impalcatura presenta temi già trattati nell'ambito del fantasy, per svilupparsi invece in un castello di idee originali, tortuosi corridoi di avventure e improvvisi passaggi segreti.

A confermare il giudizio positivo dell'opera è lo stile appetitoso di Moony Witcher, autrice che riesce a rendere ogni pagina una vera e propria delizia, sempre diversa da quella appena gustata. Un impasto di verbi e aggettivi, farcito della giusta dose di dialoghi, del quale il lettore si scoprirà sempre più ghiotto. Una prelibatezza imperdibile.