Stasera alle 21 su canale 5 prima tv del film Il destino di un cavaliere, un fantasy decisamente insolito e fuori dagli schemi. William, figlio di un falegname, si guadagna da vivere come umile scudiero di un signorotto inglese, accompagnandolo insieme ai due compagni Roland e Wat per le regioni dell’Europa medievale. Siamo nel milletrecento, e le più prestigiose famiglie nobiliari si trovano e si scontrano nei tornei e nelle giostre, partecipando a un aristocratico rito collettivo che a ogni occasione si completa con danze e festeggiamenti.

Desideroso sin da bambino di diventare cavaliere e appartenere a quel mondo, il giovane servitore incontra finalmente la sua grande occasione: dopo un duro scontro, a metà torneo il suo padrone giace morto ai piedi di un albero, lasciando a William l’opportunità di indossarne i panni e combattere sfruttandone nome e titolo. Il risultato è un successo. Da qui, i tre compari si mettono in testa di poter partecipare a ogni competizione, accumulando denaro, fama e prestigio. Tra loro e la gloria, si frappone soltanto la mancanza dei riconoscimenti nobiliari, fino a quando il destino bussa ancora presentandosi sotto le sembianze dell’eccentrico Geoff Choser, scrittore squattrinato e abile contraffattore di attestati.

I puristi storceranno il naso per i costumi (specialmente quelli delle dame) e i comportamenti decisamente new age; a non tutti piacerà la scena iniziale con gli spettatori di un torneo che acclamano i contendenti cantando e battendo le mani sulle note di We Will Rock You, vecchio successo dei Queen; anche se mal digerirete il ballo nella sala del castello, che si trasforma in discoteca al ritmo di suoni rap, stringete i denti e andate avanti: l'intento del regista di costruire una favola accessibile al grande pubblico, anche attraverso costanti e precisi riferimenti al mondo contemporaneo, è lodevole e la rivisitazione è piuttosto divertente.