Recentemente viene da chiedersi quanto gli spunti che vengono dall'estero siano o meno interessanti.

Un paio di siti hanno osservato, dopo l'ingaggio dell'attore britannico Henry Cavill per il ruolo di Superman nel film diretto da Zack Snyder, una curiosa coincidenza. Sempre più attori non statunitensi vengono ingaggiati per interpretare al cinema il ruolo di un supereroe.

Se avete avuto un po' di tempo libero da occupare, come forse i redattori di Hollywood Reporter  e HeroComplex può darsi che ci abbiate fatto caso.

Pare che dopo l'ingaggio di Cavill, nato nell'isola britannica di Jersey,  qualche commentare abbia espresso il suo disappunto per la scelta di fare interpretare a un non americano la figura del primo dei supereroi.

Come saprete a produrre il film sarà tra gli altri il londinese Christopher Nolan.

Questo ci porta a Christian Bale, che ha già interpretato Batman nei primi due film diretti dallo stesso Nolan e si accinge a indossarne il cappuccio per la terza volta, che è nato a Haverfordwest, nel Galles.

Britannico di formazione è Andrew Garfield, prossimo Spider-Man, pur se nato a Los Angeles, visto che nella città californiana ha vissuto solo i primi tre anni della sua vita.

Canadese è Ryan Reynolds, che sarà Green Lantern.

Nutrita è la pattuglia australiana poi. Hugh Jackman in testa, anche se il personaggio di Wolverine è canadese, non statunitense.  

Non ha (ancora) interpretato un supereroe, ma Sam Worthington, australiano anch'egli, ha interpretato tre block buster fantastici in questi anni: Terminator Salvation, Scontro tra Titani e il campione d'incassi Avatar. Suoi connazionali sono Chris Hemsworth che tra poco ammireremo come Thor (asgardiano), David Lyons interprete di The Cape in TV, ed Eric Bana, che però non tornerà nei panni di Bruce Banner/Hulk. 

I suoi successori Ed Norton e Mark Ruffalo sono statunitensi entrambi e il pubblico statunitense ha comunque avuto modo di plaudire alla scelta di Chris Evans nel ruolo di Capitan America. Forse proporre un attore anglofono ma non a stelle a strisce non sarebbe piaciuto al pubblico di casa. Robert Downey Jr. è newyorkese, per cui secondo i severi osservatori di cui sopra è stato tutto regolare.

Leonardo DiCaprio, visto nel fantascientifico Inception, e Shia LaBeouf interprete di tre film sui Transfomers e nel quarto Indiana Jones sono anch'essi nati negli Stati Uniti.

Conti che non vale la pena fare se si pensa agli X-Men, che nella loro versione cinematografica, ispirati ai Nuovi X-Men, sono un gruppo multinazionale, e per interpretare i ruoli di Charles Xavier ed Erik Lehnsherr sono stati chiamati James McAvoy (scozzese) e Michael Fassbender (tedesco). Se Xavier è newyorkese, adeguata sembra la scelta di un attore europeo per Magneto, in precedenza interpretato da Ian McKellen, britannico come lo era anche il primo interprete del professor X, Patrick Stewart.  Ma di nazionalità negli X-Men ce n'erano a iosa. Per cui una regola generale non è estrapolabile.

Se poi guardiamo al cast di The Avengers, Scarlett Johansson (la Vedova Nera) è newyorkese, Jeremy Renner (Occhio di Falco) è californiano e l'unico altro non statunitense nel cast dei personaggi principali, è Tom Hiddleston che interpreta l'asgardiano Loki, fratellastro di Thor.

Quindi è inutile saltare a conclusioni affrettate. Ci sono tanti attori nel mondo che parlano in inglese. Se è pur vero che i supereroi dei fumetti sono un contributo alla cultura popolare tipicamente statunitense,  non è si può ritenere che in un mondo che ha abbattuto le frontiere la nazionalità dell'interprete sia un problema se sa parlare in inglese. Per rimanere nel campo dei nostri interessi ribalto la prospettiva, ricordando la ferma opposizione di J.K. Rowling all'ingaggio di attori non britannici per i film di Harry Potter, oppure andando fuori dal nostro genere, le polemiche suscitate per la scelta di Renée Zellwegger (texana) per il ruolo di Bridget Jones. Richard Harris (irlandese) poi fu un apprezzatissimo e compianto Dumbledore mentre i due film su Bridget Jones portarono nelle casse della terra d'albione tanta valuta pregiata e sull'attrice piovvero le nomination a tutti i principali premi per la sua interpretazione.

La coincidenza c'è, è curiosa, ma nulla di più.