Da qualche anno negli Usa vengono pubblicati romanzi che sono la riscrittura di opere famose dell’Ottocento, sotto forma di gialli dove agiscono famosi personaggi (serie delle indagini di Jane Austen) oppure sono romanzi rivisitati in chiave horror (Mr. Darcy, Vampyre e anche Orgoglio e pregiudizio e zombie).

La risposta italiana a questa “invasione” è ora in libreria con il titolo I promessi morsi di Anonimo Lombardo, pubblicato dalla Rizzoli.

Come appare chiaro dal titolo questo pastiche letterario si rifà alla famosa opera del grande Alessandro Manzoni, e siamo sicuri che questa versione gotica del romanzo, con la presenza di vampiri, verrebbe studiata e analizzata dagli studenti con un interesse maggiore rispetto all’opera originale, tanto che la casa editrice afferma:

"Il più celebre dei romanzi italiani incontra Dracula, La notte dei morti viventi, la saga di Twilight. Per la gioia di tutti quelli che sono (o sono stati) costretti a leggerlo a scuola".

Nel romanzo di questo misterioso scrittore “anonimo” il lettore conoscerà un nobile vampiro di nome Rodrigo che vuole avere per se la popolana Lucia, ci sono anche terribili monache-streghe, banditi-licantropi e per fortuna anche frati che ammazzano vampiri, senza tralasciare la peste che colpisce tutta la zona e darà come risultato anche dei non-morti.

A scuola possiamo aver amato oppure odiato l’opera del Manzoni ma sicuramente I promessi morsi verrà letto, da molti, con estremo piacere.

 

 

L’autore

L’Anonimo Lombardo compare nella Tavola dei sottoscrittori dell’edizione critica del Fermo e Lucia, Milano, Casa del Manzoni, MMVL. Questo è quanto scritto nel risvolto della sovracopertina, si dice però che l’autore è un noto scrittore con alle spalle seri studi storico-letterari.

 

 

La quarta di copertina

 

IL 7 novembre 1628, verso sera, su un pendio di quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, mentre le vette scoscese gettano un’ombra cupa su borghi e campagne e una nebbia spettrale pare inghiottire boschi e vallate, una ragazza tenta invano di sfuggire all’agguato di un essere dagli occhi rossi come tizzoni ardenti. Una poiana, o forse un enorme pipistrello, si leva in volo, e un vecchio curato, tornando dalla passeggiata serale, si imbatte in due individui minacciosi, che gli ordinano di non celebrare il matrimonio di Renzo e Lucia previsto per l’indomani.

Gli sposi promessi non sanno ancora che dovranno affrontare un tentativo di rapimento, una fuga in un monastero di Monza dove si praticano riti innominabili, il complotto di una stirpe oscura per conquistare lo Stato di Milano, una rivolta contro i nobili affamatori e succhiasangue, l’entrata in scena di un bandito licantropo, la calata di un Esercito Fantasma, lo scoppio di una pestilenza che stermina due terzi della popolazione, e un flagello ancora più spaventoso...

I promessi morsi è il libro che Manzoni avrebbe potuto scrivere se fosse stato un autore di romanzi gotici. È una sarabanda in cui Dracula si insinua nei Promessi sposi, e un cappuccino si scopre a mormorare una preghiera per la salvezza dell’anima di una creatura delle tenebre. Tale è questo guazzabuglio del cuore umano, anche e soprattutto quando è stato appena trafitto con un piolo di frassino un cuore che umano non è.

 

Anonimo Lombardo, I promessi morsi (2011)

Rizzoli, pag 373, euro 16,50

ISBN 978-88-17-03803-4