Ancora una volta tutto mutò, Eirian vide scorrere immagini ancor più terribili delle precedenti: Aethe Las Siderhea, la città splendente cadeva in rovina sotto i suoi occhi, il terrore sui volti stravolti degli abitanti era tangibile, lo sentiva in lei… già perché Eirian era lì, quelli erano i suoi ricordi.

- Brodew, Maestro dell’Arte Oscura riversò il Potere su di sé, trasformando la sua esistenza nella più potente e terribile maledizione mai creata: la città cadde in rovina, tutto il popolo Celeste condannato a perdere la propria umanità, la morte eterna nella vita. Nulla poté essere fatto per evitarlo… 

La ragazza ascoltava incredula, pur sapendo che il fratello diceva il vero, combattendo per ricacciare le lacrime. - I goul… la nostra gente, io ho ucciso… la nostra gente.

- No! - Eirian trasalì sentendosi sollevare per le spalle sino a rimettersi in piedi - No Ylhan, tu li hai liberati, hai donato la pace alle loro anime martoriate, vorrei che potessi sentire tu stessa la loro gratitudine, fidati delle mie parole! 

Fu allora che si sentì abbracciare: dolore, stanchezza e disperazione svanirono in un istante, in quel momento il velo sul suo passato fu definitivamente squarciato, sapeva chi era.

- Fratello… perché la maledizione ci ha risparmiati..? Alla loro nascita una veggente disse che lei ed il fratello condividevano un solo spirito, come due spade gemelle.. quanto era vero! Non le pareva vero di poterlo abbracciare nuovamente, per questo non poté arginare l’orrore e la disperazione che sentiva montare in lei ascoltando l’epilogo della loro storia…

- Vorrei fosse così Ylhan Thar, ma la maledizione non ci ha risparmiati… non potendo oppormi ad un sortilegio così potente lasciai che la rovina si abbattesse su Siderhea concentrando tutti i miei sforzi nel creare una speranza per tutti noi… - Si interruppe un istante, accarezzando leggermente i capelli d’ebano della sorella, così diversi dai suoi.. anche senza alzare la testa, Eirian poteva vedere i lunghi capelli del fratello cadere dalle sue spalle in una brillante cascata di fili d’argento, argento come l’aura delle Lame di Luna.

- Non potevo permettere che la maledizione colpisse anche te Ylhan, così riversai il Potere su me stesso rendendomi uno scudo.. scudo della tua umanità, affinché un giorno tu potessi riuscire dove io avevo fallito… distruggere il cuore oscuro del sortilegio e liberare noi tutti - Al centro della stanza apparve un globo oscuro circondato da un’aura malsana più fredda del ghiaccio.

Al crescere della consapevolezza, Eirian sentì il terrore montarle dentro come una marea, 

- A quale prezzo? Cosa stai cercando di dirmi fratello?

- Il processo è stato lungo, per secoli hai dormito un sonno magico. Mi feci scudo della tua umanità, a prezzo della mia forma umana…hai già intuito Ylhan, questo mio corpo è poco più di un fantasma, e sparirà definitivamente nel momento in cui ti lascerò andare…

Quale tra tutti gli Dei poteva essere così spietato da permetterlo? Le lacrime ripresero a scorrere lungo il viso della ragazza che, disperata, non potè che stringersi maggiormente al fratello.

- Non puoi evitare l’inevitabile Ylhan Thar… quando sarò nuovamente le tue Lame di Luna, saprai cosa fare.. - Eirian sentì l’abbraccio del fratello allentarsi inesorabilmente, l’avrebbe lasciata per sempre. Per l’ultima volta la ragazza alzò lo sguardo sul volto che aveva disperatamente tentato di ricordare, non era cambiato in nulla: i morbidi lineamenti simili ai suoi e gli occhi blu quanto il cielo notturno, dall’iride stellata come quella di ogni Maestro dell’Arte Celeste. Per infrangere il sortilegio sarebbe occorsa sino all’ultima goccia del Potere in suo possesso: le Lame di Luna si sarebbero spezzate, lo sapevano entrambi.

- Ricorda Ylhan, le spade gemelle non potranno mai essere separate.. - L’ultima cosa che vide prima che l’aura argentea l’avvolgesse di nuovo fu il più bello dei sorrisi che il fratello le avesse mai rivolto.

- Addio Caedric… abbi fiducia in me, non ti deluderò - Così dicendo Eirian delle Lame di Luna brandì per l’ultima volta le spade brillanti; concentrando il Potere che aveva ricordato di possedere, si voltò a fronteggiare il globo oscuro, cuore della maledizione.

Da allora né sull’Irianver, né in qualsiasi altro luogo al mondo furono più avvistati divoratori, tanto che i goul entrarono a far parte delle leggende, delle storie antiche raccontate ai bambini; di quelle stesse storie che narravano come nell’epoca del mito, Caëdric Ilyan Vancerey, Maestro dell’Arte Celeste, combatté gli altri Maestri asserviti alle ombre ed infine si trasformò nelle spade leggendarie che avrebbero protetto per sempre la sorella, Eirian Ylhan Vancerey.

Non è dato conoscere l’esatto epilogo della storia, se non forse per due cose.

Eirian, dopotutto, era davvero il nome di una Regina.

Le spade gemelle non potranno mai essere separate.