La notizia è apparsa sulle colonne dell'Hollywood Reporter: l'HBO ha annunciato di aver rinnovato il fortunatissimo Il trono di spade. Presto, quindi, inizieranno le riprese della terza stagione del serial fantasy basato sulle epiche Cronache di George R.R. Martin.

Il canale televisivo l'ha reso noto dopo gli straordinari risultati d'ascolto del primo episodio della seconda stagione, stagione trasmessa in Italia quasi in contemporanea con gli Stati Uniti da Sky.

“I creatori della serie, David Benioff e D.B. Weiss, hanno superato ogni nostra aspettativa per la seconda stagione." Ha commentato Michael Lombardo responsabile della programmazione della HBO. "Siamo eccitati dal supporto ricevuto dai nostri spettatori e dai media e non vediamo l'ora di scoprire cosa hanno in serbo per la terza stagione Dan e David."

Secondo le prime informazioni trapelate, quella che gli appassionati vedranno sul piccolo schermo sarà una serie di 10 episodi, così come la prima e la seconda serie. Questo però pone un serio interrogativo circa la fedeltà dell'adattamento al terzo libro di Martin.

"A Storm of Swords (edito in Italia da Mondadori in tre volumi dal titolo Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre)  è troppo lungo per essere narrato in un'unica stagione." Ha detto Weiss.

La necessità di non snaturare l'opera e non deludere gli entusiasti fan potrebbe quindi portare la produzione a modificare l'impostazione dell'intera serie: fino a ora ogni stagione è riuscita a concludere l'arco narrativo del libro di riferimento, A game of ThronesA Clash of Kings, ma per il futuro si potrebbero prospettare stagioni più eterogenee. 

"Come i lettori sanno bene," continua Weiss "A Feast for Crows (Il dominio della regina e L'ombra della profezia) e A Dance With Dragons (I guerrieri del ghiaccio e gli ancora inediti I fuochi di Valyria e La danza dei draghi) si svolgono contemporaneamente. Dobbiamo per forza fondere tutto insieme.Il piano, se siamo così fortunati da averne l'opportunità, è quello di usare tante stagioni quante sono necessarie per raccontare l'intera storia, per rendere giustizia all'intera opera di George."

Sulla stessa lunghezza d'onda sembra essere il co-presidente della HBO, Richard Plepler che lo scorso giugno aveva assicurato che la sua emittente avrebbe prodotto la serie fino a quando avrebbe voluto Martin. Bisognerà vedere se confermerà questa buona volontà quando verranno effettivamente quantificati i costi di una produzione quasi interamente girata in Europa, tra Irlanda del Nord e Islanda.