Classe 1982, saggista, illustratrice e disegnatrice, la piemontese Federica Zancato, laureata nel 2008 con una tesi sul cinema d’animazione statunitense (L’Isola che non c’è: l’America di Disney negli anni Cinquanta), ha gentilmente risposto a qualche curiosità nata dopo la lettura del suo saggio, Cartoon Ladies, pubblicato lo scorso luglio dalla Tunuè – editori dell’immaginario, recensito da noi di Fantasy Magazine qualche giorno fa.

Qui di seguito vi riproponiamo la sinossi del saggio e l’intervista a Federica, che ringraziamo.

L’autrice Federica Zancato mette a confronto, tra coppie oppositive, le icone dell’animazione che giocano con i modelli della rappresentazione della femminilità e gli stereotipi: ecco allora le “moraliste” come Minnie, la tenera fidanzata di Topolino o Olivia, l’ingenua ragazza del marinaio Braccio di Ferro opposte alle “seduttrici” come la sensuale Bettie Boop e la rossa mozzafiato Jessica Rabbit.

E poi le “casalinghe” d’altri tempi – come Biancaneve – e di oggi – come la madre e moglie Marge Simpson – in contrasto con le “impiegate” come la diligente robottina E.V.E. protagonista di Wall-E.

E ancora le ragazzine “piagnucolose” come Alice nel paese delle meraviglie verso le coraggiose “avventuriere” come Fiona di Shrek o Merida di The Brave (Ribelle), il film Disney Pixar di prossima uscita in Italia.

In questo volume le beniamine di grandi e piccini si svelano oggi agli spettatori in retroscena a volte inaspettati, a colpi di curiosità e piccoli gossip, tutti da scoprire!

Helen Parr (Elastigirl) ed Edna Mode de Gli Incredibili, film d'animazione Pixar del 2004 diretto da Brad Bird.
Helen Parr (Elastigirl) ed Edna Mode de Gli Incredibili, film d'animazione Pixar del 2004 diretto da Brad Bird.
Come nasce l'idea di proporre un saggio proprio sulle protagoniste dell'animazione americana. Una passione nata col tempo o presente fin dai primi pomeriggi passati davanti allo schermo?

L’idea iniziale era incentrata sul cinema d’animazione americano, tema a cui sono da sempre più legata. In fase di progettazione sono state stilate alcune ipotesi di svolgimento. Si sono aggiudicate la vittoria le protagoniste femminili e la loro caratterizzazione attraverso i diversi periodi storici, dagli anni ’20 ad oggi: cosa le ha influenzate e come si sono evolute.

Il percorso formativo (scolastico, universitario e altro) da te intrapreso quanto ha contribuito alla realizzazione dell'opera?

Il percorso didattico è stato fondamentale poiché proprio dalla mia tesi universitaria è nata l’idea del progetto. Il titolo era: "L'isola che non c'è: l'America di Disney negli anni '50" e lo scopo principale era rapportare il decennio dei 5 celebri lungometraggi Disney (“Cenerentola”, “Alice nel paese delle meraviglie”, “Peter Pan”, “Lilli e il Vagabondo”, “La bella addormentata”) agli avvenimenti storici e sociali dell'epoca.

A quale periodo della storia dell'animazione ti senti più vicina e perché?

La mia epoca preferita rimarrà sempre quella degli anni ’40-’50, sia per il periodo storico sia per i magnifici disegni nati in quegli anni dalla mano dell’illustratrice “disneyana” Mary Blair.

Quale fase-periodo, se pensi ci sia, pensi che invece abbia portato (o lasciato) qualcosa di nuovo al cinema d'animazione?

Tutte le “grandi scoperte” hanno portato qualcosa di nuovo: tra le mie preferite potrei citare la nascita del lungometraggio con “Biancaneve e i sette nani”, che ha introdotto nell’animazione la struttura del cinema hollywoodiano classico, e il boom delle serie animate giapponesi sbarcate oltreoceano negli anni ’80.

Parlaci della scelta delle protagoniste che troviamo nel saggio, come sei riuscita a suddividerle in quelle categorie?

La suddivisione è stata fatta in base a delle scelte diverse tra loro. Dal lunghissimo elenco stilato inizialmente sono passata ad una prima selezione per casa di produzione e celebrità più o meno riconosciuta del personaggio: volevo infatti mantenere una vasta gamma di produzioni per non inserire troppe eroine disneyane (numericamente imbattibili) e cercare di mantenere sia le dive che tutti conoscono sia le figure meno celebri come Little Audrey o Red di Tex Avery. Dopodiché sono nati i gruppi, ovvero i capitoli del libro, basati sui grandi stereotipi femminili: seduttrici/moraliste, fate/streghe, casalinghe/impiegate… In ultimo, ho stilato la contrapposizione dei personaggi: Mrs. Potato e Jessica Rabbit per il loro amore incondizionato verso il compagno tanto uguale d’aspetto per la prima quanto completamente opposto per la seconda; Edna Mode e Crudelia De Mon per la loro passione per la moda; Meg Griffin e Leela Turanga, create nello stesso anno e con un carattere così diverso tra loro; Judy Jetson e Daria Morgendorffer come evoluzione della figura della teenager.

Daria Morgendorffer, protagonista della serie tv statunitense "Daria", creata da Glenn Eichler e Susie Lewis Lynn per MTV nel 1997, nata come spin-off del popolare Beavis and Butt-head.
Daria Morgendorffer, protagonista della serie tv statunitense "Daria", creata da Glenn Eichler e Susie Lewis Lynn per MTV nel 1997, nata come spin-off del popolare Beavis and Butt-head.
Se c'è, qual è la tua protagonista preferita (e ovviamente, perché)? 

Molte rientrano tra le mie preferite ma credo che la vittoria se la aggiudichi Daria Morgendorrfer per il suo pungente sarcasmo.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Saranno sempre legati al mondo dell'animazione?

Al momento ho diversi progetti che mi piacerebbe realizzare, in particolare rivolti però all’illustrazione per bambini.