Ritornano le avventure di Jacinda, la ragazza dai capelli rosso fuoco che discende dai draghi già protagonista di Firelight – La ribelle. Nel primo romanzo Jacinda e sua sorella Tamra, costrette dalla loro madre a lasciare di nascosto il clan dei draki, si erano stabilite nella triste cittadina di Chaparral mescolandosi agli umani. Laggiù Jacinda ha rischiato seriamente di dimenticare la sua natura di drago. A impedirlo è stato Will, il compagno di scuola di cui la ragazza si è innamorata... il cacciatore di draki che, tempo addietro, aveva deciso di risparmiarla.

Per salvare la vita di Will, precipitato in un burrone, Jacinda ha dovuto trasformarsi in draki proprio davanti ai cacciatori. Per mettersi in salvo è fuggita, ritornando nel clan insieme al principe Cassian, suo promesso sposo. Il prezzo da pagare è stato abbandonare Will. Inoltre Jacinda ora è considerata dai suoi compagni una traditrice, perché ha rivelato ai cacciatori la capacità dei draki di assumere sembianze umane. Tutto per amore di un ragazzo.

A peggiorare la situazione è l'invidia di sua sorella Tamra, decisa più che mai a conquistare il cuore di Cassian, soprattutto ora che i poteri della ragazza si sono finalmente svegliati.

Lo stile narrativo del romanzo è scorrevole e pulito, semplice ma efficace. Come nel libro precedente, Sophie Jordan si sofferma a descrivere le sensazione fisiche ed emozionali di Jacinda con grande maestria, regalando a questa storia fantastica un'illusione di realismo. Jacinda soffre per il trattamento da emarginata che le riserva il clan, per la separazione forzata da Will, e il lettore soffre con lei.

Il ritmo della storia è sempre incalzante, dall'inizio alla fine del romanzo. Dettagli inutili o banali sono completamente assenti. Oltre ad alcuni elementi tipici del fantasy (rielaborati in chiave moderna, vedi la figura del drago), il romanzo attinge a molti cliché del genere paranormal romance. Lo spazio dedicato alle pene d'amore di Jacinda è abbondante: sia per quanto riguarda i tormenti della ragazza dovuti alla lontananza da Will, sia per i confusi sentimenti che Jacinda inizia a provare verso Cassian. Il severo maschio alfa del clan, ritratto in modo molto negativo nel primo libro, viene ora considerato sotto una luce nuova. Il risultato è un intrigante quadrilatero: Jacinda ama sia Will sia Cassian, Cassian ama Jacinda, Tamra vuole Cassian e Will vuole riprendersi Jacinda.

L'unica pecca di Vanish. La traditrice è forse l'ultima parte. La storia termina in modo abbastanza brusco, lasciando il lettore un po' deluso per l'assenza di un vero e proprio finale. Certo ormai siamo abituati alle trilogie, alle quadrilogie, persino alle saghe che vengono concluse dopo anni e anni. Ma sicuramente ci sentiamo più rincuorati quando un volume contiene una sorta di “finale proprio”. Non ci resta, purtroppo, che attendere pazientemente l'uscita del terzo e ultimo libro della serie.