Su quali generi avete deciso di investire maggiormente?

Continuiamo a promuovere vari generi di letteratura fantastica. Uno di essi, che coltiviamo con grande passione, è quello distopico. Stiamo lanciando i tre volumi tascabili di Hunger Games, stavolta con le copertine inglesi. Sempre nel genere distopico abbiamo Emma Romero, col suo Garden, un romanzo ambientato in un futuro che prende ispirazione dal Rinascimento italiano e nel quale il governo ha deciso di proibire le arti, in quanto elemento di disordine. La protagonista però ha la passione per il canto e si ribellerà alle leggi.

Quali altri romanzi di genere distopico avete deciso di pubblicare?

Rilanciamo in questo periodo il primo romanzo della quadrilogia di Philip Reeve, che era uscito con noi qualche anno fa col titolo Macchine mortali. Stavolta abbiamo deciso di ripubblicarlo utilizzando il nome americano della saga, ovvero Hungry City.

Si tratta di un romanzo ambientato in un futuro, nel quale una guerra atomica ha trasformato il mondo in un deserto. Le nuove città sorgono su enormi ingranaggi semoventi. Quelle più grandi divorano le più piccole per accaparrarsi le risorse, che ormai scarseggiano. La città protagonista è Londra, dominata dagli archeologi, gli unici che ricordano il passato e sanno decifrare l'uso di molti oggetti di cui si è persa la conoscenza. Il capo degli archeologi è Valentine. Il protagonista è Tom, un apprendista storico di terza classe, che ha una venerazione assoluta per Valentine. Un giorno Tom salva Valentine da un attentato da parte di una ragazza misteriosa, Hester. Quando però l’archeologo scopre che Tom ha scambiato qualche parola con la ragazza, lo scaraventa letteralmente giù da Londra. Da qui inizia l'avventura. Di nuovo abbiamo la rappresentazione di un futuro che si presta a suggerire riflessioni sul nostro oggi, di nuovo abbiamo una protagonista che non si arrende mai e che per molti tratti ricorda la Katniss di Hunger Games. In molte recensioni internazionali, il nome di Philip Reeve ricorre accanto a quelli di Scott Westerfeld e di Suzanne Collins tra i migliori esempi di chi ha coltivato negli ultimi anni l’affascinante genere della fantascienza distopica, che a noi pare tra i più interessanti.

Quali nuovi progetti avete realizzato per Chrysalide, la collana dedicata ai giovani adulti?

Sempre restando in tema di “recuperi”, abbiamo appena finito di lavorare su una collana che si chiama Classici Chrysalide. Vogliamo riproporre al pubblico tutti i classici che, secondo noi, potrebbero piacere ai lettori della nostra collana. I primi sei titoli comprendono I fiori del male, Fahrenheit 451, 1984, Il ritratto di Dorian Gray, I racconti del terrore di E.A. Poe e Romeo e Giulietta. Abbiamo cercato di usare copertine molto evocative, e abbiamo aggiunto degli apparati che suggeriscono spunti dal mondo del cinema, dei fumetti, delle serie tv. Partendo dal libro, vogliamo suggerire altri stimoli culturali di vario genere.

Un altro settore a cui teniamo molto sono i nostri autori italiani, e oltre a Emma Romero abbiamo appena lanciato il secondo volume di Muses di Francesco Falconi.

Per quanta riguarda il fantasy di stampo più classico, proponiamo Il trono di ghiaccio di Sarah J. Maas, un libro che ha avuto molto successo, partendo da un fenomeno di self-publishing. Come dicevo, l’ambientazione è quella di un fantasy classico ma con una narrazione emozionante, adrenalinica, che l’ha fatto paragonare ad Assassin's Creed. La protagonista è imprigionata in una miniera, da dove di solito nessuno esce vivo. Inaspettatamente, le viene proposto di diventare sicaria di corte, ma per salvarsi dovrà prima sopravvivere in un torneo e affrontare gli altri contendenti. Anche in questo caso abbiamo una protagonista molto determinata e sicura di sé, come piace a noi e al nostro pubblico.