I vampiri, gli zombi e i lupi mannari sono i signori indiscussi di un genere, l’horror, che ha conquistato il grande pubblico fin dagli albori della Settima Arte. A partire da quel lontano 1922 che vide comparire sui grandi schermi l’ombra inquietante di Nosferatu fino ai vampiri belli e tormentati di Twilight, dagli zombi Made in Italy di un maestro del genere come Romero a quelli virali di World War Z (giugno 2013), dal lupo mannaro di Lon Chaney Jr. ai licantropi palestrati di ultima generazione, la mostra Vampiri, Zombi & Lupi Mannari, allestita presso Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano (Via Gluck 45) dal 12 luglio al 30 ottobre 2013, ripercorre la storia di un genere affascinate e unico attraverso l’esposizione di più di 150 manifesti cinematografici originali accompagnati da gadget, fumetti, libri, edizioni rare, pressbook d’epoca, foto di scena, memorabilia, statuette, trucchi in lattice usati sui set e tante sorprese. Grazie alle grafiche dei manifesti, alcuni dei quali sono delle vere e proprie opere d’arte dipinte a mano, si viaggia in un mondo tutto da scoprire, fatto di innovazione e tradizione, paura e terrore, ma anche tanto, tanto divertimento.

La mostra è allestita in collaborazione con l’Associazione Ordine del Drago (www.ordinedeldrago.it), che da anni si occupa di studiare e approfondire il mito di Dracula, e con Bloodbuster (www.bloodbuster.com), negozio e casa editrice milanese diventato punto di riferimento per gli appassionati del genere in Italia.

Dopo il grande successo della mostra inaugurale “Impareggiabile Liz”, dedicata alla carriera e al mito di Liz Taylor nel cinquantesimo anniversario di “Cleopatra”, Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano prosegue la sua programmazione con la mostra VAMPIRI, ZOMBI E LUPI MANNARI, che resterà aperta tutta l’estate per concludersi la sera di Halloween (31 ottobre apertura speciale la sera, dalle 20.00 alla 1.00) con una grande festa in costume e la cerimonia di premiazione di un concorso per cake designer con la passione per il cinema horror.

Ogni sezione è arricchita da ingrandimenti e pannelli che aiutano i meno esperti a orientarsi in un genere tutto da scoprire, per capire cosa sia un vampiro, uno zombi e un lupo mannaro, e per scoprire che dietro a questi mostri cinematografici si nascondono in realtà secoli di storia e tradizione. Come per tutte le mostre allestite da Fermo Immagine, oltre alle didascalie sui film ci sarà un secondo percorso che illustra il mondo del manifesto cinematografico spiegando al visitatore i vari formati, i tipi di carta e le biografie dei cartellonisti più famosi. In esposizione anche rarissimi pressbook originali, ricostruzioni 3d, foto di scena, foto autografate e un’infinita collezione di gadget.

Grazie alla collaborazione di Ganzerli Onoranze Funebri di Milano i visitatori potranno provare l’emozione esclusiva di… distendersi in una bara per toccare da vicino quanto dura possa essere la non-vita di un vampiro!

Grazie alla collaborazione di Rouge a Paupier – Milano e del make up artist Roberto Mestroni (allievo di Carlo Rambaldi e docente all’Accademia di Brera) in mostra saranno esposte tre teste di vampiro, zombi e lupo mannaro ricostruite con speciali i siliconi Smooth On in uso presso gli studi cinematografici: sarà quindi possibile vedere come un grande maestro del trucco crea i suoi mostri.

I Vampiri 

Il compito di aprire il percorso è affidato ai vampiri. Eleganti, belli, brutti, misteriosi, buffi, feroci o erotici, dal classico Conte Dracula al bel Edward Cullen, i “succhiasangue” sono da sempre i protagonisti indiscussi del genere. Si comincia quindi con Dracula, principe delle tenebre, che ha cambiato volto mille volte affacciandosi su centinaia di manifesti, apparendo col volto suadente di Bela Lugosi (“Dracula” 1931), con quello ringhiante di Christopher Lee (“Dracula il Vampiro” 1958), con quello ceruleo di Klaus Kinski (“Nosferatu” 1979), con quello belloccio di Frank Langella (“Dracula” 1979), con quello sofferto di Gary Oldman (“Dracula di Bram Stoker” 1992), facendo da spalla perfino a un grande come Renato Rascel (“Tempi duri per i vampiri”, 1959) o apparendo coi tratti beffardi di Leslie Nielsen (“Dracula, morto e contento” 1995). A completare il percorso decine di locandine e manifesti di film con Dracula più o meno protagonista, dai divertenti “Fracchia contro Dracula” (1985), “Dracula padre e figlio” (1976) e “Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!” (film scritto nel 1974 da Andy Warhol in cui in cui compare per l’ultima volta sul grande schermo Vittorio De Sica) fino a titoli cult come “Le amanti di Dracula” (1968), “Le figlie di Dracula” (1971), “Una messa per Dracula” (1970), “Il Conte Dracula” (1970, firmato dall’appena scomparso Jesus Franco) e l’ultimo “Dracula 3D” (2012) di Dario Argento, compresa la bislacca declinazione erotica del misconosciuto “Dracula, ti succhio” (1979) o a quella garbatamente sexy di “La vampira nuda” (1970). Tra un manifesto e l’altro si possono ammirare edizioni rare del romanzo “Dracula” di Bram Stoker (1897), riduzioni a fumetti dei film più celebri, gadget, pressbook, statuette e tutto ciò che ha accompagnato le uscite dei film draculeschi nelle sale di tutto il mondo dagli anni Quaranta ad oggi. Ma non c’è solo Dracula: numerosi anche i manifesti di film dedicati ai vampiri in generale, da “L’Ammazzavampiri” (1985) a “Vempires” (1998) di John Carpenter alla saga di “Twilight” (2008) al gran completo (compresa la divertente parodia “Mordimi”), dall’elegante “Intervista col vampiro” (1994) al cinematografico “L’ombra del vampiro” (2000), dal Dracula cartoonizzato di “Hotel Transylvania” (2013) all’allampanato vampiro interpretato da Johnny Depp in “Dark Shadows” (2012). Senza dimenticarci di veri e propri cult come “Dracula nella casa degli orrori” (1945), “La stirpe dei vampiri” (1957), “L’ultima preda del vampiro” (1962), “Yorga il vampiro” (1970). Insomma, una sfilata di canini in bella mostra che non mancherà di soddisfare i vampirologi più esigenti con un viaggio lungo quasi cento anni che porta dai manifesti dipinti a mano degli anni Quaranta a quelli in grafica digitale di oggi con l’immancabile “3D”.

Gli zombi

Gli zombi sono coinquilini dei vampiri con una scelta unica di manifesti di grande impatto che testimoniano, con le loro grafiche accattivanti, quanto questo “sottogenere” sia vario e ancora di gran moda. Ecco quindi i celebri manifesti di veri e propri capolavori del genere come quelli della trilogia “Zombi” (1978), “Il giorno degli zombi” (1985) e “La terra dei morti viventi” (2005) di un maestro assoluto come Angelo Romero affiancati a vere e proprie chicche come “Incubo sulla città contaminata” (1980), pellicola amatissima da Tarantino e primo film in cui gli zombi assumono aspetti tecnologici e corrono senza avanzare con la classica camminata claudicante. Da “L’isola stregata degli zombi” (1932) con il grande Boris Karloff alla Cinecittà di “Paura nella città dei morti viventi” (1980) di Lucio Fulci, dalla simpatica sposina zombi-animata de “La sposa cadavere” (2005) a quelli spaventosi della saga tratta dal videogioco di grande successo “Resident Evil” (2002) e a quelli a quattrozampe di “Cimitero vivente - Pet Sematary” (1989), sarà una parata di manifesti zombiferi. A fianco di un classico come il manifesto di “Dellamorte Dellamore” (1994), che ha accompagnato il successo della serie a fumetti Dylan Dog, campeggia quello splatterissimo di “Apocalypse domani” (1980), film poco ricordato e in cui i mostri sono più dei cannibali infetti che zombi ma il cui lancio stampato sul manifesto vale oro: “Se non senti il fiato del tuo vicino vuol dire che è già morto!”. Grazie all’esposizione di una rara fotobusta de “La mummia” (1959) con Christopher Lee sarà anche possibile apprendere che differenza passa tra una mummia e uno zombi! Chiude questa variegata zombigallery il nuovissimo “World War Z” (2013), zombimovie in 3D di prossima uscita.

I lupi mannari

Forse meno trendy di zombi e vampiri, i lupi mannari non sono mai mancati al cinema, come dimostrano i numerosi manifesti che completano la mostra. Si va dai licantropi compagni di viaggio di altri mostri, vampiri in testa, in film “corali” come “Van Helsing” (2004), “Twilight” (2008) o “Hotel Transylvania” (2013), fino a quelli in cui sono protagonisti indiscussi, come il superclassico “Un lupo mannaro americano a Londra” (1981) oppure il parodistico “Voglia di vincere” (1985) con un giovane Michael J. Fox che interpreta un licantropo adolescente alle prese con i problemi della scuola, dello sport e dell’amore. Chicca della mostra: il rarissimo manifesto gigante del cult italo-austriaco “Lycanthropus” (1961), una vera rarità se si considera che non è facile vedere manifesti cinematografici del cosiddetto formato “12 fogli”, ossia 4 metri e mezzo per 2. Completano la sezione i bellissimi manifesti di capolavori del genere come “In compagnia dei lupi” (1984), “Cappuccetto rosso sangue” (2011), “Wolf – la belva è fuori” (1994, con un inarrivabile Jack Nicholson), una rara foto busta del superclassico “L’Uomo Lupo” (1941) con Lon Chaney jr., fino a “The Wolfman” (2010). Una superba galleria per immagini che, attraverso le grafiche dei manifesti, ci mostra quanto sia cambiato l’aspetto del lupo mannaro in cento anni di cinema: dal viso irsuto di Lon Chaney jr. in “L’Uomo Lupo” ai licantropi digitali di “Van Helsing”.

A movimentare il tutto una piccola sezione dedicata alle versioni sexy-erotico (mai scollacciate sui manifesti accattivanti ma prudenti con locandine di titoli come “I Porno Zombi” (1978), con tanto di fascetta incollata dal gestore della sala per vietare l’ingresso ai minorenni, “Dracula ti succhio” (1979), “L’orgia del vampiro” (1974), “L’orgia notturna del vampiri” (1972), “Vita sessuale di un vampiro” (1969) e “L’amante del vampiro” (1960).

Vampiri, Zombi & Lupi Mannari

Da Dracula a Twilight, da Zombi a World War Z,  da L’Uomo Lupo a The Wolfman.

Info: 02/36505761 - www.museofermoimmagine.it

Orari: da martedì a domenica 14.00-19.00 – Lunedì chiuso

Ingresso 5 € intero, 3 € ridotto e tesserati