Nella collana “I capolavori della Letteratura Horror” i cui volumi li troviamo ogni martedi allegati al quotidiano economico Il Sole 24 Ore, in questo mese di giugno sono pubblicati due romanzi che trattano due argomenti totalmente differenti, scritti a trent’anni di distanza l’uno dall’altro e con autori di diversa nazionalità; uno italiano e l’altro nato negli Usa.

Infatti parliamo di Giacomo Gardumi e del romanzo La notte eterna del coniglio (2003) e di Ira Levin per quanto riguarda La donna perfetta (The Stepford Wives, 1972)

Di seguito riportiamo le quarte dei due volumi e note biografiche degli autori

- La notte eterna del coniglio di Giacomo Gardumi

Il romanzo è stato pubblicato da Marsilio Editori nel 2003. Inizialmente appare al lettore come il classico racconto dei pochi sopravvissuti a una guerra nucleare, che si sono chiusi nei rifugi atomici che si erano fatti costruire nel giardino delle loro case

Gli scampati, sono in contatto video e audio tra loro e per qualche giorno sembra che la vita possa continuare quasi normalmente.

Per una famiglia però, improvvisamente la situazione diventa veramente paurosa in quanto cominciano a udire degli strani rumori, dei colpi battuti alla loro porta blindata.......

Ecco la quarta:

Un’inaspettata apocalisse nucleare spazza via la razza umana e trasforma la terra in un pianeta morto. Quattro piccoli nuclei familiari di San Francisco sopravvivono sigillati dentro altrettanti minirifugi antiatomici scavati nel prato dietro casa. Completamente isolati gli uni dagli altri, i superstiti possono comunicare tra loro in video grazie a un trasmettitore satellitare e per una manciata di giorni sembra che la vita possa continuare quasi normalmente.

Improvvisamente, però, gli occupanti di uno dei rifugi cominciano a udire degli strani rumori, dei colpi battuti contro la pesante porta blindata che li separa dall’esterno, come se qualcuno stesse «bussando» per poter entrare, nonostante la telecamera con cui scrutano la superficie riveli loro che nessuno si è mai avvicinato.

Nel volgere di poche ore gli avvenimenti misteriosi si moltiplicano, finché un inimmaginabile «coniglio» rosa penetra nel rifugio e compie un orrendo massacro.

- La donna perfetta di Ira Levin

Pubblicato per la prima volta nel 1972, in piena rivoluzione femminista, La donna perfetta apparve allora come un «agguato al movimento di liberazione» della donna (New York Times), un irresistibile racconto moraleggiante sulla rivincita degli uomini.

Oggi, a quarant’anni di distanza, in un’epoca in cui, come ha scritto Chuck Palahniuk in merito a questo romanzo: «Tornano reggiseni, busti, pinzette curvaciglia» e «Stepford è dappertutto», l’opera di Ira Levin ci appare come un magnifico, inquietante libro profetico.

Ecco la quarta:

È il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli. Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia nell’idillica cittadina di Stepford. Joanna è una giovane americana degli anni Settanta, figlia di un’epoca in cui le femministe mettono al bando busti, giarrettiere e reggiseni e si ribellano all’ingrato destino di graziosi angeli del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate, deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile. Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza batter ciglio ai voleri dei loro uomini. Un weekend trascorso in compagnia dei rispettivi mariti restituisce tuttavia a Joanna un’altra Bobbie e un’altra Charmaine: due zombie carine e benvestite che, come due perfette mogli di Stepford, scodinzolano servizievoli al seguito dei loro uomini. Un evento inspiegabile, misterioso quanto il circolo maschile che si erge sulla collina di Stepford frequentato dal marito di Joanna. Si dice che uno dei membri sia un esperto di materie plastiche, un altro un pioniere della tecnologia robotica. Un altro ancora uno studioso eminente del linguaggio umano e uno, infine, un illustratore bravissimo nell’accentuare i tratti femminili, esagerando le proporzioni di capelli, occhi e labbra e trasformando le donne in autentiche bellezze. Si dice che trascorrano le serate svolgendo opere di beneficenza e ingegnandosi a costruire e riparare giocattoli per bambini bisognosi…

Gli autori

Giacomo Gardumi è nato a Milano nel 1969. Dopo aver trascorso l’adolescenza a Roma ha studiato lingue orientali e ha passato dieci anni in Cina e qui ha iniziato a scrivere questo romanzo addirittura in uno sgabuzzino delle scope dove aveva sistemato il computer e afferma che questo ha contribuito senza dubbio per l’atmosfera claustrofobica che si ritrova nelle pagine.

Ira Levin, nato a New York nel 1929, è autore di diversi romanzi di

successo da cui sono stati tratti numerosi film, tra cui Rosemary's baby, I ragazzi venuti dal Brasile, Trappola mortale, Sliver e La donna perfetta. È scomparso nel 2007 in seguito a un attacco cardiaco.

Giacomo Gardumi, La notte eterna del coniglio (2003)

Il Sole 24 Ore - Collana I Capolavori della letteratura horror 15 - Pag. 348 - 8,90€ (più il costo del quotidiano)

Ira Levin, La donna perfetta (The Stepford Wives, 1972)

Traduzione Maria Paola Dèttore

Il Sole 24 Ore - Collana I Capolavori della letteratura horror 16 - Pag. 110 - 8,90€ (più il costo del quotidiano)