Se Il Mago di Oz fosse stato scritto nel XXI secolo si intitolerebbe MirrorMask. Così hanno affermato molti dei presenti all’anteprima del film al Sundance Film Festival 2005 a Park City (Utah). Il grande pubblico, intanto, deve accontentarsi del trailer sul nuovo sito (http://www.mirrormask.com). In realtà una prima versione del trailer uscì già a ottobre 2004, una versione che non soddisfaceva molto il regista Dave McKean e che quindi fu poco pubblicizzata.

A world… beyond… some peoples’ imaginations… but not yours, because you’re really smart.

Con queste brevi didascalie vengono introdotte le immagini del trailer: due minuti e mezzo di scene letteralmente fantastiche, oniriche e un po’ inquietanti, accompagnate da un sottofondo musicale magicamente ritmato per “una storia da cui ci si può aspettare di tutto”.

La modifica del trailer e le indiscrezioni dei partecipanti al festival cinematografico aiutano anche a capire qualcosa di più sulla storia: Helena Campbell (Stephanie Leonidas) è figlia di eccentrici circensi, ha quindici anni, fa la giocoliera e vorrebbe tanto avere una vita normale. Proprio dopo aver litigato per l’ennesima volta con i suoi, la madre Joanne (Gina McKee) si ammala gravemente e alla vigilia di una decisiva operazione chirurgica, Helena viene rapita in un sogno turbolento: come Dorothy viene trasportata dal tornado nel mondo di Oz, così Helena si ritrova in un mondo immaginario di contrapposte luce e oscurità, costruito con frammenti della sua vita. Assistita dal mascherato Valentine (Jason Barry) Helena si scopre al centro di una lotta tra forze del Bene e del Male: la Regina della Luce è sotto un incantesimo di sonno eterno, che potrebbe essere rotto solo dalla magica MirrorMask. Come il Leone codardo e lo Spaventapasseri in Oz hanno il loro corrispettivo in personaggi della vita reale di Dorothy, anche qui ritroviamo la madre di Helena nelle sembianze della Regina della Luce e il padre (Rob Brydon) nelle vesti del Primo Ministro del Regno della Luce. Helena segue dunque la sua via lastricata di mattoni gialli per trovare la maschera che può salvare la Regina della Luce e in questo viaggio dovrà affrontare la Regina dell’Oscurità e soprattutto i dubbi che iniziano ad affiorare nella sua mente: cosa ci fa in quel mondo immaginario? Perché proprio lei? Potrebbe trovare una risposta molto inquietante a queste domande…

A sentire i fortunati presenti all’anteprima, sebbene gli scenari siano squisitamente grafica elettronica, il film non dà l’idea di artificiale come in molte produzioni CGI: in questo si nota la mano sapiente dell’artista grafico nascosto nel regista McKean, che sceglie di usare uno stile visivo fluido con curve infinite e senza angoli retti. A questo bisogna aggiungere il merito dello sceneggiatore, Neil Gaiman, che traccia

Neil Gaiman
Neil Gaiman
con abilità personaggi fortemente reali, credibili nella loro strana dimensione, e pianifica un’azione affatto artefatta nonostante la protagonista si trovi in mezzo a gatti alati che mangiano libri volanti, carri giganti che galleggiano nel cielo come in parata, uccelli-scimmia che infestano le città, enormi caterpillar malvagi e sfingi molto pericolose.

L’idea di un nuovo film fantastico è nata da una telefonata di Lisa Henson della Jim Henson Pictures, produttrice di MirrorMask, a Neil Gaiman: “Lisa mi disse che la TriStar aveva notato che sebbene The Dark Crystal e Labyrinth fossero comunemente percepiti come fallimenti finanziari, in realtà sono sempre stati solidi come rocce, continuamente acquistati in passato in videocassetta e oggi in dvd.”

Dopo averne visto le opere grafiche, la Henson e Gaiman contattarono Dave McKean per la regia e lo convinsero facilmente a lavorare per un budget complessivo molto ridotto, ma con la fantastica opportunità di fare coppia con Gaiman stesso. Lo scrittore è stato anche premiato per questa sua prima sceneggiatura d'autore al Sundance Film Festival 2005.

L’uscita del film nelle sale cinematografiche è prevista entro la fine dell'anno.