Il 21 settembre 1969 a San Bernardino, California, imperversa l'Epidemia dei Cartoni del Latte.

I bambini spariscono misteriosamente e agli adulti non resta che stampare le loro foto ovunque, anche nei cartoni del latte come è uso statunitense, con la scritta SCOMPARSO.

Ma a Jim e Jack Sturges la tetra atmosfera che si respira nella cittadina non impedisce di andare a giocare, scorrazzando in bicicletta. L'incipit del romanzo, diretto e immersivo, da leggere tutto d'un fiato, è tutto per loro e per l'ultima di quelle sparizioni: quella di Jack.Ma se a sparire è stato Jack, Jim è stato roso dai sensi di colpa tipici del sopravvissuto, quasi da far dire al figlio quindicenne, James Jr. che ha sentito raccontare la storia 45 anni dopo che "SCOMPARSO" è Una parola perfetta per descrivere mio padre negli anni che seguirono.

Trollhunters di Guillermo del Toro e Daniel Kraus è la storia, narrata direttamente in prima persona, di Jim Sturges Jr., nipote di Jack che, insieme al suo amico Tub e alla nuova arrivata dalla Gran Bretagna Claire, sarà protagonista di una vicenda che lo porterà in un mondo del quale nessuno conosce l'esistenza. Un mondo dove i Troll esistono, nascosto tra le pieghe del nostro e che solo pochi esseri umani hanno visitato. 

Una storia solida e classica, di scoperta del proprio retaggio e del proprio posto nel mondo, con un viaggio eroico da compiere per il protagonista, fino alla prova per la salvezza della propria vita e del mondo intero, la Battaglia delle Foglie Cadute.

Del Toro, regista che già ci mostrò l'impercettibile soglia di mondi sotterranei contigui al nostro in Il labirinto del Fauno, confeziona insieme a Kraus, scrittore, editor e regista con all’attivo diversi film e documentari per il cinema, un romanzo indirizzato chiaramente a lettori dai 10 anni ai 15, ma godibile anche come lettura disimpegnata per i fratelli e sorelle maggiori e i genitori.

La vicenda mescola avventura, prime palpitazioni sentimentali e descrizione della difficile vita di un ragazzino problematico con il tipico gusto dell'orrido di ogni bambino. Non sarà difficile per i lettori immedesimarsi nei personaggi, perché la scelta della prima persona ha lo scopo di parlare direttamente a loro.

Il romanzo non annoia mai, nonostante il canovaccio strutturale sia arcinoto, perché il ritmo che viene imposto dalla narrazione dai suoi brevi capitoli è tale da non farne mai finire uno senza la voglia di sapere cosa accadrà dopo. Cliffhanger dopo cliffhanger, pagina dopo pagina, si arriva al finale soddisfatti.

Trollhunters si presta sia ad essere il primo capitolo di una serie, sia a una lettura autonoma. Nel presentare il suo mondo e i personaggi, le cose non dette sono più spiragli aperti per episodi successivi che questioni irrisolte.

Spiragli che probabilmente saranno sviluppati o in seguiti o nelle future versioni in altri media, come la futura serie televisiva prodotta da Dreamworks Animation che sarà distribuita su Netflix.

Ma quello è il futuro, il presente è questo piacevole romanzo, da fare leggere ai vostri figli e nipoti senza timore.