Jem e le Holograms è la storia di come la giovane Jerrica (Aubrey Peeples) è diventata la pop star Jem, insieme alla sue sorelle. Ispirato alla serie animata che faceva da supporto a una linea di bambole della Hasbro, tenta di attualizzarne i contenuti iniziando con delle riflessioni della sulle conseguenze della popolarità "social".

In realtà Jerrica non voleva diventare un'icona, ma il suo video su youtube è diventato virale, suscitando l'interesse della discografica Erica Raymond (Juliette Lewis). La manager non sembra interessata alle sorelle come gruppo di supporto, ma la loro convocazione insieme a lei sarà la prima delle tante battaglie che Jerrica vincerà nel percorso che la vedrà, come in ogni storia di formazione, alla ricerca di se stessa.

Jerrica va a Los Angeles anche per chiarire un mistero che riguarda la sua vita e la sua ascesa, con le trappole annesse, s'intreccerà con questa  indagine.

Jem e le Holograms
Jem e le Holograms

La miscela aveva tutto per funzionare: personaggi popolari; musiche orecchiabili; cast ben assortito, con una convincente protagonista e delle buone caratteriste di supporto (Molly Ringwald nei panni della Zia Bailey ci mostra com'è è cresciuta e che donna è diventa la Bella in Rosa); una regia esperta.

Ma se Jon M. Chu, il regista, ha qualche intuizione interessante, ma la sceneggiatura che va avanti a forzature, i dialoghi enfatici e retorici, affossano un film che invece poteva essere nella media di prodotti simili, come gli Step Up da lui diretti.

Un prodotto che non regge la visione cinematografica e che rischia di annoiare anche in passaggio televisivo.

Un'occasione persa da parte di Hasbro di attualizzare la sua proprietà intellettuale, e per gli spettatori che mancano l'obiettivo di divertirsi.