Se temevate che l'esito del referendum tenutosi il 23 giugno scorso nel Regno Unito potesse bloccare l'iter produttivo di Il trono di spade, la serie tratta dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, potete tirare un sospiro di sollievo.

Fonti interne alla HBO, secondo quanto riportato da Variety, avrebbero affermato che al momento non ci sono motivi per credere che quanto accaduto in Gran Bretagna, dove i fautori dell'uscita dall'Unione Europea hanno prevalso con il  51.9% a fronte del 48,1% dei sostenitori della permanenza, possa bloccare la produzione.

Ricordiamo infatti che molte location della serie sono nel Regno Unito. Se negli ultimi anni la HBO ha potuto godere anche di incentivi fiscali, le stesse fonti del network via cavo hanno anche ribadito che in passato la produzione è comunque andata avanti anche senza tali aiuti dal governo di Sua Maestà.

Brexit: Panico a Hollywood

Da Variety apprendiamo inoltre che le major hollywoodiane devono ancora ben capire se e come saranno coinvolte dalle conseguenze della Brexit.

Un dirigente di una produzione ha aspettato l'esito del voto per negoziare i termini per le riprese di un un film di prossima uscita nel Regno Unito, realizzando un guadagno immediato. L'esito del referendum ha portato infatti a una caduta della sterlina britannica fino al valore di cambio con il dollaro più basso degli ultimi tre decenni, ossia di poco più di 1,32$ prima di recuperare leggermente a 1,37$. Un calo del 7,4% rispetto ai valori pre-Brexit. 

Non è storia nuova in realtà, e non direttamente collegata agli eventi recenti.

Ricordiamo che di recente i Pinewood Studios hanno visto un netto incremento delle produzioni statunitensi, film di Star Wars in testa. Il favorevole tasso di cambio tra dollaro e sterlina fu uno dei motivi per cui storicamente i film di Star Wars vennero girati in Gran Bretagna.

Ma se direttori di produzione brindano, a piangere sono i reparti distribuzione che hanno visto invece ridotti, e di molto, gli incassi provenienti dal Regno Unito. C'è ancora molta incertezza sul fatto che alla fine i risparmi sulla produzione compenseranno i minori incassi. 

Altri dirigenti di Hollywood hanno dichiarato di essere preoccupati che in futuro possa essere più difficile spostare troupe e le attrezzature dalla Gran Bretagna verso altri paesi dell'Unione e viceversa, perché potrebbero rendersi necessari visti e documenti al momento non previsti.

La MPAA, ossia la Motion Picture Assn. of America, ossia l'associazione dei produttori cinematografici statunitensi, ha auspicato che il Regno Unito possa velocemente fornire rassicurazioni e condizioni stabili al settore cinematografico e televisivo, per garantire che continui a essere un veicolo per il lavoro e la crescita negli anni a venire.

L'iter della Brexit, va detto, è ancora in corso. L'esito del referendum dovrà essere ratificato dal parlamento britannico e, qualora confermato, la trattativa per l'uscita dalla UE durerà almeno un paio d'anni. Quella del mondo cinematografico sarà una delle tante istanze che nei prossimi due anni saranno sul tavolo di chi dovrà gestire questa transizione.