Un recente viaggio in India per partecipare a Frames, la manifestazione annuale del cinema indiano tenutasi a Mumbai, ha fornito l’occasione a Barrie M. Osborne (già produttore del Signore degli Anelli, ma anche di Matrix, Face Off ecc.) per rivelare i suoi prossimi progetti: Pani (in hindi ‘acqua’), un film prodotto e realizzato in collaborazione con il regista Shekar Kapur.

Il film è ambientato in una città immaginaria 25 anni nel futuro, dove i rifornimenti idrici si sono prosciugati. La trama gira intorno a come l'acqua sia usata come valuta ed esistano ricchi possedimenti ovunque l’acqua sia disponibile.

Pani sarà girato in inglese e in hindi, con colonna sonora del popolare musicista A.R. Rahman; si vocifera inoltre che l'attore Vivek Oberoi potrebbe interpretare il ruolo principale.

Osborne ha rivelato di voler usare la nuova tecnologia di animazione per Pani, in quanto film contemporaneo, indirizzato a un pubblico moderno internazionale, non solo per l’India.

Osborne afferma di sperare in un pieno aiuto da parte dell’industria cinematografica indiana, ovvero Bollywood: tale nome non è che un gioco tra la sede, Bombay, e la ben nota Hollywood. Nonostante la parvenza da cinema di serie B, Bollywood è l’industria del cinema più grande al mondo, in termini di produzioni annue (circa 1000) e biglietti venduti. I film qui prodotti vengono anche esportati in Africa e in Estremo Oriente.

Aishwarya Rai, famosa attrice di Bollywood e testimonial di una nota marca di orologi
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Il cinema di Bollywood è esclusivamente costituito da musical (tutti gli attori sono anche eccellenti ballerini e cantanti) condito con toni di melodrammaticità estremi, alle volte incomprensibili e ridicoli per un pubblico occidentale. Naturalmente ci sono sempre state anche produzioni che sfuggono a questo stile o che apertamente lo ridicolizzano. Si rivolgono alle nuove generazioni colte del paese e stanno lentamente influenzando anche il genere classico.

"L'India può trasformarsi in un punto focale del cinema mondiale se riesce a produrre una pellicola che ha una storia di richiamo internazionale", ha detto Osborne, "Ho impressione che come il Signore degli Anelli ha catalizzato le produzioni cinematografiche in Nuova Zelanda, il cinema indiano possa fare lo stesso per l’India".

L’interesse di Osborne in Bollywood è iniziato alcuni anni fa quando per la prima volta vide un film del veterano produttore indiano Satyajit Ray. Ray è uno dei pochi produttori indiani che abbiano ricevuto un Oscar, esattamente nel 1992 come riconoscimento alla carriera.

Il regista Kapur lavora al copione di Pani da due anni, ormai. Anch’egli può vantare un Oscar, per il film diretto nel 1999 Elizabeth: the Virgin Queen, che, candidato per premi prestigiosi come miglior film e migliore attrice, alla fine vinse solo l’Oscar come miglior make-up.