La domanda non è dove. Ma quando.

La frase che vi accompagnerà in tutta la prima stagione di Dark.

Atmosfera cupa, ambientazioni fredde e un piccolo paesino tranquillo dove la maggior parte degli abitanti nasconde oscuri segreti dietro una facciata da cittadini modello: ecco cosa ti aspetta in questa stagione di Dark, la prima serie tedesca prodotta da Netflix e diretta da Baran bo Odar.

L’analogia con Stranger Things appare subito lampante: i personaggi principali sono ragazzi giovani con vite normali (o quasi) che improvvisamente subiscono le conseguenze delle misteriose scomparse di alcuni coetanei nella cittadina di Winden.

Dark
Dark

Anno 2019. Quattro famiglie connesse tra loro. Un susseguirsi di segreti che emergono, la comparsa di sinistri personaggi e violente morti rendono la storia inquietante e spietata. Tutti gli avvenimenti sembrano collegati in un modo o nell’altro alla Centrale Nucleare di Winden e all’incidente di Chernobyl. Dopo agghiaccianti scoperte che costringono il giovane protagonista Jonas Kahnwald (Louis Hofmann) e il poliziotto Ulrich Nielsen (Oliver Masucci) a indagare, ecco il ritrovamento di uno strano passaggio segreto che porta… indietro nel tempo! Ma purtroppo i tentativi di cambiare il passato non faranno altro che mettere in moto gli avvenimenti futuri.

Dark
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Gli attori sono bravi, ma il doppiaggio delle prime puntate ha dei problemi di synch; dalla terza in poi il difetto diventa meno evidente.

Chi ha amato Stranger Things non avrà difficoltà ad appassionarsi anche a questa serie, la scenografia è curata e azzeccatissima, le musiche riprendono l’atmosfera cupa delle ambientazioni.

In Dark i viaggi nel tempo diventano loop temporali da cui è impossibile fuggire. Molto di questa serie rimanda (oltre che a Stranger Things) al genio horror di Stephen King (per esempio l’impermeabile giallo del protagonista che ricorda la copertina di IT), ma anche alla trama temporale complicata di Lost e alle atmosfere di Twin Peaks, su ammissione degli stessi autori.

Dark
Dark

Sebbene il ritmo sia un po’ lento e ricco di flashback è apprezzabile la scelta di mantenere poche puntate, rendendole in questo modo molto corpose e cariche di colpi di scena.

Il mistero che la cittadina di Winden porta avanti da 3 generazioni sta per essere svelato, cosa ci riserverà la seconda stagione?