Collaborazione è la parola chiave che riassume il Primo convegno degli autori italiani di giochi di ruolo che ha avuto luogo la mattina di mercoledì 31 ottobre, giorno di apertura della manifestazione di Lucca Comics & Games.

Andrea D’Urso, organizzatore dell’evento, ha aperto questo importante incontro chiedendo un minuto di silenzio per ricordare Greg Stafford, l’inventore dei GdR e presidente della Chaosium, Inc.,  recentemente scomparso.

Questa formula è un esperimento finora inedito in Italia, pensato per rispondere alla domanda: Esiste una via italiana al Gioco di Ruolo? Se sì, da cosa è definita?

L’obiettivo è stato quello di individuare, attraverso l’analisi della storia del GdR in Italia, uno stile condiviso per i giochi di ruolo prodotti nel nostro Paese e realizzare un manifesto per indicarne le caratteristiche e tracciarne le linee guida, riunendo le considerazioni finali emerse nel convegno.

Anna Benedetto ha moderato l’incontro e introdotto gli ospiti. Erano presenti anche Valentina Iacopetti e Moreno Pedrinzani per segreteria e verbalizzazione dell’incontro.

La radice storico-culturale italiana alla base della cultura ludica

Vania Castelfranchi e Gabriele Tacchi hanno portato la propria esperienza riguardo l’impatto che la cultura riversa nell’ambito ludico dei popoli.

Gabriele Tacchi e Vania Castelfranchi al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Gabriele Tacchi e Vania Castelfranchi al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

Avendo spesso a che fare con realtà di stampo indigeno, i temi dei giochi da loro proposti alle comunità sono finalizzati alla soluzione di problemi veri: costruire un ponte o un pozzo, ingegnarsi per accompagnare i bambini in una scuola distante e altre vicende simili. In quelle occasioni ludiche non serve un manuale fitto di regolamenti, perché si lascia molto spazio all’improvvisazione. Talvolta, infatti, si inventa una storia sul momento, partendo da archetipi conosciuti nella cultura generale o nella mitologia di quel Paese, per concentrarsi sulla meccanica di gioco. Viene così creato un gioco di ruolo principalmente narrativo, difficilmente riproducibile in altri contesti, ma adatto a quello specifico momento.

A loro piace considerare i propri giochi come una piazza: una fusione di storie e culture, dove ha maggior importanza la capacità del giocatore nell’interpretare il proprio personaggio, rispetto alla guida del master. Proprio come le maschere tradizionali del nostro carnevale, che possiedono comportamenti profondamente identificativi, i giocatori possono avere a disposizione alcuni elementi che caratterizzano il loro personaggio e permette loro di interpretarlo al meglio.

Il gioco di ruolo in Italia nel passato millennio

Andrea Angiolino ha fatto un rapido excursus nella storia dei giochi di ruolo,  partendo dai wargame con miniature fino al GdR come lo conosciamo oggi, sullo stile del più famoso al mondo: Dungeons & Dragons.

Andrea Angiolino al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Andrea Angiolino al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

Angiolino ha precisato che prima del famoso gioco dalla scatola rossa degli anni Settanta, in Italia erano già stati prodotti dei giochi originali, come VII Legio, un gioco di fantascienza che evoca il gusto dell'esercito Romano, Catacumbas, che si ispira alle nostre fiabe e tradizioni e I signori del caos. Soltanto nel 1984 Giovanni Ingellis ha tradotto D&D, che avrebbe diffuso maggiormente il genere a un pubblico più vasto e nuovo, passando per i negozi di giocattoli. 

In seguito al grande successo, Longanesi ha realizzato un manuale per aiutare i giocatori alle prime armi nel loro approccio al gioco di ruolo. Nel frattempo, l'interesse e la passione del pubblico sono cresciutee, favorendo la nascita delle fanzine e l'organizzazione di tornei. 

Nel tempo, il gioco di ruolo si è evoluto, passando per la narrativa con i librogame di Lupo Solitario, che quest'anno a Lucca Comics & Games si mostra in un'ulteriore evoluzione: il passaggio alla realtà aumentata su smartphone.

Lupo Solitario in Realtà Aumentata a Lucca Comics & Games

Lupo Solitario in Realtà Aumentata a Lucca Comics & Games

Articolo di Maurizio Carnago Martedì, 30 ottobre 2018

A Lucca Comics & Games, in anteprima mondiale, verrà presentato Lone Wolf AR, il primo gioco di ruolo in realtà aumentata al mondo per dispositivi mobili ispirato dai librogame di Lupo Solitario.

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L'ulteriore evoluzione trasforma il gioco fantasy in carte collezionabili: è l'avvento di Magic: The gathering.

Uno Sguardo nel Ruolo: analisi della produzione di gdr italiana negli ultimi 5 anni

Un'interessante analisi sui punti in comune tra i giochi di ruolo italiani è stata condotta da Gilbert Gallo, che ha collaborato anche nella realizzazione di questo convegno. 

Gilbert Gallo al convegno di autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Gilbert Gallo al convegno di autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

Gallo ha inviato un questionario a quarantacinque autori di giochi italiani, che hanno prodotto almeno un titolo negli ultimi cinque anni. Il suo obiettivo è stato quello di comparare le risposte per trovare quali idee siano state sfruttate in questo lasso di tempo, per ottenere i parametri in comune tra le produzioni e trovare in maniera statistica quali siano gli "ingredienti" maggiormente usati nei giochi Made in Italy. Un dato notevole è quello che riguarda l'aspetto maggiormente condiviso: l'87% dei partecipanti ha dichiarato che per loro è più importante la caratterizzazione, la crescita dei personaggi e le conseguenze derivate dalle loro proprietà. Inoltre, il genere maggiormente in voga è risultato essere quello dei supereroi.

Gallo ha precisato che i dati raccolti e confrontati arrivano da qualsiasi realtà e riguardano soltanto la produzione. Un confronto pensato soltanto per capire le idee alla base dei progetti. Non si hanno ancora risultati riguardo gli effettivi dati di vendita e distribuzione.

L'idea è quella di estendere nel tempo queste informazioni, creando un database sempre più vasto.

Diario di un designer (post) forgita "made in Italy"

Daniele Di Rubbo ha raccontato la propria esperienza, condividendo un diario di partite giocate, game design, scrittura di giochi, giri per convention e amicizie tra appassionati.

Daniele Di Rubbo al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Daniele Di Rubbo al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

La sua esperienza è partita dai librigame, per approdare al GdR di Star Wars.

Ha ampliato il numero di titoli giocati cominciando a frequentare le community sui forum, dispensando consigli su come giocare e come dirigere un gioco al meglio. 

Insieme a un piccolo gruppo di designer italiani amatoriali e indipendenti, porta avanti con passione ed entusiasmo il manifesto di Mammut RPG. In questo modo si impegnano a condividere la cultura del GdR e fornire ai giocatori il giusto approccio a questo vasto mondo.

Fare gruppo per rafforzare la propria individualità: l'esperienza Alleanza Games

Secondo Giovanni Pola, i GdR stanno andando verso una nuova direzione. Il gruppo Alleanza Games, che rappresenta, si occupa di migliorare la gestione del tempo ludico, in un momento in cui la civiltà tende ad accelerare sempre di più i tempi, in una vita frenetica.

Giovanni Pola al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Giovanni Pola al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

Proprio come le piccole e medie imprese attingono dalle tradizioni culturali e artigianali per produrre eccellenza, allo stesso modo nelle piccole e medie realtà di GdR italiano la professionalità e la passione si fondono per ottenere prodotti di alto livello. Alleanza Games è composta da diverse realtà che si distinguono per tematiche e tipologia di giochi proposti. L’esperienza di consorziarsi, per ciascuno di questi gruppi, senza rinunciare ciascuno alla propria individualità, rafforza i soggetti che ne fanno parte. Una strategia comune per affrontare problemi, sfide e opportunità. Come superare, quindi, le difficoltà economiche, di visibilità e distribuzione? Unirsi tra diverse realtà.

Crowdfunding come via (anche italiana) al GdR

Le raccolte fondi online sono una nuova frontiera per la creazione di prodotti originali. Tommaso De Benetti ha portato la propria esperienza nella gestione di campagne di crowdfunding

Tommaso De Benetti al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Tommaso De Benetti al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

Anche in Italia Kickstarter sta diventando un canale importante per la produzione di GdR: dalle traduzioni di successi internazionali come Shadow of the Demon Lord, Coriolis, a nuove edizioni illustri come Lex Arcana, fino a titoli indipendenti. 

De Benetti ha raccolto alcuni dati riguardo le campagne, che dimostrano quanto la richiesta di GdR italiani sia forte. Purtroppo, sembra che l'impegno per richiesto per gestire al meglio una campagna a livello di marketing sia ancora piuttosto sottovalutato qui in Italia, soprattutto nei progetti che non hanno la rilevanza di quelli sopra citati.

Made in Italy, Shared Worldwide

L'importanza di creare una community intorno al gioco ancora prima che questo sia immesso nel mercato, secondo Mauro Longo, è una mossa vincente perché il progetto possa avere successo.

Mauro Longo al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Mauro Longo al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

Longo è convinto che una riconoscibilità tutta italiana possa davvero esistere. Il Bel Paese possiede tanti aspetti unici: dai miti mediterranei agli splendori dell'impero romano, dai cantari medievali alle città rinascimentali, dallo spaghetti western al moderno Italian Crime. Inserire questi elementi per fondare il setting del proprio gioco, aiuterebbe a dare un'identità tutta italiana, senza scadere nei luoghi comuni, perché farebbe leva proprio sui punti di forza dei generi che ci hanno resi famosi in tutto il mondo.

Southern way – New Italian Larp

Maria Guarnieri e Oscar Biffi si occupano di gioco di ruolo dal vivo: un'ulteriore dimensione, molto più immersiva, del classico GdR, che include anche la realizzazione di costumi ed eventualmente ambientazioni a dimensione reale.

Maria Guarneri e Oscar Biffi al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Maria Guarneri e Oscar Biffi al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

Spade di lattice, canini da vampiri, esperimenti scandinavi. Il larp, acronimo dell'inglese Live Action Role-Playing, richiama tutto questo. Ma esistono oggetti ludici non identificati e tutti italiani. I Ruoli Vivi di Chaos League sono grandi eventi, dove mettersi alla prova in location straordinarie. Hanno realizzato anche un libro dal titolo Crescendo Giocoso per rendere il larp da camera accessibile come un gioco da tavolo. Cosa unisce un colossal a un manuale? Il potere della narrazione. I punti importanti da rispettare per offrire la migliore esperienza al pubblico sono: Rispettare l'etica nella narrazione, conservare la consapevolezza politica del gioco e scegliere di raccontare storie con un complesso valore allegorico.

Parallelismi con il gioco da tavolo, integrazioni, possibilità future

Marta Ciaccamsi ha spostato la discussione verso i giochi da tavolo, che condividono molti più aspetti con il gioco di ruolo di quanti se ne immaginino. 

Marta Ciaccasassi al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.
Marta Ciaccasassi al convegno degli autori di giochi di ruolo a Lucca Comics & Games.

I mondi dei giochi di ruolo e da tavolo sono spesso legati a doppio filo. Come si rapporta la scuola italiana dei giochi da tavolo nei contesti internazionali? Si può pensare a una fusione dei due mondi, come nuova risposta o come identità di una scuola?

Inizialmente i giochi da tavolo si dividevano in due grandi scuole: american, più improntata sull'ambientazione e german che si contentra sulle meccaniche.

Poi è stato il momento della scuola francese, dove la presentazione del prodotto viene curata con molta attenzione, dalle illustrazioni, al packaging, alla tavola e alle miniature o pedine. Il nome dell'artista viene anche citato in copertina, insieme a quello del game designer.

Si può riconoscere anche un design italiano, in cui non è presente uno stile fisso e ricorrente, ma si riconosce una gran collaborazione tra le parti al lavoro sul progetto. Purtroppo, a confronto con alcune realtà internazionali, risultiamo ancora piuttosto ingenui sulla conoscenza delle meccaniche di gioco più profonde, meglio esplorate nella scuola german, per esempio. Anche se ci viene riconosciuta una certa dose di creatività.

Il dibattito

Il pubblico ha avuto l'occasione di intervenire a conclusione dei due grandi momenti di presentazione per ciascuna realtà ludica e sono emersi interessanti dubbi ai quali è stata data risposta, ci sono stati confronti costruttivi e utili consigli. Ne riportiamo alcuni particolarmente rilevanti.

Uno su tutti è la sorpresa che il tema dei supereroi fosse risultato tra i più in voga. Siamo sicuri che questo genere possa rappresentare l'Italia? Sembra proprio di sì, secondo il pubblico. Recentemente, al cinema, abbiamo assistito a un'opera a tutto tondo come Lo chiamavano Jeeg Robot.

Alcune realtà hanno sollevato nuovamente la questione dell'autoproduzione, sostenendo che spesso è una valida soluzione per mantenere pura l'idea che sta alla base di un  progetto. Angiolino ha ricordato quando la manifestazione lucchese era ancora dedicata principalmente al fumetto e si è espansa anche grazie all'introduzione dei giochi. Il pubblico dell'epoca ha apprezzato il sincretismo tra storie e illustrazione.

Un consiglio per chi aprisse progetti nuovi in collaborazione: realizzare sempre uno statuto per il gruppo e un contratto. Stabilire precise scadenze e compiti, per non perdere la direzione del progetto.

Ipotesi per il futuro

Le parole chiave, oltre a quella che abbiamo detto in apertura, sono state anche piazza, community e rete. Segno che esiste una volontà di collaborare e di farlo in amicizia, uniti dalla passione.

L'idea sarebbe quella di portare il concetto di Made in Italy anche nel campo del gioco di ruolo, un marchio di qualità certificata, collaborando tutti insieme, ciascuno nel proprio ambito ed estendere ulteriormente il target.

Il documento che verrà redatto servirà proprio come partenza per questo ambizioso progetto e noi vi terremo sicuramente aggiornati sugli sviluppi.

La nostra gallery di Lucca Comics & Games 2018