In occasione di Lucca Changes Gabriele Mainetti, regista dell’acclamato Lo chiamavano Jeeg Robot e dell’attesissimo Freaks out,  ha raccontato la propria esperienza con il festival.

Dopo esser stato ospite dell'Area Movie di Lucca Comics & Games nel 2015 per presentare Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti è tornato virtualmente nel capoluogo toscano per raccontare le proprie passioni, il suo cinema, il rapporto con Lucca e i fumetti in un incontro dal titolo Gabriele Mainetti – Passione Lucca, moderato da Gianmaria Tammaro

Gianmaria Tammaro e Gabriele Mainetti in conferenza streaming a Lucca Changes.
Gianmaria Tammaro e Gabriele Mainetti in conferenza streaming a Lucca Changes.

Una Lucca da rockstar

Il regista ha dichiarato di avere un ricordo molto bello di quell'edizione nel 2015, dove ha percepito una vitalità difficile da immaginare oggi, in un momento come quello che stiamo vivendo. Una sensazione di collettività, di pubblico unito dalla passione. Mi sono sentito un po’ come una rockstar ha dichiarato Mainetti Vedere persone vestite come i personaggi del mio film mi ha emozionato.

Il rapporto coi fumetti

Mainetti ha raccontato di aver letto molto Topolino, Lupo Alberto, Alan Ford, durante la sua infanzia fino alla scoperta di Dylan Dog a dieci anni. Tuttavia l’ispirazione per Jeeg Robot è arrivata dagli anime.

Riguardo al sequel di Jeeg Robot?

Un ipotetico sequel del suo successo Lo chiamavano Jeeg Robot al momento è escluso per Mainetti. Considera conclusa quell’esperienza e attualmente è al lavoro su altri progetti.

Il video dell'intervista